Arte contemporaneaMostre a Roma
Fino al 29 ottobre è aperta al pubblico la personale di Danilo Maestosi Le tele di Penelope. Partitura a schema libero in 5 movimenti al Museo Hendrik Christian Andersen, diretto da Maria Giuseppina di Monte e afferente alla Direzione Musei Statali della città di Roma, diretta da Massimo Osanna.
L'esposizione è curata da Erminia Pellecchia con la collaborazione di Maddalena Paolillo.
Un viaggio tra l'età omerica e il nostro presente lacerato. Attraverso la figura di Penelope, presa in prestito da Danilo Maestosi per raccontare, insieme alla storia della moglie di Ulisse, la sua, la nostra storia. Un viaggio nel tempo, come tutte le mostre dell'artista romano, e la chiusura di un ciclo iniziato tre anni fa, dalla fine del 2019 al 2022 e che ora lo porta verso altre scene, cercando il contatto con le opere del Museo Andersen e la «città ideale» sognata dal pittore norvegese. Caratterizzato da due eventi di straordinario impatto collettivo, la lunga stagione del Covid e l'invasione dell'Ucraina, la mostra è, soprattutto, una riflessione sul senso dell'arte. Penelope è la pittura, lo strumento attraverso il quale Maestosi prova a demolire le nostre prigioni, il gesto di fantasia per immaginare un futuro possibile disfacendo e cercando forme, proprio come fa l'eroina greca che, nel rito creativo di tessere e scucire la sua tela infinita, prova a impadronirsi del proprio destino. La mostra delle tele di Penelope è come un filo teso tra abissi di speranza, orrore e attesa.
Danilo Maestosi, 1944, romano, giornalista, ha lavorato per varie testate: Tempo, Paese Sera, Rai, Ansa, Messaggero. Ha diretto la rivista Cinema del silenzio e scrive come cronista e critico d'arte per i quotidiani on line Succede Oggi e Striscia Rossa.
Ha cominciato ad esporre dal 1998, a Ravello, Palazzo della Marra, con la mostra «Come ombre sui muri». Ha alle spalle oltre quaranta personali in varie città italiane e un centinaio di par- tecipazioni a collettive. Lavora e sviluppa la sua ricerca per cicli: «Lunario» (2004, Museo del Vittoriano, Roma, poi a Napoli, Salerno e Potenza), «Le Mille e una seta» (2006, Museo del Vittoriano, Roma, poi a Berlino), «Parabole», con Alexander Jakhnagiev (2007, Macro di Roma, poi nella Galleria «Studio S» di Carmine Siniscalco, poi al Cairo e a Tel Aviv), «Musica», (2007, Palazzo Comunale, Viterbo, poi a Salerno, Lodi, Ravello e nel 2010 al Museo del Vittoriano, Ro- ma), «Migrazioni» (2010, Galleria «Ca' d'Oro», Roma), «Era glaciale/Innesti» (2011, Carceri papaline, Montefiascone, nel 2013 a Frosinone e a Salerno)
Nel 2009 e nel 2013 è stato invitato al premio Sulmona; dal 2008 al 2013 al festival di Giffoni. Nel 2009 è stato invitato a Bari al concorso «Dipingi i Silos». Nello stesso anno è tra i vincitori del concorso «Un mosaico per Tornareccio».
Nel 2010, con altri pittori dell'Associazione «In tempo», ha partecipato ad un libro e una mo- stra intitolati «Noi credevamo». E ha preso parte, con altri cento pittori, ad una mostra ad Hangzhou in Cina.
Nel 2016 ha presentato la mostra «Atlante inquieto» al Centro Plus Arte Puls di Roma. E ha presentato il ciclo «Le terre dei ricordi» alla Galleria «I Preferiti» di Roma, riproposta nel 2017 al Centro Culturale «Ailikit» di Minori.
Dalla fine del 2019, nel clima di restrizioni della lotta al Covid, lavora ad un ciclo dedicato a «Penelope e alle sue Tele, fatte e disfatte».
Da un decennio partecipa alle attività dell'Associazione «In Tempo», fondata da Ennio Calabria, con la quale ha collaborato alla stesura di due manifesti sulla pittura e a una serie di mostre collettive a Roma, Milano e Varsavia.
La galleria Purificato - Zero ha incluso le sue opere nella mostra «Extravanguardia» che sta por- tando in giro in vari spazi pubblici d'Italia.
Hanno scritto, tra gli altri, di lui: Massimo Bignardi, Renato Civello, Carla Mazzoni, Ennio Cala- bria, Danilo Eccher, Patrizia Fiorillo, Gianni Garrera, Roberto Gramiccia, Ida Mitrano, Marcello Napoli, Erminia Pellecchia, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini, Claudio Strinati, Carmine Sini- scalco, Marco Tonelli, Stefania Zuliani.
Titolo: Danilo Maestosi. Le tele di Penelope. Partitura a schema libero in 5 movimenti
Apertura: 29/09/2023
Conclusione: 29/10/2023
Organizzazione: Museo Hendrik Christian Andersen
Curatore: curata da Erminia Pellecchia con la collaborazione di Maddalena Paolillo
Luogo: Roma, Museo Hendrik Christian Andersen
Indirizzo: via Pasquale Stanislao Mancini, 20 - 00196 Roma
Preview per la stampa: 29 settembre ore 11.30
Opening: 29 settembre ore 17.00-19.00
Orario: dal martedì alla domenica, ore 9.30 – 19.30 (ultimi ingresso ore 19.00) | Chiuso il lunedì
Per info: tel. +39 06 3219089 | dms-rm.museoandersen@cultura.gov.it
Sito web per approfondire: https://www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it/istituti/museo-hendrik-ch...
Facebook: https://www.facebook.com/MuseoHendrikChristianAndersen
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