Nelle Stanze dell'Anima, sarà visitabile presso lo Spazio Thetis dal 29 settembre fino al 29 ottobre 2023 con inaugurazione Venerdi 29 alle ore 18.00.
La mostra è composta da circa 20 opere, una combinazione di autoritratti fotografici e disegni, che affrontano temi profondi e universali.
Colitti predilige l'uso dell'autoscatto per esprimere i suoi contenuti artistici, che spaziano dalla ricerca dell'identità all'evocazione di ricordi, passando per riflessioni sui miti, i rituali e i problemi filosofici. Con maestria, utilizza sia il bianco e nero che il colore, dimostrando una costante attenzione alle sfumature di luce e ombra, ottenendo risultati suggestivi che richiamano l'estetica caravaggesca.
Le opere di Colitti sono intrise di un profondo rispetto per la storia dell'arte del passato, a cui l'artista si ricollega in modo ideale. Molti dei suoi lavori, concepiti dopo aver creato l'ambiente adeguato, esplorano archetipi e storie che, nonostante le loro radici nel passato, continuano a parlare all'umanità. Tra i temi affrontati spiccano il mito di Dioniso e le figure alchemiche.
Uno dei punti focali dell'artista è la memoria e il concetto di tempo, questioni profonde della filosofia che Colitti affronta in modo estetico attraverso metafore visive. I suoi autoritratti, sebbene si concentrino sul suo corpo, evitano qualsiasi caratteristica soggettivistica e si collocano in maniera quasi statuaria nello spazio espositivo.
L'esposizione di Colitti è un viaggio emozionante che offre al pubblico l'opportunità di esplorare l'identità umana, la memoria collettiva e il tempo. L'artista ci guida in un percorso visivo che fonde il passato e il presente, creando un dialogo senza tempo tra l'arte e l'essenza dell'umanità.
Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l'ambiente e il territorio e che vanta un'importante collezione permanente di arte contemporanea, che annovera installazioni come "Terzo Paradiso" di Michelangelo Pistoletto, "L'uomo che misura le nuvole" di Jean Fabre, "Le Sentinelle" di Beverly Pepper, solo per citarne alcune. L'attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l'arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell'antico Arsenale veneziano con il lussureggiante parco giardino. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso.
Anna Colitti
Anna Colitti vive tra Venezia città e la campagna in provincia di Udine. Si è formata presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia (laurea quadriennale in pittura; biennio specialistico in arti visive e discipline dello spettacolo con lode). Appassionata di filosofia, nei suoi aspetti teorici e pratici, negli ultimi 20 anni ha approfondito la sua formazione con corsi di discipline olistiche e meditative di vario genere. Artista eclettica, utilizza diversi mezzi espressivi per rappresentare il suo pensiero e percorso evolutivo. Tra essi spicca la fotografia, mezzo privilegiato di indagine e produzione estetica, talvolta punto di partenza anche per la realizzazione di lavori di pittura o installazioni. Fin dal 2000 ha partecipato ad esposizioni in Italia e all'estero. Vincitrice di diversi premi. Le sue opere di fotografia sono presenti al Musinf di Senigallia
Testo curatoriale di Giorgio Bonomi. Nelle Stanze dell'Anima.... leggi il resto dell'articolo»
