Probabilmente l'edificio palladiano più iconico al mondo - e che tutto il mondo copia e invidia - "La Rotonda" è un sito patrimonio dell'UNESCO. Progettata da Andrea Palladio per Paolo Almerico, la villa veneta è indiscutibilmente luogo di rara bellezza.
L'ecclesiastico Paolo Almerico (1514-1589) dopo l'incarico a Roma come referendario apostolico dei papi Pio IV e Pio V, decise di ritirarsi a vita privata nella sua città natale: Vicenza. Nel 1565 affidò a Palladio il progetto per la sua nuova dimora sopra un colle alle porte di Vicenza, un rifugio bucolico dove trascorrere gli ultimi anni della propria vita lontano dall'ostilità dell'aristocrazia cittadina, ma allo stesso tempo un luogo di rappresentanza in posizione ben visibile. Alla morte di Paolo Almerico, la villa passò al figlio naturale Virginio, che la tenne solo per due anni prima di cederla ai fratelli Odorico e Mario Capra. La famiglia Capra, stirpe di nobili vicentini, conservò la villa suburbana fino agli inizi dell'Ottocento. Dal 1818 Villa Almerico Capra subì diversi cambi di proprietà, venne danneggiata durante gli assalti austriaci del 1848 e più volte restaurata, fino all'acquisto da parte della famiglia Valmarana nel 1912.
Visitata da poeti e artisti, regnanti e uomini di stato, studiosi e amanti dell'arte, viaggiatori e turisti da tutto il mondo, La Rotonda, dopo il bonus facciate, oggi, grazie ai fondi del PNRR, porta a compimento il suo spazio verde restaurando il Boschetto romantico.
Lo si potrà visitare, nella sua rinnovata completezza, in occasione del convegno (info e prenotazioni: link) organizzato per il 25 ottobre e che vede numerosi esperti e studiosi confrontarsi su tematiche paesaggistiche, conservative e valorizzative, ma anche green e sostenibili: oggi d'imprescindibile attualità.
Più che un convegno un format che sarà proposto annualmente per portare attenzione sulla necessità di istituire tavole rotonde aventi al centro quest'ordine di tematiche e creare quindi un networking che coinvolga attivamente il territorio e le sue importanti realtà culturali, associative e aggregative.
Ma anche un'occasione per immergersi nel fascino dei giardini storici e scoprire il loro inestimabile valore all'interno della compagine del patrimonio culturale e paesaggistico italiano e internazionale.
"Ripartire dal giardino tra storia, sostenibilità e innovazione" è un incontro organizzato da Fondazione La Rotonda, finanziato dall'Unione Europea, Ministero della Cultura con il patrocinio dell'Associazione Ville Venete e di Palladio Museum. Ente di promozione del progetto è Amplificatore Culturale snc.... leggi il resto dell'articolo»
Il 25 ottobre sarà una mattinata di lavoro dedicata all'esplorazione dei giardini storici, tesori inestimabili del patrimonio culturale italiano, che vedrà come protagonisti esperti di giardini parchi e boschi storici, tecnici e direttori del settore e proprietari di questi beni che racconteranno storie, tecniche, esperienze e sfide legate alla tutela e fruizione di questi gioielli verdi.
L'evento è organizzato in due sessioni. La prima è strutturata con interventi a tema da parte di professionisti e tecnici del settore, la seconda vede invece il coinvolgimento in un talk di tre proprietari di giardini storici.
Apre la prima sessione Nicolò Valmarana, proprietario di Villa Almerico Capra detta La Rotonda, per i saluti di rito.
Segue l'intervento di Guido Beltramini del Centro Internazionale di studi di Architettura Andrea Palladio che ci parlerà de "La Rotonda come macchina per guardare".
"L'unicità della Rotonda – spiega infatti Beltramini – sta nel fatto che è un edificio progettato in funzione dello spazio che lo circonda, del giardino e delle vedute sul paesaggio".
Sarà quindi la volta di Erika Skabar, architetto, esperta in landscape planning and design che parlerà di "Coltivare nel bello. Paesaggio italiano e transizione ecologica: dare una mano alla natura". Si chiede Erika Skabar: "Come ristabilire l'equilibrio tra agricoltura, ambiente e architettura che ha storicamente caratterizzato il nostro paesaggio? Come integrare il concetto di bellezza con quello di capitale naturale? Quali iniziative favoriscono la crescita del patrimonio paesaggistico e culturale, investimenti sostenibili e nuovi talenti?".
Chiude la prima sessione l'intervento di Judith Wade, CEO di Grandi Giardini Italiani. Il suo speech titola: "Da under-tourism a over-tourism: 25 anni di sviluppo del Horticultural Tourism in Italia". Racconta l'esperta internazionale: " Negli ultimi 25 anni l'Horticultural Tourism in Italia ha subito un radicale cambio di passo turistico. L'over tourism odierno mette in risalto la mancanza di alcune infrastrutture e di una politica in grado di sostenere questo importante settore dell'economia. Una buona notizia: visitare i giardini nel tempo libero ha portato il pubblico italiano e straniero a scoprire un'Italia spesso lontana dalle rotte del turismo di massa. Chi ammira la bellezza dei giardini italiani è un pubblico attento alla natura, all'ecologia e ai temi della salvaguardia del paesaggio".
