Arte contemporaneaMostre a Roma
T293 è lieta di presentare "Siege", la prima mostra in Italia dell'artista taiwanese Hao Ni (1989, Hsin Chu City, Taiwan). Incentrata sull'idea del controllo dei movimenti come modo per disciplinare il corpo umano, la mostra presenta tre diverse opere basate su tre moderne tecnologie progettate per creare delle barriere, per superarle, e per la sorveglianza dei movimenti.
Le sculture in nastro spinato rappresentano simbolicamente l'ingegno e la crudeltà dell'era moderna. Concepito come una delle invenzioni più brutali, il filo metallico ha avuto un impatto diretto sulla ripartizione della terra e sul controllo delle persone. Originariamente creato per limitare il movimento del bestiame, esso è stato poi utilizzato per confinare gli esseri umani: dall'espansione occidentale dell'America ai campi di battaglia durante la prima
guerra mondiale, fino ai vari centri di detenzione in tutto il mondo. La concertina e il filo spinato sono oggi onnipresenti nei controlli di frontiera. Per questa mostra, Ni crea una serie di intrecci con le due tipologie di fili, e combinandoli a vari tessuti, reinterpreta lo scenario comune di vestiti strappati e intrappolati tra i fili spinati delle zone di confine.
I “breaching charges” sono assemblaggi ispirati a un immaginario tappetino esplosivo utilizzato in "Rainbow Six Siege", un videogioco incentrato sulla componente multigiocatore online. Basato su vere unità antiterrorismo governative, esso ruota attorno a una serie di assalti di forze speciali in diversi ambienti moderni, e riproduce scenari di vita reale in cui i giocatori si muovono divisi tra una squadra di difesa, che ha il compito di rinforzare muri, creare barricate e trappole per impedire il raggiungimento degli obiettivi, e una di attacco, la quale insegue lo scopo di fare irruzione nell'edificio presidiato.
I giocatori utilizzano i “breaching charges” come strumento per attraversare gli spazi. Le opere in mostra si trasformano in trapunte, che Ni compone al fine di esplorare i temi di violenza, potere, e di sviluppo delle capacità delle autorità di "muoversi attraverso i muri" di densi ambienti urbani per controllare le persone.
Il terzo lavoro esposto consiste in un'installazione a parete di televisori dagli schermi rotti.
Ognuno proietta una serie di video, in cui telecamere sportive o di cruscotto subiscono movimenti di rotazione durante gli incidenti, creando un effetto caleidoscopico. Alcuni di questi video sono disponibili su YouTube, mentre altri sono girati dall’artista. Nello spazio della galleria l'installazione non è solo un riferimento all’aumento di telecamere indossabili e di tecnologie di auto-sorveglianza, ma anche a una pittura futuristica accidentale in
movimento che celebra sia la velocità che gli incidenti.
Titolo: Ni Hao - Siege
Apertura: 12/09/2019
Conclusione: 24/10/2019
Organizzazione: Galleria T293
Luogo: Galleria T293 - Roma
Indirizzo: via Ripense 6 - Roma
Sito web per approfondire: http://www.t293.it/