ETNOFILMfest

  • Quando:   04/10/2025 - 05/10/2025
  • evento concluso

CinemaEventi e spettacoli a PadovaEste


ETNOFILMfest
foto Fabio Gemo

C'è un'immagine che attraversa l'edizione 2025 dell'ETNOFILMfest: si tratta della fenice, l'unica creatura mitica in grado di rinascere. È il simbolo scelto da Fabio Gemo per raccontare il ritorno del festival a Este: non una semplice ripresa ma una vera rigenerazione.

Una rinascita che porta con sé la memoria del passato e la trasforma in nuova energia creativa, perché il cinema etnografico non si limita a documentare: sa indagare e scoprire ogni volta qualcosa di nuovo, mutando forma per continuare a dare voce all'umano. "Come la fenice, il festival rinasce per trasformare la memoria in futuro." Spiega Fabio Gemo, antropologo, regista e ideatore della kermesse.

Il Comune di Este accoglie il ritorno dell'ETNOFILMfest, la mostra internazionale di cinema documentario etnografico, che quest'anno assume una veste speciale: non la consueta rassegna competitiva ma un'edizione interamente celebrativa, pensata come momento di memoria e di rilancio.
Dopo aver toccato diverse città, il festival riparte proprio dal luogo che lo ha visto nascere, con due giornate dense di proiezioni, incontri e spettacoli che raccontano non solo il percorso del festival stesso, ma anche i dieci anni della sua scuola, la prima in Italia interamente dedicata al documentario etnografico. Il 2025 segna infatti un traguardo significativo: il decennale dell'Ethnographic Film School, fondata sotto l'egida dell'Etnofilmfest da Fabio Gemo, antropologo, regista e ideatore del Centro Studi sull'Etnodramma.

Una realtà unica nel panorama nazionale che in dieci anni ha diplomato un centinaio di studenti, contribuendo a formare nuove generazioni di cineasti capaci di indagare la realtà attraverso lo sguardo dell'antropologia visiva e dell'etnografia.
"Questa è una edizione celebrativa ma lo spirito del festival resta lo stesso: offrire uno sguardo profondo e autentico sulla ricchezza delle culture globali, celebrando la diversità e favorendo il dialogo attraverso l'arte cinematografica. In un tempo in cui cultura e arte sono strumenti fondamentali per rafforzare i legami tra le persone e stimolare il pensiero critico, l'ETNOFILMfest torna a essere un invito ad aprirsi a nuovi mondi, a lasciarsi emozionare dalle storie e a celebrare la straordinaria varietà delle esperienze umane" afferma Fabio Gemo, sottolineando lo spirito con cui il festival torna a illuminare la città di Este.

Il programma si apre sabato 4 ottobre al Teatro dei Filodrammatici con l'inaugurazione ufficiale. Alle ore 17:30 al Teatro dei Filodrammatici la proiezione di "Sentinelle del Nulla" in ricordo di Luigi Di Gianni. Di Gianni ( 1926, 2019) è stato regista, sceneggiatore e documentarista italiano. Nella sua attività di documentarista ha affrontato prevalentemente temi antropologici, religiosi e sociali, esplorando, in particolare, l'intreccio tra ritualità pagana e cattolicesimo popolare nell'Italia del Sud. Questo documentario biografico spiega l'opera cinematografica del regista e il percorso analitico. Si snoda attraverso la storia del maestro e una vita dedicata al cinema, seguendo un percorso personale basato sempre su un'estetica fotografica di alto livello che attraversa il documentario metafisico e il cinema di finzione. Prodotto dal laboratorio per la realizzazione di documentari diretto da Mirco Melanco docente di "cinema del reale", DAMS Padova.

