Ciro Palumbo. Viandanti. Pellegrini. Erranti

  • Quando:   09/05/2025 - 25/05/2025
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a PisaPisa


Ciro Palumbo. Viandanti. Pellegrini. Erranti
L'incontro 2025 olio su tavol di faggio 35x30cm

Il processo artistico dell'artista torinese Ciro Palumbo è in continua evoluzione. Dopo il successo delle ultime mostre nel capoluogo piemontese arriva a Pisa nella Chiesa di Santa Maria della Spina (Lungarno Gambacorti e Lungarno Gambacorti, 56125) con "Viandanti. Pellegrini. Erranti". La mostra sarà visitabile da venerdì 9 a domenica 25 maggio ed è organizzata da Archeion-Archivio Ciro Palumbo in collaborazione con TAIT Gallery, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Pisa e i contributi di Davide Rondoni e Riccardo Ferrucci.

Viandanti. Pellegrini. Erranti. vuole proporsi al pubblico non come una rassegna di opere dell'artista, ma come un viaggio contemplativo, volto al superamento della conoscenza di ciò che è reale, invitando il pubblico ad esplorare l'inconscio e l'intangibile. Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio alla scoperta della propria interiorità, tre guide d'eccezione: Ulisse, Dante e San Francesco d'Assisi che guideranno lo spettatore nell'analisi di tre diversi aspetti della natura umana. Tramite Dante approfondiremo il viaggio della conoscenza e della mente, con Ulisse il corpo e la ricerca concreta della scoperta del mondo e con San Francesco lo spirito, la ricerca e la scoperta della propria spiritualità.

L'artista racconta un viaggio interiore, come un viandante costruisce le sue visioni, strade e utopie. Si misura con le debolezze umane, evidenziando gli aspetti più controversi della vita umana. Gli spazi vuoti ricordano la lezione di De Chirico e Carrà, le irruzioni fantastiche nell'immaginario hanno la forza dei dipinti di Ligabue, i colori ricordano le cromie di Van Gogh. Le sue figure e le sue isole sono lo spartito ideale su cui comporre un canto della natura e della vita, con la spontaneità del vero poeta. Palumbo nella sua stagione della maturità continua a sperimentare tecniche e forme diverse per descrivere un mondo complesso, ma che tende ad avere un aspetto quasi infantile. I luoghi fuori dal tempo e dalla storia, evocati sulla tela sono in realtà carichi di storia e di memoria: dai disegni di Savinio alle figure di De Chirico, dai volti di Mitoraj ai sogni di Magritte, ma tutto viene come mediato e trasformato dalla sapiente visione del pittore che reinventa la storia dell'arte, i luoghi della visione.

L'approccio di Palumbo, insieme quattrocentesco e contemporaneo, si riflette anche sulle tecniche pittoriche delle opere: non solo tele e colori ad olio, ma tavole in legno e foglia oro. Un approccio che trova nella Chiesa di Santa Maria della Spina la sua perfetta cornice per creare l'atmosfera adatta allo spettatore per superare i propri limiti ed acquisire una nuova consapevolezza sulla propria esistenza.... leggi il resto dell'articolo»

Per accompagnare la mostra è stato realizzato un libro in tiratura limitata con le poesie di Davide Rondoni. Un dialogo in cui le immagini di Palumbo e i versi di Rondoni si intrecciano, dando vita ad un percorso narrativo unico e sensoriale. I versi di Rondoni diventano così non solo estensione della mostra, ma anche guida che accompagna il visitatore suggerendo nuove interpretazioni e lasciando spazio all'immaginazione. Il libro verrà presentato insieme ai protagonisti venerdì 16 maggio alle ore 14:30 allo stand della Regione Toscana al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Note biografiche

