Antonella Pagnotta

La mostra personale dell'artista Antonella Pagnotta avrà luogo a Salerno presso lo studio Opera sito in Corso Vittorio Emanuele 4 (4°piano). Presentazione venerdì 20 dicembre alle 19:00h. La mostra sarà visitabile fino al 20 Gennaio 2025.

Una parte dell'esposizione dell'artista è dedicata alla tecnica del mosaico in legno sagomato, un processo creativo in cui i contorni delle sagome vengono definiti dal taglio preciso del legno, delineando i confini delle forme, dei corpi e delle figure: elementi, questi, che sembrano narrare storie, fluttuare e riempire la scena circostante, fungendo sia da soggetto che da oggetto dell'opera stessa.

La sovrapposizione di più strati assemblati uno sull'altro conferisce un effetto tridimensionale e scultoreo di notevole complessità in cui, oltre al legno, vengono impiegati materiali aggiuntivi quali resina, gesso e polvere di granito: materiali che, combinati con colori e smalti acrilici, arricchiscono l'opera, generando un risultato finale che cattura l'attenzione e stimola l'immaginazione dello spettatore... invito alla visitazione dell'esposizione per "carpire" ed ammirare l'originalità e la particolarità della tecnica usata.

Note biografiche

Antonella Pagnotta (Salerno il 12 Ottobre 1961)

Maestro d'arte, pittrice, scultrice, scenografa, performer. Vive e lavora a Salerno. Nel tempo ha maturato una pratica artistica glocal, capace di dare evidenza al proprio humus culturale, che è a sua volta frutto di una mescolanza millenaria di diverse culture. Il suo territorio, le sue forme, i suoi colori, sono sempre il risultato di un equilibrio tra oriente e occidente, e le sue opere non sono che un ponte aperto su questo continuo dialogo fatto di articolate relazioni d'immagini. Il suo percorso inizia da l'intarsio in legno, i mosaici sagomati composti da pittura e decorazione lignea ad incastro, una tecnica che l'artista riesce a condensare in complesse composizioni in cui il corpo e l'ambiente si concatenano in un articolato arabesco architettonico. Per passare, alla metà degli anni Duemila, alla pittura ad olio, ma senza per questo abbandonare "l'effetto intarsio", che ora diventa segmentazione spaziale della superficie, in cui un soggetto o più soggetti sono presenti su diversi livelli temporali.