Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
- Quando: 17/05/2022 - 04/09/2022
- evento concluso
- Luogo: Gallerie d’Italia – Torino, Museo di Intesa Sanpaolo
- Regione: Piemonte
In contemporanea all’inaugurazione di Gallerie d’Italia – Torino, quarto museo di Intesa Sanpaolo, nella centrale piazza San Carlo, una interessante selezione di immagini dal ricco Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo raccontano gli anni dal dopo-guerra al boom economico con la mostra «Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo» curata da Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso.
Torino, 14 aprile 2022 – Le Gallerie d’Italia – Torino, nuovo museo di Intesa Sanpaolo in Piazza San Carlo, inaugurano il 17 maggio con la mostra «Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo» curata da Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso, che ha l’obiettivo di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio dell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo. La mostra, aperta fino al 4 settembre, propone un ritratto per immagini dal dopo-guerra agli anni dell’espansione economica.
Attraverso una selezione di circa 80 scatti, la mostra temporanea racconta l’Italia che rinasce dalle macerie del secondo conflitto mondiale, il piano Marshall con cui l’America l’aiuta a ripartire, il boom degli anni ’60 e l’avvento della televisione, la motorizzazione di massa e i sogni legati alla conquista della luna.
Per capire l’Italia di oggi è quanto mai opportuno un tuffo nel passato, che illustri passo a passo quel che il Paese è stato ed è diventato nella seconda metà del secolo scorso. Nel 1945 l’Italia è un Paese in ginocchio: esce da 20 anni di fascismo e da cinque di guerra. È un Paese letteralmente «a terra»: bisogna ricostruire il tessuto sociale, l’economia, ma anche le istituzioni politiche dopo la dittatura e il vuoto di potere, creatosi con l’armistizio, durato due anni.
Nelle immagini della mostra vediamo le baracche (per abbatterle passeranno molti anni) che costellano le periferie delle grandi città, e le prime case popolari, costruite grazie al progetto Ina Casa. C’è palpabile l’euforia di quegli anni, con la nascita di nuovi giornali e il desiderio che accomuna tutti di ripartire.
Nell’aprile del 1948 le elezioni politiche avevano sancito la vittoria della Democrazia Cristiana di De Gasperi e nel quadro politico nato dalle urne si opera negli anni successivi per la ricostruzione economica che avviene grazie a diversi fattori, tra cui gli aiuti internazionali dell’Onu e il piano Marshall, un grande progetto economico e finanziario messo in atto dagli Stati Uniti per sostenere la ripresa europea. Tra gli anni ’50 e ’60 avviene la grande trasformazione del nostro Paese: prima del boom economico l’Italia era un Paese prevalentemente agricolo e in condizioni decisamente arretrate, come testimoniano le immagini di mondine al lavoro, di greggi di pecore che attraversano le strade, di birocci tirati da cavalli. Proprio queste condizioni arretrate renderanno più evidenti i segni dell’industrializzazione.
È il periodo della costruzione dell’Autostrada del Sole e della motorizzazione di massa, che si realizza prima con la Vespa e poi con la Topolino (forse amaranto come nella canzone di Paolo Conte) e con la Cinquecento. Sono gli anni delle Olimpiadi di Roma, del Concilio Vaticano II, dei primi consumi di massa: le case si affollano di elettrodomestici, dal frigorifero alla lavatrice, dalla cucina economica al tostapane.... leggi il resto dell'articolo»
Il miracolo economico fu reso possibile da diverse ragioni: la generale ripresa dell’economia mondiale, la creazione del Mercato Comune Europeo, la costruzione di infrastrutture. La crescita riguardò soprattutto l’industria e permise un benessere inimmaginabile solo pochi anni prima. Ma non fu una crescita indolore, poiché non interessò tutto il Paese nello stesso modo.
Il boom economico a cui lo storico divario tra il Nord e il Sud e l’industrializzazione, appannaggio soprattutto del Settentrione, costrinse a una gigantesca migrazione interna dalle campagne meridionali alle città del Nord che cambiò profondamente il volto dell’Italia.
