Fino al 7 aprile 2024 al MA*GA di Gallarate la retrospettiva dedicata a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino 1930-2004), tra le principali protagoniste dell'avanguardia del secondo Novecento.
La retrospettiva, a cura di Flaminio Gualdoni, riunisce 80 opere dell'artista e ripercorre le tappe fondamentali della grande artista milanese, dall'indagine sulla pittura monocroma e sulla superficie spaziale della tela, avvenuto alla Galleria Prisma nel 1959. In quell'anno, Dadamaino abbandona l'informale per adottare quelle formulazioni astratte che caratterizzeranno tutta la sua evoluzione creativa. Nella prima sezione del percorso espositivo, la serie dei 'Volumi', realizzata tra il 1958 e il 1960, e quella dei 'Volumi a moduli sfasati', relativa ai primi anni sessanta, è posta in relazione con le opere della collezione del MA*GA di Lucio Fontana, Enrico Castellani e Piero Manzoni, Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Enzo Mari, Getulio Alviani, Alberto Biasi. Allo stesso modo, gli oggetti e i disegni ottico cinetici, frutto degli incontri con gli artisti del GRAV (Groupe de Recherche d'Art Visuel) di François Morellet, con cui Dadamaino partecipa alle rassegne di Nouvelle Tendance, dialogano con i lavori degli interpreti delle ricerche ottico e visuali, che sono parte della collezione museale: Grazia Varisco, Enzo Mari, Davide Boriani, Bruno Munari, Getulio Alviani, Gianni Colombo, Nanda Vigo.
Si arriva al riconoscimento internazionale degli anni Sessanta e alla partecipazione a due fondamentali Esposizioni Internazionali d'Arte della Biennale di Venezia, nel 1980 con una sala personale a cura di Vittorio Fagone in cui espone I fatti della vita, e nel 1990 con due lavori del ciclo Il movimento delle cose, invitata da Laura Cherubini, Flaminio Gualdoni e Lea Vergine, entrambi esposti in mostra.
Nei Volumi della fine degli anni Cinquanta, in cui appare subito evidente il rifiuto della tradizionale pratica pittorica che l'accompagnerà lungo tutta la sua parabola creativa, e prosegue rispettando la modalità di ricerca di Dadamaino che si muove per serie omogenee, ben distinte e caratterizzate tra cui, dopo i Volumi (1958-1960), i Volumi a moduli sfasati (1960-1961), i Rilievi (1961), gli Oggetti ottico-dinamici (1962-1965), i Componibili (1965-1966), La ricerca del colore (1967-1968), l'Arte pubblica e il progetto di Ambienti (1969), i Cromorilievi (1972), L'Inconscio razionale (1975), L'Alfabeto della mente (1977), I fatti della vita (1978-82), le Costellazioni (1981-1987), Il Movimento delle cose (1981-1987).
L'attenzione all'opera di Dadamaino è inoltre l'occasione per il Museo di riflettere sulla propria storia intrecciata a quella del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate che, attraverso importanti occasioni espositive, ha permesso di costruire una collezione di grande valore incentrata sugli artisti italiani.... leggi il resto dell'articolo»
Nel 1976 Dadamaino partecipa con due opere alla seconda mostra della X edizione del Premio Nazionale Arti Visive città di Gallarate, L'arte di ispirazione scientifica e tecnologica, invitata da Umbro Apollonio. In questa occasione la commissione artistica premia e acquista l'opera Volume a moduli sfasati del 1960 che entra ufficialmente nella collezione della Civica Galleria d'Arte Moderna, ora MA*GA. Accanto a lei esponevano molti artisti che nel decennio corrente e in quello precedente avevano condiviso la partecipazione a gruppi e a tendenze, la ricerca di linguaggi sperimentali, le lotte culturali e personali per il rinnovamento delle arti in Italia.
Per questo motivo in mostra le opere di Dadamaino dialogano con le opere della collezione del MA*GA di Lucio Fontana, mentore di molti giovani artisti, Enrico Castellani e Piero Manzoni, Davide Boriani, Bruno Munari, Getulio Alviani, Gianni Colombo, Nanda Vigo e Grazia Varisco per far rivivere appieno il fervore culturale di quegli anni.
Segue, poi, l'approfondimento della poetica di Dadamaino relativa agli anni della maturità, con 'I fatti della vita', l'installazione di carte di vario formato. Completano l'esposizione le tele con lettere dell'Alfabeto della mente e la gigantesca opera 'Il movimento delle cose', dove si sviluppa la 'scrittura' di Dadamaino, presentata in una sala personale alla XLIV Biennale di Venezia del 1990.
Mostra realizzata con il contributo di Regione Lombardia, in collaborazione con Archivio Opera Dadamaino, con il supporto di Galleria Arte Martinelli
Note biografiche
Dadamaino (Edoarda Emilia Maino) nasce a Milano nel 1930. Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale la famiglia Maino si trasferisce a La Maddalena, frazione di Somma Lombardo (VA), dove vivevano i nonni materni, per poi tornare a Milano al termine del conflitto. Lì Edoarda frequenterà il Liceo Classico e successivamente la Scuola d'Arte Applicata all'Industria del Castello Sforzesco.
La sua formazione avviene tramite la frequentazione dell'avanguardia milanese che ha come punto d'incontro il Bar Giamaica in Brera: è vicina in particolar modo a Piero Manzoni, che frequenta dal 1957 e a Lucio Fontana, che influenza profondamente la sua ricerca. Negli anni Sessanta il suo lavoro conosce una fase di importante internazionalizzazione con forti tangenze con i gruppi di ricerca Nul, Zero, Nouvelle Tendance e GRAV (Groupe de Recherche d'Art Visuel). Negli anni Settanta l'attività di Dadamaino è fortemente influenzata dall'impegno politico del periodo, numerose sono le mostre personali e le presenze alle mostre collettive in Musei e spazi istituzionali in Italia e all'estero. Nel 1980 è presente con una sala personale alla XXXIX Biennale d'arte di Venezia con 461 fogli de I fatti della vita, e nel 1990 tornerà alla XLIV Biennale d'arte di Venezia a cura di L. Cherubini, F. Gualdoni, L. Vergine con due monumentali lavori del ciclo Il Movimento delle cose.
Il 13 aprile 2004 Dadamaino muore a Milano. Le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di La Maddalena, frazione di Somma Lombardo (VA).
Mostra: Dadamaino 1930-2004
Gallarate - MA*GA
Apertura: 17/12/2023
Conclusione: 07/04/2024
Organizzazione: MA*GA
Curatore: Flaminio Gualdoni
Indirizzo: via Egidio De Magri 1 - 21013 Gallarate (VA)
Orario: martedì–mercoledì-giovedì-venerdì 10.00–18.00 | sabato–domenica 11.00–19.00 | lunedì chiuso
Biglietto: Intero: € 7,00 | Ridotto: € 5,00 | Ridotto possessori Carta Giovani Nazionale: € 4,00 | Gratuito per alcune categorie
Per info: +39 0331 706011
Sito web per approfondire: https://www.museomaga.it/
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