
MAC - Miradoli Arte Contemporanea presenta una mostra a personale di Alberto Bonera, a cura di Federico Caloi. L'Inaugurazione è in programma domenica 18 maggio 2025 ore 18:30, e la mostra resterà visitabile fino al 31 maggio 2025.
OLTRE LA FORMA, DENTRO L'ENIGMA
In un'epoca che sembra aver smarrito il senso del desiderio e della trascendenza, l'arte di Alberto Bonera si impone come un gesto necessario. Non tanto per la volontà di opporsi alle derive del presente, quanto per la coerenza di un cammino che, senza concessioni, riconduce l'arte alla sua missione originaria: interrogare l'enigma dell'essere, dare forma al mistero, testimoniare l'oltre. La mostra personale di Alberto Bonera, ospitata da MAC - Miradoli Arte Contemporanea a Milano, non è semplicemente una raccolta di opere. È, piuttosto, una soglia aperta su un pensiero che si fa immagine, un attraversamento simbolico che unisce filosofia, pittura e spiritualità.
Alberto Bonera è artista-filosofo nel senso più autentico del termine: non distingue tra il pensare e il creare, non separa la forma dal contenuto, non concepisce l'arte come espressione, ma come incarnazione del pensiero. "Senza una filosofia dietro, senza un pensiero, non c'è arte," afferma con limpida radicalità. E così, la sua pittura non nasce dal gesto istintivo, ma da una necessità interiore, da un impianto speculativo che ha nella nozione di oltre e di mistero il suo centro di gravità. È pittura che si origina da una tensione invisibile: come il suono della sua musicista o la parola per il poeta, la forma per Bonera è un varco, una fenditura che lascia affiorare ciò che sta oltre la soglia del dicibile.
A questa idea dell'arte come ponte metafisico, Bonera unisce una narrazione simbolica colta e stratificata. Le sue opere non raccontano storie nel senso canonico del termine, ma costruiscono costellazioni di senso in cui il fruitore è chiamato a orientarsi. Come in una mappa arcaica o in una cattedrale gotica, ogni elemento – maschere, architetture, corpi, oggetti – è carico di una funzione rituale. Nelle sue tele si attraversano il ciclo delle apparenze, la rovina del potere, la fragilità dell'identità, la seduzione dello sguardo, ma nulla è mai consegnato in modo diretto: tutto è alluso, sospeso, trasposto. L'opera è una soglia, mai un confine.... leggi il resto dell'articolo»
Ci si trova, davanti ai quadri di Bonera, come in una stanza in ombra in cui è appena percepibile una presenza. Nulla di evidente, ma tutto intensamente eloquente. È un'arte che va capita, interpretata, ascoltata. E ciò che si ascolta non è solo l'artista, ma ciò che l'artista ha interrogato: la materia, il tempo, la storia, la metafisica, l'assenza. L'ombra, in particolare, è figura centrale nella sua poetica. "Amo più l'ombra che le cose che la proiettano," scrive. Ed è davvero così: l'ombra non è negazione di luce, ma epifania di profondità. È la manifestazione del mistero, l'eco visiva dell'invisibile.
Il suo lavoro affonda le radici nel Futurismo e nel Surrealismo, non per stile, ma per metodo. Come i futuristi, Bonera pensa l'opera come campo dinamico, come sistema di forze. Come i surrealisti, riconosce all'inconscio un potere formativo, ma lo doma con la lucidità del filosofo. La sua pittura non è mai automatismo, ma costruzione: ogni segno è voluto, ogni spazio è calcolato. È come se dipingesse tenendo in mano, insieme al pennello, un frammento di Eraclito e una pagina di Plotino. Per Bonera, l'arte non è un riflesso, ma un dispositivo di trasformazione: un "altare laico", potremmo dire, dove l'uomo si confronta con il proprio limite e con il desiderio di superarlo.
Il risultato è un corpus di opere che non si esaurisce nella visione, ma continua a operare dentro lo spettatore, come un'immagine onirica o un pensiero filosofico indagatore. Bonera non ci offre una bellezza compiacente, ma una bellezza problematica. Le sue tele non decorano, ma strutturano. Non consolano, ma risvegliano. Sono come icone senza dogma: chiamano a un'esperienza di senso che ciascuno deve compiere da sé.
Nel nostro tempo accelerato, l'opera di Alberto Bonera rappresenta un atto di resistenza e, insieme, una proposta. Resistenza alla superficialità, proposta di un ritorno al pensiero, al silenzio, alla domanda.
La sua arte ci invita a fermarci, a vedere, a pensare. E in questo gesto antico e vertiginoso, riafferma l'unica verità possibile dell'arte: essere il luogo dove il visibile incontra ciò che lo supera.
Federico Caloi
Mostra: Alberto Bonera
Milano - MAC - Miradoli Arte Contemporanea
Apertura: 18/05/2025
Conclusione: 31/05/2025
Organizzazione: MAC - Miradoli Arte Contemporanea
Curatore: Federico Caloi
Indirizzo: Alzaia Naviglio Grande, 54 - 20144 Milano
Inaugurazione: domenica 18 maggio 2025 ore 18:30
Per info: info@miradoliarte.com - 3495551797
Sito web per approfondire: https://www.miradoliarte.com/
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