La seconda sessione dell'incontro è organizzata con una tripla intervista. Protagonisti saranno tre proprietari di giardini. Avremo Nicolò Valmarana, proprietario di "Villa La Rotonda e il Boschetto dell'800". Armando Pizzoni Ardemani, proprietario del "Giardino Monumentale di Valsanzibio" e Giuseppe Sigurtà, proprietario di "Parco Giardino Sigurtà".
Se Nicolò Valmarana racconterà la sua personale esperienza sotto l'egida di "Villa La Rotonda, casa, villa, mito"; l'intervento di Armando Pizzoni Ardemani verterà su "Salvaguardia e gestione del Giardino Monumentale di Valsanzibio". Quello di Valsanzibio è uno dei giardini barocchi meglio conservati. È molto conosciuto dagli esperti del settore soprattutto per la sua profonda simbologia. "Abbiamo lavorato duro per mantenere questo gioiello integro – afferma Armando Pizzoni Ardemani - Lo abbiamo fatto lottando contro eventi straordinari come la siccità o la piralide del bosso, parassita arrivato dall'Asia qualche anno fa che ha sconvolto parchi storici in tutta Europa.
Giuseppe Sigurtà proporrà al pubblico il suo intervento dal titolo: "Parco Giardino Sigurtà: un'eccellenza italiana tra storia, fioriture spettacolari e manifestazioni per un pubblico variegato in continua evoluzione". Per Sigurtà è fondamentale custodire il patrimonio del passato con uno sguardo al futuro: "Così – racconta egli stesso- si compie la gestione di uno dei parchi più belli al mondo".
Nicolò Valmarana, forte della sua recente impresa di restauro del Boschetto Romantico dell'800 di Villa La Rotonda evidenzia come "La Rotonda sia una Villa elevata sul colle per essere ammirata. Dalla sua posizione è inoltre possibile ammirare l'anfiteatro dei colli, il fiume navigabile e i campi geometricamente divisi in filari di viti.
Proviamo ora a immaginarci la Rotonda nell'800 veneto, periodo stanco, povero e deluso: molte famiglie sono in totale decadenza e alla fine abbandoneranno questi luoghi. Il boschetto romantico è un luogo di passeggiata ma anche di evasione, è un luogo bucolico dove leggere di nascosto lettere segrete o libri proibiti. Si tratta quindi del recupero di una zona apparentemente secondaria (stiamo parlando della parte sud-est nel retro della villa) dove l'arte del paesaggio prende piede e forma, in un ultimo geniale e meraviglioso guizzo di vita e cultura, poco prima dell'abbandono.
Nel '900, quando la mia famiglia entra in questa proprietà, siamo nel pieno delle Grandi guerre (Prima e Seconda). È la guerra a dettare le regole di vita e non c'è spazio o risorse per i diversivi. Sono la campagna, le vigne, gli alberi da frutta, i gelsi e i pioppi a disegnare la geometria degli spazi, esattamente come 400 anni prima con Palladio.
Il boschetto romantico è stato fino a ieri sganciato dalla Villa, un luogo in più, considerato quasi superfluo. La famiglia ha sempre avuto la priorità di gestire la Villa in qualità di casa privata, con tutto l'amore e lavori di restauro dedicati alla nostra "casa dolce casa". Sto parlando sia dell'inizio del '900 che dell'epoca più recente, con il lungo periodo di restauri conservativi iniziato con mio padre e i suoi 3 fratelli nel 1978.
Fino a oggi.
Con la manutenzione delle facciate che ha ridato alla Villa tutta la luce che merita un edificio iconico. E adesso possiamo aggiungere lo storico recupero del Boschetto romantico - (sembra che la villa fatta di roccia e mattoni sia la ragione, la saggezza; mentre il boschetto che è pura Natura sia l'istinto, l'imprevedibilità).
Personalmente, ho imparato dalla mia famiglia a coltivare il bello. Per il sottoscritto essere proprietari di villa la Rotonda significa sapere di aver ereditato prima di tutto un incarico. Incarico che in me nel tempo è diventato presenza costante e ascolto e non di meno silenzio e misura. Le regole tracciate da Palladio restano segni indelebili e contagiosi di ineguagliabile bellezza ... non si può e non si potrà mai tradirli".
Ripartire dal giardino tra storia, sostenibilità e innovazione
Vicenza - Villa Almerico Capra detta La Rotonda
Apertura: 25/10/2024
Conclusione: 25/10/2024
Organizzazione: Fondazione La Rotonda
Curatore: Nicolò Valmarana
Indirizzo: Via della Rotonda, 45 - 36100 Vicenza
Orari: Venerdì 25 ottobre 2024 – 9.30 – 13.00
Info e prenotazioni: link