Alle ore 21.00 EÎDÒN Regia di Simone Bardi. Dal profondo delle memorie, una voce misteriosa racconta i trionfi e le ombre crescenti del Delta del Po, dove un equilibrio si è spezzato, forse per sempre. Tra nebbie del passato e incertezze del presente, si rivela la resistenza ecologica di una famiglia di pescatori della Sacca di Scardovari. La voce confessa una sordità lunga decenni alle grida della terra, e ora la casa rischia di crollare. Nel limbo di questo tempo crudele, è possibile ritrovare un'armonia? Il film invita a perdersi nello sguardo del Delta, a decifrarne i misteri e a interrogarsi sul fragile posto dell'uomo in questo scrigno di vita. Simone Bardi è stato allievo di Fabio Gemo, Antropologo culturale e filmmaker documentarista, specializzato in eco-antropologia e fotografia etnografica. Produttore e regista di documentari televisivi in questa occasione esplora la fragilità e la resilienza del Delta del Po, in un intreccio di memorie. Ma soprattutto come avamposto dell'ecologia e del futuro.... leggi il resto dell'articolo»

Domenica 5 ottobre sarà interamente dedicata al decennale della scuola ETNOFILM. La mattina, dalle 10, il pubblico potrà ripercorrere con testimonianze e filmati i dieci anni di questa esperienza formativa. Da dieci anni, ETNOFILM rappresenta un'eccellenza nell'ambito dell'istruzione cinematografica in Italia, raggiungendo il traguardo di 100 diplomati. Unica nel panorama nazionale, questa scuola si dedica interamente al documentario etnografico, un genere che esplora le dimensioni culturali e sociali delle comunità di tutto il mondo. si alterneranno sullo schermo lavori di giovani autori come Giorgia Di Sario (Il dono della cura), Matilde Bignotti (Smascherati), Virginia Manni (Lo psiconauta) ed Enrico Bergamasco (La maschera e il sogno), insieme al contributo del maestro Luigi Di Gianni (Percorsi rurali).

Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, la proiezione del film Dietro la porta di Karine de Villers e Mario Brenta, un mosaico di ritratti intimi che interrogano il rapporto fra individuo e casa come specchio dell'interiorità. Guardare dietro la porta significa portare il nostro sguardo in quel luogo, la casa, per scoprire in che modo possa
rappresentare chi la abita, essere lo specchio della sua interiorità. Diciotto ritratti - colti nella loro particolare quotidianità, fra le mura domestiche e non solo – per rivelare come il luogo di appartenenza, per origine, scelta o semplice casualità della vita, possa essere indicatore del proprio personale rapporto che ciascuno ha con il mondo, con l'altro ma soprattutto con sé stesso. Diciotto microcosmi che si articolano fra loro secondo un'armonia più universale, condivisa: una sorta di spartito visivo e sonoro, di melodia a più voci, corale in cui, crediamo, ogni spettatore, naturalmente e senza troppa fatica, si potrà ritrovare e riconoscere.

Alle 16.30 sarà protagonista l'antropologo, musicologo e cineasta Francesco De Melis, con un incontro dal titolo Lo sconfinamento dell'antropologia visiva nell'arte contemporanea, in cui presenterà i suoi lavori di videoarte sul patrimonio immateriale italiano. Lo sconfinamento dell'antropologia visiva nell'arte contemporanea in un viaggio dentro le nostre tradizioni attraverso il cinema e la fotografia Francesco de Melis e compositore antropologo della musica produttore fotografo e cineasta etnologo svolge da anni un'intensa attività di ricerca sulla musica tradizionale e l'iconografia dei suoni e sulla teoria e la prassi del film etnomusicologico, è docente all'università La Sapienza.

Seguirà, alle 17.30, la proiezione di Afar Together (Convivenze remote) di Rodolfo Bisatti, regista e sperimentatore che indaga il "cinema minimo" come alternativa al sistema produttivo tradizionale. Quest'opera fa parte del progetto: "Per un Cinema Minimo" e accompagna l'uscita dell'omonimo Manifesto. Un'inversione di campo rispetto alla filiera tradizionale che in Italia, secondo l'autore, è per lo più nepotista e impresentabile al cospetto dei minimi intellettivi. Questo è un bell'esempio di cinema Minimo, cioè di cinema della pertinenza, altro rispetto al cinema dell'apparenza. Rodolfo Bisatti, regista e sperimentatore cinematografico e televisivo. Si forma presso Ipotesi Cinema e il DAMS di Bologna. È fondatore di Kineofilm e del progetto VAM.