La tecnica preferita da Anna Colitti per realizzare le sue opere è la fotografia. Con questa l'artista opera soprattutto con l'autoscatto e quindi con l'autoritratto.Troppo spesso l'autoritratto viene classificato come "narcisismo" nel senso freudiano, ma noi stiamo fermi invece sulla versione del mito come lo descrisse Ovidio, cioè Narciso muore affogato nel tentativo di "abbracciare" la sua immagine, cioè di "com-prendere" (che in latino significa "prendere insieme", "abbracciare") e conoscere se stesso; ricordiamo anche che noi conosciamo noi stessi solo davanti a superfici specchianti, quali l'acqua e poi lo specchio, o con la fotografia. Colitti certamente si autoritrae per conoscere meglio la sua identità, cioè il suo Sé, ma va oltre. Con l'autoritratto elabora il mito, "esegue" riti, finanche esoterici, descrive situazioni sociologiche, emozionali (come il ricordo, l'inquietudine, la morte ed altro ancora). Naturalmente lo fa con gli strumenti propri dell'arte che, sia essa pittura o fotografia, poesia o cinema, sempre ricorre alla fantasia creatrice ma non staccata degli elementi di realtà, materiali e spirituali. Colitti non si limita all'autoscatto ma crea scenari e ambientazioni adatte a quello che vuole esprimere e in questo spesso le sue opere hanno connotati pittorici, memori della grande arte del passato, come le luci e le ombre di Caravaggio. Allora, per non fare che pochi esempi, vediamo che le sue mani fungono da clessidra perché lasciano cadere lentamente la sabbia. Questo è il suo modo, artistico, di parlare del tempo, una categoria che ha coinvolto, fin dalle origini, la filosofia ed anche l'arte, e un vissuto che è sempre sfuggente, bello e terribile. Ed il tempo viene affrontato dall'artista anche dal punto di vista intimo, cioè come ricordo: concetto che è memoria, quindi conservazione di qualcosa che non è più ma anche sentimento vivo, presente. Così Colitti realizza un dittico, Generazioni, in cui lei appare, in una foto, mentre tiene nella sua mano quella della nonna, e, nell'altra, quella della madre. Qui il tempo non è quello cronologico, quello lineare della freccia né quello ciclico, bensì quello interiore di Sant'Agostino, infatti, al di là delle differenze di età, l'artista sembra quasi "fermare" lo scorrere del tempo che lega indissolubilmente i tre soggetti del dittico. Va notato che non appaiono i volti, proprio per non caricare il lavoro di soggettivismo, dovendo l'arte parlare a tutti. C'è un'altra serie di tre opere che ci portano nella memoria e nella nostalgia: si tratta di autoritratti dell'artista mentre esce da una soffitta. L'osservatore, davanti a questi lavori, sarà preso dal dolce ricordo personale perché ognuno ha avuto una vecchia soffitta, o un solaio o anche una cantina, in cui da piccolo ci andava a rovistare e trovava tante cose, oggetti dimenticati, "pezzi" di famiglia, memorie e fonti di grandi fantasie. Ancora una volta viene oltrepassata la soggettività dell'autrice per rivolgersi a tutti o, almeno, a coloro che hanno sensibilità artistica e poetica. Infine, vogliamo evidenziare che anche le immagini in cui Colitti appare nuda, sempre in modo pudico, non sono semplicemente le immagini di una persona determinata, infatti l'autoritratto si manifesta come la fotografia di una statua greca, date la plasticità delle forme del corpo e le luci, sempre attente ai chiari e scuri, che, scivolando sulle membra, illuminano e ombreggiano la pelle. A conferma dell'impegno e della complessità del suo fare artistico, ricordiamo anche che, oltre alla fotografia, lei pratica l'incisione e il disegno, tecniche artistiche – non a caso usa anche la sanguigna – che ancora una volta collegano Anna Colitti a quella grande catena che è la storia dell'arte, nel suo passato, presente e futuro.
Mostra: Anna Colitti. Nelle Stanze dell'Anima
Venezia - Arsenale Novissimo, Spazio Thetis
Apertura: 29/09/2023
Conclusione: 29/10/2023
Curatore: Giorgio Bonomi
Indirizzo: Calle Donà, 2737/f - 30122 Venezia
Opening: 29.09 ore 18.00 con un momento musicale di Mattia Balboni (blues) e Giovanni Canuto (cantautore)
Orari: 10.00 alle 17.00 e su appuntamento
Info: +39 348 017 1569
Come arrivare: Vaporetto linea 4.1- 4.2 - 5.1- 5.2 Fermata: Bacini
(prenotare la fermata perché è a richiesta)
Sito web per approfondire: Venezia, Spazio Thetis
Facebook: Bacini-Arsenale Novissimo
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