FotografiaMostre a Roma

Human Rights

  • Quando:   24/10/2020 - 28/11/2020
  • evento concluso
Human Rights

«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.»

(Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei diritti umani)

La Mostra “Human Rights”

Realizzata In occasione del 70° della firma alle Nazioni Unite della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, avvenuta il 10 dicembre del 1948 a Parigi, la mostra fotografica “Human Rights” è riproposta per celebrare il 75° della nascita dell’ONU, avvenuta il 24 ottobre 1945. L’esposizione racconta la storia delle Nazioni Unite, e del mondo, attraverso le più belle immagini conservate dalla United Nations Photo Library, un archivio di circa 800.000 immagini di cui un quarto digitalizzate e rese disponibili agli operatori. La mostra, ripercorrendo le vicende e l’evoluzione dell’organizzazione internazionale dalla sua nascita fino ai giorni nostri, si sofferma in particolare sulle più importanti missioni civili e militari di cui le Nazioni Unite sono state protagonista. Nello stesso tempo l’esposizione vuole anche raccontare come è cambiata nel corso del tempo la sensibilità del pianeta nei confronti di alcune della questioni di fondo che animano o assediano (a seconda dei punti di vista) le società contemporanee – l’estrema povertà di alcuni paesi, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, la diffusione dei diritti umani, l’esplosione demografica, la questione femminile, il numero crescente di anziani, la sostenibilità dello sviluppo, la diffusione degli stupefacenti, le migrazioni, la giustizia, la democrazia, etc. Infine la mostra mira a indurre una riflessione sulla struttura dell’ONU e le sue contraddizioni, sia politiche che ideologiche, derivanti dal fatto che molti dei paesi che aderiscono alle Nazioni Unite non ne condividono i principi fondanti. Rivolta al grande pubblico e alle scuole, curata da Alessandro Luigi Perna (www.alessandroluigiperna.com) e prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose (www.effeci-facciamocose.com), la mostra si compone di circa 60 immagini (sia in bianco e nero che a colori) e fa parte del progetto History & Photography (www.history-and-photography.com) che ha per obiettivo raccontare la Storia con la Fotografia (e la Storia della Fotografia) al grande pubblico e agli studenti valorizzando gli archivi storici fotografici nazionali e internazionali, sia pubblici che privati, non solo dal punto di vista documentale ma anche estetico. Per i suoi aspetti innovativi in campo educational, sia dal punto di vista analogico che digitale, Rai Scuola on line ha definito il progetto History & Photography “un unicum in Italia (e forse nel mondo)”.

