Arte contemporaneaMostre a Roma
Paul-Yves Poumay. I Rintocchi della Rivoluzione
- Quando: 27/11/2021 - 10/12/2021
- evento concluso
- Luogo: Arte Borgo Gallery - Roma
- Regione: Lazio
Il fil rouge che mette in relazione i lavori di Paul-Yves Poumay, spesso complessi e talvolta difficili da comprendere al primo approccio, è una dirompente astrazione, che con un afflato universalistico è in grado di avvolgere i fruitori, guidandoli nel complesso mondo dell’artista, un mondo fatto di verità, intensità emotiva, contraddizione. Un mondo che rispecchia dunque la realtà attuale, con i suoi eccessi, i suoi colori vibranti, la sua inesauribile ricchezza di significato. Egli esplora liberamente tutte le sfumature coloristiche, tingendo i suoi dipinti di una vasta gamma di pigmenti, che spaziano dai toni più squillanti ad altri notevolmente più cupi e inquietanti.
Paul-Yves Poumay si afferma quale eclettico interprete dell’arte del futuro, un’arte che si impegna attivamente nel sociale per combattere le ingiustizie e portare un rinnovamento capillare. È fatto tristemente noto che il sistema sia in gran parte corrotto e che spesso questo aspetto, anziché esser denunciato, venga insabbiato per lasciare l’immoralità e la degenerazione libere di prosperare. Ma l’arte è un linguaggio libero
e, in quanto tale, può permettersi il lusso di portare alla luce tematiche anche molto complesse e che dividono l’opinione pubblica. La denuncia di Poumay nei confronti della società contemporanea non fa in tal senso alcuna eccezione e gli effetti della dilagante frenesia consumistica sono all’origine di gran parte delle opere facenti parte della sua produzione, esposte in questa sede a testimonianza di come il capitalismo non debba più essere considerato quale un modello al quale ispirarsi negli anni a venire. La critica nei confronti del sistema capitalista emerge con particolare chiarezza nell’opera Colonial Past, manifesto del dramma africano. Un regno incontaminato occupa per intero lo spazio della tela, ma non esiste regno senza un re, qui rappresentato al centro del dipinto, decorato con i colori nazionali; egli non ha le fattezze di un uomo, ma piuttosto di un teschio, indossa un cappello tribale e ci viene presentato infilzato sulla lancia di un cacciatore, come simbolo di vergogna. Il suo è il sogno di un regno impossibile, in quanto l’unico mezzo di difesa di cui dispone - l’elefante che gli sta di fianco - è in realtà una mera illusione. L’elefante ha infatti sovvertito l’ordine del mondo e al re non è rimasto altro che un ideale. Ciononostante, il tutto è stato rappresentato sui toni del blu, il colore che simboleggia la forza sacra, dunque un messaggio di speranza per comunicare che anche la peggior forma di colonialismo, spesso fonte di vergogna per la società contemporanea, ha il potenziale per diventare il punto di partenza per un futuro culturalmente e socialmente ricco, equo e solidale.
Il primitivismo evocato dalle opere di Poumay, memore dell’Art Brut o Arte grezza, è la risposta dell’artista alla crisi dell’essere umano, tanto che d’un tratto – nelle opere dell’artista-filantropo – torniamo ad essere delle creature preistoriche, prive delle tecniche di sopravvivenza tipiche dell’era contemporanea.
Un sentimento simile è inneggiato altresì dalle sculture presenti in mostra, due delle quali rappresentano esseri umani spersonalizzati, dai tratti fisionomici indefiniti e misteriosi, che per tale ragione è possibile identificare tanto con se stessi quanto, al contrario, con un “Mister Nobody” qualunque, citando testualmente il titolo di una delle sopraccitate sculture. Queste ultime, a dispetto della staticità che per definizione connota le opere scultoree, si animano, prendono vita, si dispiegano verso lo spazio circostante, entrando in dialogo con esso e prendendo parte attiva in un processo la cui parola d’ordine è, come afferma lo stesso artista, “scomporre per poi ricostruire”. Ricostruzione è proprio il concetto alla base della seconda parte della produzione artistica di Poumay, rappresentata da un gruppo di opere, presenti anch’esse in mostra, in cui l’artista rende piuttosto omaggio a tutto ciò che di buono conserva la nostra società. I Rintocchi della Rivoluzione, dal titolo di un articolo che lo scorso anno Erika Cammerata ha dedicato all’artista belga, si condensano in questa specifica categoria di opere, le quali si fanno portavoce di un pacifico ma ferreo sommovimento. Sono infatti un invito al fruitore a comprendere quanto e fino a che punto l’arte possa
contribuire nel veicolare messaggi spesso dimenticati. Trattasi di messaggi di speranza, compassione, amore e rispetto: per il prossimo, per la natura, per il regno animale.
