barocco

Sinibaldo Scorza, il fiammingo di Genova

Prima grande mostra a Genova dedicata ad un artista di grande talento ma ancora molto poco popolare sebbene sia presente in molti musei sparsi nel mondo. Sinibaldo Scorza, pittore dei primi del Seicento, viene considerata una sorta di "fiammingo" italiano. Per il capoluogo ligure è un mito artistico.

Artista a cavallo tra il Rinascimento e il Barocco, non molto popolare ma di grande valore a livello dei pittori fiamminghi. Un simbolo per un certo periodo storico-artistico della città di Genova. Dal 10 febbraio Palazzo della Meridiana annuncia la prima retrospettiva su Sinibaldo Scorza (1589-1631),  protagonista della pittura genovese ed europea di primo Seicento, Gli studiosi dell’arte di quel periodo riconoscono la capacità di questo maestro di trasporre sulla tela il racconto, partecipato e personale, di situazioni, atmosfere e ambienti. Accanto ai soggetti mitologici, come Circe  e Orfeo,  vi sono quelli in cui lo Scorza manifesta la propria passione per il mondo vegetale e animale, descritto con una qualità di dettagli che lo avvicina ad Albrecht Dürer, Paul Brill o Jan Brügel, ossia ai maestri fiamminghi che  Scorza vide nelle collezioni genovesi del tempo, studiò e copiò. 
 
Per il grande pubblico questa mostra - durerà fino al 4 giugno - fornirà l’occasione per avvicinarsi, per la prima volta, a un artista molto amato dagli esperti e collezionato in diversi musei del mondo, da Austin in Taxas alla National Gallery di Edimburgo, ma che, sino a questo appuntamento, non era mai stato raccontato da una grande esposizione monografica.
 
Scorza fu anche raffinato miniaturistaincisore, nonché straordinario disegnatore. A quest’ultimo, specifico aspetto della sua produzione, I Musei di Strada Nuova, in Palazzo Rosso, a pochi passi dal Palazzo delle Meridiana, riservano una mostra parallela.
 
Per questa storica occasione, in Palazzo della Meridiana saranno riuniti oltre sessanta dipinti, a documentare il meglio della produzione dello Scorza e degli artisti con cui egli si è formato o si è confrontato. Ai dipinti, la mostra affiancherà anche una precisa selezione di   circa trenta tra disegni, incisioni e miniature, per evidenziare anche questi aspetti della effervescente personalità artistica dello Scorza. Come per altri protagonisti della storia dell’arte rinascimentale e barocca, estremamente interessante appare la sua vita.
  
Nel 1589, l’artista viene alla luce a Voltaggio, località dell’Oltregiogo oggi in Piemonte, ma allora parte della Repubblica di Genova. Di nobili origini, ha il privilegio di un'educazione umanistica, preludio per l’accesso alle alte cariche dello Stato. Ma la passione per il disegno e la pittura lo porta invece all’apprendistato artistico,  nella bottega di Giovanni Battista Paggi a Genova, uno dei più quotati pittori genovesi dell'epoca. Nel 1604 circa, non appena quindicenne, decide di trasferirsi a Genova per dedicarsi esclusivamente alla pittura. La fama che si conquista in città, lo porta a Torino, nel ruolo di Pittore di Corte del Duca di Savoia nel 1619. Qui resta sino al 1625, quando, scoppiata la guerra tra i genovesi e il ducato sabaudo, fa ritorno a Genova. Accusato di spionaggio, viene arrestato, imprigionato nella Torre Grimaldina di Palazzo Ducale (visitabile) e poi condannato all’esilio. Si rifugia a  Massa e da qui raggiunge Roma, nel 1626. Può rimettere piede nella Repubblica di Genova soltanto due anni dopo, felice di poter poi fare ritorno nel suo paese natale, Voltaggio, che trova però semi distrutto a seguito della guerra coi Savoia.

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Pubblicato il 04/02/2017

Itinerarinellarte.it