La chiusura del festival, alle 21, sarà affidata allo spettacolo Arcipelago Pasolini, un viaggio lirico e musicale a cinquant'anni dalla scomparsa dell'intellettuale friulano, con testi di Pasolini, musiche di Ennio Morricone, la voce narrante di Fabio Gemo e le esecuzioni di Andrea Bassato al piano digitale e al violino elettrico. A 50 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini (1975-2025), Etnodramma presenta una scelta di letture dell'artista di Casarsa, che spaziano a tutto tondo nel suo universo creativo. Sono dunque radunati e affiancati brani di romanzi, di poesie, di canzoni, di interviste, di saggistica, di articoli giornalistici, intercalati da alcuni importanti momenti della sua cospicua e rilavante produzione cinematografica. Fondamentale è l'incontro con Ennio Morricone, con il quale Pasolini instaurò una collaborazione proficua, di reciproco disvelamento. La grandissima parte dei brani musicali qui scelti, deriva da colonne sonore di film pasoliniani o di film in cui Pasolini abbia dato il suo contributo creativo, spesso in veste di soggettista o sceneggiatore.

Stefano Agujari Stoppa, Consigliere Comune di Este, Consigliere della Provincia di Padova con delega Grandi Eventi così saluta l'ETNOFILMfest: "Come Provincia riteniamo fondamentale sostenere iniziative di questa qualità, che contribuiscono a rafforzare la coesione sociale, a valorizzare la nostra comunità e a proiettare il territorio in una dimensione culturale di respiro internazionale. Questo festival non si limita a proiettare documentari, ma conduce lo spettatore a riflettere -attraverso immagini autentiche e voci sincere- su migrazione, identità, memoria, confini storici e sociali. In un'epoca in cui l'incontro tra culture è spesso sfidato dalla distanza, dall'indifferenza o dalla semplificazione narrativa, il festival recupera la complessità del reale, valorizzando la diversità e offrendo occasioni preziose per ascoltare chi vive in situazioni di marginalità o transizione. Sono convinto che il sostegno delle istituzioni sia fondamentale per garantire che iniziative come questa possano continuare a crescere, avvicinare cittadini e cittadine a temi urgenti, e contribuire a costruire una comunità più inclusiva e consapevole".

"Il ritorno dell'ETNOFILMfest a Este è una notizia che ci riempie di orgoglio: non solo perché restituisce alla città un festival di grande valore, ma perché riafferma il ruolo della cultura come strumento di incontro, dialogo e crescita collettiva. Questo appuntamento, capace di intrecciare cinema, antropologia e riflessione sul presente, ci invita a guardare oltre i confini, a celebrare la diversità e a riscoprire la forza delle arti come linguaggio universale. Come Provincia, crediamo fortemente che iniziative come questa siano essenziali per arricchire il territorio e per offrire nuove prospettive alle giovani generazioni" sono le parole di Vincenzo Gottardo, consigliere della Provincia di Padova con delega alla Cultura.

Mentre l'assessore alla cultura del comune di Este, Prof.ssa Luigia Businarolo spiega: "Il ritorno dell'ETNOFILMfest a Este rappresenta un momento di grande valore per la nostra comunità. Non si tratta solo di un festival, ma di un'occasione capace di riportare la città al centro di un dialogo internazionale fatto di cultura, ricerca e visioni. Este accoglie con orgoglio questa edizione celebrativa, che ci ricorda come la diversità sia una ricchezza da custodire e condividere. La cultura è il filo che tiene insieme comunità e generazioni: il 4 e 5 ottobre ETNOFILMfest torna nella nostra città, e siamo felici e orgogliosi di poterlo presentare al pubblico".

Con il sostegno del Comune di Este, della Regione Veneto e della Provincia di Padova, e con il contributo di partner e media partner, l'ETNOFILMfest 2025 si configura come un'edizione dal forte valore simbolico: uno sguardo al passato per un cambio di passo che porti al futuro, un'occasione di incontro tra cinema, antropologia e comunità. La fenice è quindi emblema perfetto della continuità attraverso la trasformazione: il passato diventa base ardente da cui ripartire.

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ETNOFILMfest

Este - Teatro dei Filodrammatici

Apertura: 04/10/2025

Conclusione: 05/10/2025

Organizzazione: ETNOFILM

Indirizzo: Via Calle della Musica, 13 - 35042 Este (PD)

Per info: info@etnodramma.it - tel. 328 6672328

Sito web per approfondire: https://www.etnodramma.it