La nascita dell’Onu

L’Organizzazione delle Nazioni Unite viene fondata a San Francisco a Seconda Guerra Mondiale ancora in corso con una conferenza internazionale che si tiene dal 25 aprile (lo stesso giorno in cui di fatto, anceh se non formalmente, finisce il conflitto in Italia) al 26 giugno 1945 e si conclude con la firma dello statuto da parte dei primi 50 stati aderenti. Ad aver preparato il terreno alla sua nascita, come alla successiva enunciazione della dichiarazione dei diritti fondamentali dell’uomo di 3 anni dopo, sono due passaggi fondamentali della storia del ‘900: i "14 punti" programmatici del presidente americano Woodrow Wilson del 1919 che hanno dato vita alla (fallimentare purtroppo) Società delle Nazioni e la Carta Atlantica sottoscritta dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt e dal primo ministro britannico Winston Churchill il 14 agosto del 1941 a bordo della nave da guerra HMS Prince of Wales al largo di Terranova. In origine le Nazioni Unite sono quegli stati, conosciuti comunemente come “Alleati”, che si schierano contro Germania, Italia e Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale sulla base dei valori etici e morali di democrazia e libertà inseriti proprio nella Carta Atlantica. A loro, nel corso del conflitto, si aggiunge anche la dittatoriale Unione Sovietica (che però quei valori sin dall’inizio non condivide e mai sottoscriverà), prima alleata per convenienza del nazismo in virtù del patto di non aggressione Molotov – Ribbentrop siglato da Hitler e Stalin nel 1939 per dividersi l’Europa (in particolare quella dell’est) e poi vittima essa stessa delle mire espansionistiche della Germania. Ma l’inclusione dell’Unione Sovietica nelle Nazioni Unite non è l’unico, anche se il più evidente, paradosso morale ed etico che accompagna la nascita delle Nazioni Unite. Lo è anche il fatto che le due principali nazioni fondanti, sebbene rappresentino (o quasi) il meglio della cultura democratica e dei diritti umani espressa all’epoca, abbiano delle macchie difficili da ignorare: negli Stati Uniti è in vigore un sistema di apartheid nei confronti della popolazione di colore e la Gran Bretagna è una potenza coloniale, così come lo sono altri stati “alleati” della lotta contro il nazi-fascismo. Lo Statuto delle Nazioni Unite entra in vigore solo il 24 ottobre del 1945: deve infatti attendere la ratifica da parte della maggioranza degli altri Stati firmatari e, soprattutto, dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza - cioè i principali stati usciti vincitori dalla Seconda Guerra Mondiale: Cina (fino al 1971 Taiwan poi il seggio è stato occupato dalla Repubblica Popolare Cinese), Francia, Regno Unito, Russia (cioè all’epoca l’URSS) e Stati Uniti. La data del 24 ottobre è poi scelta come Giornata delle Nazioni Unite. La prima assemblea generale, con la presenza di 51 Stati, si tiene il 10 gennaio 1946 a Londra. Sede principale, su richiesta degli Stati Uniti, principali ideatori e finanziatori dell’organizzazione, diventa successivamente New York. Sempre nel 1946 è sciolta la Società delle Nazioni. Agli stati che hanno scatenato la Seconda Guerra Mondiale è consentito entrare nelle Nazioni Unite solo parecchi anni dopo la fine del conflitto – all’Italia nel 1955, al Giappone nel 1956, alle due Germanie nel 1973. Nel 1988 è stato assegnato alle forze di peacekeeping dell'ONU il Premio Nobel per la pace. Nel 2001 lo stesso premio è stato dato direttamente all'ONU. Attualmente aderiscono all'organizzazione 193 stati del mondo su un totale di 206.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è firmata a Parigi il 10 dicembre 1948. Da allora l’ONU ha cercato di estenderne l’applicazione a tutti gli stati membri con alterne fortune. Nata sull’onda delle emozioni suscitate dalla follia della Seconda guerra mondiale, la Dichiarazione fa infatti parte dei documenti di base delle Nazioni Unite insieme al suo stesso Statuto ma gli Stati membri non democratici dell'ONU non la ritengono vincolante. Tuttavia ai diritti e alle libertà in essa riconosciuti è attribuito un valore giuridico autonomo nell'ambito della comunità internazionale, in particolare negli stati democratici occidentali. La Dichiarazione dei Diritti Umani ha un’importanza storica fondamentale: è infatti il primo documento laico a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano come individuo. La dichiarazione è frutto di una elaborazione culturale millenaria, che parte dai primi principi etici classici europei (di derivazione anche religiosa, vedi il cristianesimo) e arriva fino al Bill of Rights (1689), alla Dichiarazione d'Indipendenza Statunitense (4 luglio 1776), e alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino stesa nel 1789 durante la Rivoluzione Francese, i cui elementi di fondo (i diritti civili e politici dell'individuo) vi sono confluiti in larga misura. Hanno contribuito in maniera fondamentale anche i principi sanciti dal presidente Woodrow Wilson e quelli enunciati dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt - libertà di espressione, libertà religiosa, diritto ad un livello di vita sufficiente, libertà dalla paura – nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione il 6 gennaio 1941 e poi messi nero su bianco nella Carta Atlantica. Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono infatti stabiliti i concetti basilari di libertà ed eguaglianza e sanciti i diritti individuali, le libertà fondamentali (libertà di pensiero, di opinione, di fede religiosa, di coscienza, di parola e di associazione pacifica) i diritti economici, sociali e culturali e gli ambiti di applicazione. Ad approvarla e firmarla sono 48 paesi. Degli altri 10 aderenti all’ONU, 2 sono assenti e 8 si astengono dal voto: tra essi spicca l’URSS e i paesi già finiti sotto l’impero sovietico. Alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani segue poi la Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, elaborate dalla Commissione per i Diritti Umani ed entrambe adottate all'unanimità dall'ONU il 16 dicembre 1966. Infine la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ha ispirato idealmente la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, proclamata per la prima volta a Nizza il 7 dicembre 2000, confluita poi nella costituzione mai adottata del 2004 e infine resa legalmente vincolante per i Paesi UE dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009.... leggi il resto dell'articolo»

Informazioni

Sede dell’esposizione: Spazio 5 - via Crescenzio 99/d 00193 - Roma

Come arrivare:

Metro A, fermata Ottaviano

Tram 19 e autobus 81, capolinea Piazza Risorgimento

Autobus 492, fermata via Crescenzio/Piazza Risorgimento

Tel. 348/4814089

Mail: info@spazio5.com

www.spazio5.com

www.istitutoquintadimensione.it

www.effeci-facciamocose.com

www.history-and-photography.com

Immagine in alto: Ragazzina afgana frequenta una delle migliaia di scuole di base costruite nei villaggi con l’aiuto dell’ONU, Nangarhar, Afghanistan, 24 aprile 2008 © courtesy UN Photo/Roger Lemoyne

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Mostra: Human Rights

Spazio 5 - Roma

Apertura: 24/10/2020

Conclusione: 28/11/2020

Curatore: Alessandro Luigi Perna

Indirizzo: via Crescenzio 99/d - Roma

Sito web per approfondire: http://www.spazio5.com/

Facebook: https://www.facebook.com/spazio5roma



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