Nella mostra, alle immagini del lavoro in fabbrica si alternano quelle dei concorsi di bellezza. Ci sono le gare sportive e quelle canore, la costruzione dei ponti e dei grattacieli, la realizzazione della metropolitana di Milano. Senza però dimenticare le tragedie, quelle naturali, come l’alluvione del Polesine e di Firenze, e quelle causate dall’uomo, come il Vajont. Catastrofi che misero il Paese di fronte alle contraddizioni di una grande trasformazione che non aveva fatto i conti con il suo fragilissimo territorio.
La televisione, nata nel 1954, è l’elettrodomestico più desiderato di quegli anni, quello che più di tutti favorisce la diffusione di consumi di massa e l’unificazione culturale del Paese, a cominciare da quando il giovedì sera l’Italia si fermava per seguire «Lascia o raddoppia?». Idealmente, oltre a segnare l’arco cronologico rappresentato dal quarto di secolo che copre il periodo dalla fine della guerra allo sbarco sulla luna , la mostra indica anche l’evoluzione dei media nella società italiana: un arco che inizia con la signora che ascolta la radio mentre sferruzza e si chiude con la magica serata del luglio 1969, quando tutto il Paese assiste in televisione a un’avventura capace di illudere che il mondo sarebbe cambiato: «Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’Umanità», come lo definì Neil Armstrong camminando per la prima volta sul nostro satellite in quell’estate del 1969.
Il Catalogo è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira.
Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
Apertura: 17/05/2022
Conclusione: 04/09/2022
Curatore: Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso
Luogo: Gallerie d’Italia – Torino, Museo di Intesa Sanpaolo
Indirizzo: P.za S. Carlo, 156, 10121 Torino (TO)
Orari e ingresso
Orari e ingresso indicati sul sito gallerieditalia.com aggiornato in base alle disposizioni vigenti
Informazioni
Modalità di visita in sicurezza, informazioni e prenotazioni su gallerieditalia.com, info@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619
Sito web per approfondire: https://www.gallerieditalia.com/
Facebook: gallerieditalia
Altre mostre a Torino e provincia
Cristina Mittermeier con National Geographic
"Cristina Mittermeier con National Geographic", a cura di Lauren Johnston, è la mostra che dal 13 marzo al 1° settembre 2024 potrete vedere nelle sale delle Gallerie d'Italia a Torino. leggi»
Piemonte
Torino
Afrika Now 2024
Il Museo Fico di Torino presenta "Afrika Now" dall'8 marzo al 30 giugno 2024, cinque personali di importanti artisti di origine africana e della Guadalupa. leggi»
Piemonte
Torino
Mythos. Creature Fantastiche
Fino al 7 luglio 2024 il Mercato Centrale di Torino ospita "Mythos - Creature Fantastiche" un viaggio tra miti e leggende di un'epoca lontana. leggi»
Piemonte
Torino
Liberty. Torino Capitale
Palazzo Madama presenta "Torino capitale del Liberty" la grande mostra sul quarantennio della Belle Époque, fino al 10 giugno 2024. leggi»
Piemonte
Torino
Arte grafica Pittura giapponese
Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi
Dall'8 marzo al 30 giugno 2024 a Torino si tiene "Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi" dedicata allo shinhanga, la "nuova xilografia" che rivoluzionò la tradizionale stampa ukiyoe. leggi»
Piemonte
Torino
Arte-In...Antitesi
Venerdì 1 marzo 2024 l'Associazione Culturale Fly Art apre a Torino la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Antitesi Art Space". leggi»
Piemonte
Torino
incontro - Sulla differance
Magica Torino e I Viali shopping park inaugurano in Galleria la mostra 'incontro - Sulla differance', esposizione di opere di Simona Ambrosini, Tiziana Ferro, Titti Garelli. leggi»
Piemonte
Torino
Il mondo di Tim Burton
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta "Il mondo di Tim Burton", l'esposizione dedicata al genio creativo di Tim Burton. leggi»
Piemonte
Torino
Dinosauri. Terra dei Giganti
La Sala degli Stemmi – Stazione Porta Nuova di Torino ospita la mostra "Dinosauri Terra dei Giganti" dal 22 febbraio al 30 giugno 2024. leggi»