Amy d Arte Spazio Milano di Anna d'Ambrosio, galleria di ricerca nel centralissimo Brera District a Milano - Via Lovanio 6 - inaugura A song for our ancestors di Alessandra Book a cura di Kamil Sanders.
Biografia dell'artista: Alessandra Book nasce nel 2001 a Roma. Nel 2023 conclude gli studi di Fotografia presso lo IED di Roma, nello stesso anno è finalista al Ragusa Foto Festival e il suo lavoro di tesi viene pubblicato su l'Espresso. Nel 2024 è tra i cinque vincitori del Premio Driving Energy, promosso da Terna, e il suo lavoro è esposto nelle sale del Palazzo delle Esposizioni a Roma. Attualmente studia Storia dell'Arte presso la Sapienza. La sua fotografia è legata a storie intime, che si intrecciano con la biografia dell'autrice per ampliarsi verso temi universali.
Testo critico
A Song For Our Ancestors. una prospettiva
Il desiderio di mio nonno Augusto era di far disperdere le sue ceneri nel Fiume Tevere, nel punto in cui da ragazzo si tuffava.
Ho intrapreso un viaggio che segue il percorso ipotetico delle sue ceneri fino al punto in cui il Tevere sfocia, Ostia, che diventa un luogo d'addio.
Augusto si confonde ora con le anime del mondo che hanno creduto al viaggio e al ricongiungimento con la natura.
Così Alessandra Book ci introduce al suo progetto fotografico A Song for Our Ancestors. Il punto del Tevere da dove il nonno Augusto ha compiuto il suo ultimo tuffo, divenendo uno con il fluire regolare del paesaggio, è il punto del tempo dal quale di dipana un percorso di riconoscimento del familiare, fino a un saluto in prossimità della foce che ha la sostanza di un abbandono al divenire. Un familiare silenzioso, che affiora dalla spuma e dai luccichii del fiume, ma che ha poi bisogno di essere rintracciato nell'ambiente domestico, in un viaggio che riflette costantemente l'interiorità affettiva nella tenerezza carezzevole della natura.
Ci sono stati artisti notevoli che hanno raggiunto alcune delle proprie vette nel corrispettivo tra le proprie vicende biografiche e la propria produzione artistica. Il fluire dell'esistenza lascia, di tanto in tanto, delle asole aperte nelle quali s'infilano i bottoni dell'arte, recando con sé tutto l'apparato filamentoso di significati e significanti che nella vita aveva avuto la propria origine. Il cerchio si riannoda e l'intimità, quanto più indicibile nel linguaggio convenzionale, diviene una paradossale porta d'ingresso per un mondo ben più ampio di quanto lo sarebbe altrimenti.
Dentro A Song For Our Ancestors, questo passaggio dal particolare all'universale è formalizzato nella scelta di esporre alcune immagini in grande formato e altre in dimensioni minute. Otticamente è così favorita la corretta percezione di una narrazione che si snoda tra la dimensione appartata della memoria familiare e quella pubblica, più pubblica ancora, del paesaggio naturale. Il viaggio è scandito con regolarità, talvolta consapevole e talvolta incidentale, discendendo verso la foce con la grazia di una musica ritmata e senza strepiti.
Così suona il canto per Augusto.... leggi il resto dell'articolo»
Tutta la musica esiste in virtù dei silenzi che la scandiscono.
A Song For Our Ancestors mette in scena un tempo lirico che sovente si ritira pudicamente tra le anse del Tevere, lasciando sulle labbra dello spettatore la domanda che lo conduce alla tappa successiva del viaggio. I tagli di montaggio che scandiscono la narrazione, che spesso non giungono a combaciare perfettamente tra una scena e l'altra, sono intesi ricomporsi nello sguardo dell'osservatore, che diventa complice e partecipe dell'autrice laddove gli è richiesto di riempire i vuoti e vagheggiare sui pieni. Da questo punto di vista essere ascoltatori del canto di Alessandra Book per il nonno Augusto è un esercizio profondamente etico, che domanda un contributo essenziale alla propria sensibilità. Colpisce che questa dimensione etica si riveli così convenientemente senza l'esigenza di fare appello artificiosamente a temi di attualità, ma indagando la propria speciale intimità con il massimo grado di onestà, ritirandosi spontaneamente nella reticenza laddove l'informazione risulterebbe intrusa.
Questa tensione tra il silenzio e il linguaggio, tra l'ascondimento e la rivelazione, trova il proprio equilibrio nell'irriducibile, irresistibile relazione affettiva che ricama insieme tutte le sezioni ritmiche della mostra.