Nell’insieme, la produzione di Paul-Yves Poumay esposta in questa sede è evidentemente caratterizzata da un linguaggio istintivo, immediato, privo di formalismi e affettazioni. Si evidenzia una totale assenza di artifici accademici nell’approccio artistico, ma piuttosto l’uso di una avvincente spontaneità, rintracciabile nei tratti immediati e sciolti del suo linguaggio figurativo. Come ha dichiarato lo stesso artista, per lui creare è vita, è un bisogno irresistibile al quale non può rinunciare, ed il suo modus operandi ne è una sincera testimonianza.
Un ringraziamento particolare ad Anna Maria Griseri per il sostegno e per la preziosa collaborazione e a Karolina Frajdenberg per l’apprezzabile contributo scientifico.
La mostra sarà patrocinata dall'Ambasciata del Belgio a Roma.
Mostra: Paul-Yves Poumay. I Rintocchi della Rivoluzione
Arte Borgo Gallery - Roma
Apertura: 27/11/2021
Conclusione: 10/12/2021
Organizzazione: Anna Isopo, Giorgia Pirone
Curatore: Martina Scavone
Indirizzo: Borgo Vittorio, 25 - Roma
Opening sabato 27 novembre ore 18
Orari mostra: dal lunedì al venerdì 11 - 19, sabato 10 - 13 | domenica e festivi chiuso
L’ingresso sarà contingentato secondo le normative vigenti
E’obbligatorio l’uso della mascherina, attenersi a tutti i protocolli di sicurezza ed esibire il green pass
Contatti:
3452228110
info@arteborgo.it
Sito web per approfondire: http://arteborgo.it/
Facebook: Arte-Borgo-Gallery-520761544775328
Altre mostre a Roma e provincia
Nomads of the Future: A Stop in the Desert
"Nomads of the Future" in collaborazione con la galleria d'arte "Medina Art Gallery" e la residenza artistica "Arte a Fresa" presentano con orgoglio "A Stop in a Desert". leggi»
Lazio
Roma
Ingresso gratuito
Arte contemporanea Architetturamostre Roma
Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II
Fino al 20 ottobre 2024 al Maxxi di Roma "Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II", una mostra che mette al centro l'esperienza fisica come forma di conoscenza. leggi»
Lazio
Roma
Wynnie Mynerva. Presagio
Fondazione Memmo presenta "Presagio", la prima mostra personale in Italia dell'artista peruviana Wynnie Mynerva, a Roma dal 8 maggio al 3 novembre 2024. leggi»
Lazio
Roma
Fra Artisti III - una collezione particolare
Lo Studio Tibaldi Arte Contemporanea ospita la 3^ edizione della mostra di artisti contemporanei e moderni. leggi»
Lazio
Roma
Ilaria Rezzi. Peccati Blu, I Sette Peccati Capitali tra luci e ombre
A Roma apre la mostra di arte contemporanea, "Peccati Blu", il 12 aprile 2024, ore 18:00, presso la Artesse Gallery - Roma, Via di Ripetta 16 - Fino al 31 maggio 2024. leggi»
Lazio
Roma
Flaviana Pesce. Simboli svelati
La Galleria Vittoria di Via Margutta 103 a Roma, dal prossimo 19 aprile alle ore 18.00 ospita la personale "Simboli Svelati" di Flaviana Pesce, curata da Tiziana Todi. leggi»
Lazio
Roma
Le tentazioni di Apollo
Il PRAC Centro per L'Arte Contemporanea di Ponzano Romano è lieto di presentare un grande progetto collettivo a cura di Graziano Menolascina e Sergio Pimpinelli. leggi»
Lazio
Roma
Nicola Pucci. Clash
Von Buren Contemporary è lieta di presentare CLASH, la mostra personale di Nicola Pucci, con testo critico di Gianluca Marziani. leggi»
Lazio
Roma
L'arte è il luogo in cui celebriamo l'incomprensibile
Aprirà l'8 aprile, per protrarsi fino al 31 maggio, la mostra di artisti internazionali organizzata da Rossocinabro: L'arte è il luogo in cui celebriamo l'incomprensibile. leggi»