Ciro Palumbo nasce a Zurigo nel 1965. Il suo percorso artistico prende l'avvio dalla poetica della scuola Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti secondo un'interpretazione personale del tutto originale. Nella sua ricerca procede attraverso momenti di contemplazione e silenzi metafisici, a cui si contrappongono espressività notturne e intimamente travagliate, dove si respira netto il distacco dall'immobilità silente che abita le tele del Pictor Optimus. Le sue opere si presentano dunque come palcoscenici in cui gli oggetti presenti sono portatori di simbologie oniriche. Ciro Palumbo non è solo un pittore, ma di fatto un poeta che riflette, agisce e compone per coniugare metafore sull'inafferrabilità del tempo e l'incommensurabilità dello spazio, mostrando quindi la sua capacità di approfondire l'osservazione non tanto della natura, quanto delle impressioni immaginifiche che provengono dalla memoria.

Curioso ricercatore e studioso, lavora da qualche anno anche sul tema del Mito, interpretando la mitologia classica in chiave squisitamente moderna, e dandone una lettura profondamente colta e suggestiva. L'artista riesce dunque a sublimare e contestualizzare i miti antichi in spazi al di fuori del tempo, dimostrando la loro contemporaneità. La sua formazione di grafico pubblicitario lo porta ad esercitare per anni la professione di Art Director in Agenzie pubblicitarie di Torino. È durante questo percorso che scopre e amplia le sue capacità visive e compositive. Successivamente, l'esperienza in una moderna bottega d'arte e la conoscenza di alcuni maestri contemporanei, lo conducono ad approfondire la tecnica della pittura a olio con velatura. Negli ultimi anni l'artista si dedica con successo anche alla scultura donando tridimensionalità, attraverso la terracotta, ai topos della sua poetica.

Palumbo inizia la sua attività espositiva nel 1994, e ha al proprio attivo un centinaio di mostre personali in tutta Italia. Nel 2011 ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia, padiglione Piemonte. Nel 2022 ha partecipato con Identity Collective all'evento An unknown that does not terrify / L'ignoto che non fa paura, durante la 59a Biennale di Venezia, presso il Padiglione Nazionale Grenada. Tra le esposizioni internazionali sono da segnalare la presenza all'Artexpo di New York, al Context Art Miami, le mostre personali a Providence (USA) e in Svizzera, a Bellinzona. Alcune opere di Palumbo sono presenti all'interno della collezione della Fondazione Credito Bergamasco, alla Civica Galleria d'Arte Moderna G. Sciortino di Monreale (PA), al Museo MACIST di Biella, al Palazzo della Cultura e al MACS di Catania. Hanno scritto della sua produzione artistica Alberto Agazzani, Anna Caterina Bellati, Stefania Bison, Francesca Bogliolo, Luca Cantore D'Amore, Roberto Capitanio, Angelo Crespi, Alberto D'Atanasio, Alessandra Frosini, Flaminio Gualdoni, Paolo Levi, Angelo Mistrangelo, Lucia Morelli, Luca Nannipieri, Aldo Nove, Tommaso Paloscia, Marcello Panascìa, Ivan Quaroni, Alessandra Redaelli, Massimiliano Sabbion, Vittorio Sgarbi, Antonella Uliana, Giulio Volpe. Sue opere sono pubblicate su importanti annuari e riviste di settore, inoltre alcuni dipinti si trovano all'interno di collezioni istituzionali e private in Italia e all'estero. Attualmente vive e lavora a Torino.


Promossa da TAIT Gallery
Con il Patrocinio del Consiglio Regione della Toscana e del Comune di Pisa
Con i contributi di Davide Rondoni e Riccardo Ferrucci

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Mostra: Ciro Palumbo. Viandanti. Pellegrini. Erranti

Pisa - Chiesa di Santa Maria della Spina

Apertura: 09/05/2025

Conclusione: 25/05/2025

Organizzazione: Archeion-Archivio Ciro Palumbo con TAIT Gallery

Indirizzo: Lungarno Gambacorti e Lungarno Gambacorti, - 56125 Pisa

Inaugurazione: 9 maggio ore 18:00



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