È proprietà speciale di un affetto sincero quello di non poter essere precisato nei limiti angusti della realtà. Il viaggio conoscitivo di Alessandra Book evade serenamente le barriere dell'indagine analitica: è la stessa autrice a confermare, in apertura, che il percorso delle ceneri documentato lungo il fiume Tevere è ipotetico. La memoria è complice intima del sogno; le rive del fiume si compiono nelle scenografie domestiche, discretamente immortalate in alcuni degli scatti. Le inquadrature autografe si mischiano alle immagini d'archivio e i diversi tuffi di cui è disseminata la narrazione paiono voli e contorsioni, slegati dalla posa e astratti dal naturale contesto.
L'esplorazione si compie senza soluzione di continuità nel mondo dell'immaginazione, sbalzando mollemente lo spettatore fuori e dentro di esso come una marea.
Augusto si è abbandonato al mare. La sua identità si è sbriciolata nelle onde, si è moltiplicata negli infiniti dettagli della spuma, nella danza delle correnti mai uguale a se stessa. Oltrepassata la soglia decisiva della foce egli scandisce silenziosamente il suo addio a quel che costituiva l'impalcatura della sua vita precedente e si mescola al divenire. Così va in scena l'estrema restituzione del protagonista, e l'economia del viaggio è compiuta.
Eppure noi possiamo ricominciare tutto da capo. Il viaggio compiuto da Augusto e rievocato da Alessandra ricompone nuovamente l'amata figura del nonno, nei panni di un tuffatore statuario che potrebbe balzare nell'ignoto ancora cento volte. Così la fotografia si fa cosa viva, una tensione che per approssimazione si avvicina all'eternità, nella quale nessun tuffo è l'ultimo e l'arte è un antidoto alla perdita, capace di inventare quel che manca alla storia.
Kamil Sanders
Mostra: Alessandra Book. A song for our ancestors
Milano - Amy d Arte
Apertura: 05/11/2024
Conclusione: 12/12/2024
Organizzazione: Amy d Arte Spazio Milano
Curatore: Kamil Sanders
Indirizzo: Via Lovanio 6, Brera District - Milano
Inaugurazione: 05/11 h.18:30 - Ingresso libero
Orari: lunedì-venerdì 10-13; 15-19; sabato e domenica su appuntamento
Sito web per approfondire: https://www.amyd.it
Altre mostre a Milano e provincia
Arte contemporaneaInstallazioniVideo artmostre Milano
Sofiya Chotyrbok. Does water have a space in water?
Da giovedì 12 dicembre Sofiya Chotyrbok, artista selezionata per la residenza AAA Atelier Aperti per Artista, aprirà le porte del suo studio.
Lombardia
Milano
Arte contemporaneamostre Milano
No War
NO WAR, un progetto contro la guerra che riunisce un'installazione ambientale dell'artista Ferruccio Ascari e opere di François Berthoud e Roberto Da Pozzo.
Lombardia
Milano
CinemaIncontri e culturamostre Milano
Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier
Dal 12 dicembre fino al 16 marzo 2025, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain presentano "Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier".
Lombardia
Milano
Arte contemporaneaSculturamostre Milano
Elena Damiani. Weather Bodies
Francesca Minini è lieta di annunciare Weather Bodies, la mostra personale di Elena Damiani.
Lombardia
Milano
Arte contemporaneamostre Milano
Mauro Pipani. Über die Ferne
Fino al 15 dicembre 2024 è in mostra alla Galleria Monopoli di Milano "Über die Ferne", personale di Mauro Pipani a cura di Flaminio Gualdoni.
Lombardia
Milano
Francesco Tadini per LaMari Creative
LaMari Creative inaugura la mostra fotografica "Francesco Tadini per LaMari Creative". L'opening avrà luogo il 12 dicembre alle ore 19.
Lombardia
Milano
Arte contemporaneamostre Milano
Raffaele Cioffi. La Pittura ovunque
E20 Gallery è lieta di presentare la nuova mostra dedicata a Raffaele Cioffi, intitolata La Pittura ovunque.
Lombardia
Milano
Arte contemporaneamostre Milano
Polifonia | Mirella de Palma e Miriam Selvetti Polifonia
MADE4ART è lieto di presentare, presso la propria sede di Milano, nel cuore di Brera, "Polifonia", mostra bipersonale delle artiste Mirella de Palma e Miriam Selvetti.
Lombardia
Milano
Arte contemporaneamostre Milano
Aronne Comai. Soli
Galleria Lampo è lieta di presentare SOLI, la prima personale dedicata alle opere dell'artista Aronne Comai.