Lo Spazio Thetis presenta “Solo per i miei occhi”, la nuova mostra di Emilio Morandi allestita nella Tesa 106, all’Arsenale Novissimo.
L’esposizione, che rimarrà visibile al pubblico fino al 19 febbraio 2023, è un focus di Morandi incentrato su una sua personale lettura del grande scrittore Franz Kafka.
L’attenzione di Emilio Morandi rivolta ad un personaggio come Kafka è il risultato di un sentirsi per molti aspetti simile per comunanza di vissuto, che si traduce poi concretamente e visivamente nella realizzazione di questa mostra.
Le opere di Emilio Morandi si ispirano agli aspetti più contraddittori dello scrittore, che è passato alla storia per la trattazione di temi riguardanti l’alienazione e i conflitti, la complessità della mente e la metamorfosi, pur essendo nella vita più intima, un animo tranquillo e dotato particolare senso dell’umorismo.
I lavori esposti sono costituiti da decine di lenzuoli dipinti in cui compaiono scritte e frasi, a tratti leggibili o meno, interrotte da linee e segni grafici che ne scandiscono la lettura e conducono l’occhio di chi guarda in una danza compartecipata all’interno della forza comunicativa delle frasi di Kafka. Emilio Morandi rielabora e rinforza il potere comunicativo della scrittura di un grande autore del XX secolo attraverso segno e colore, in una serie di opere che raccontano temi eterni e sempre attuali.
Con questa mostra Morandi fa un affondo nella sua personale poetica, fondendo Arte e Vita in un flusso continuo di suoni, oggetti, azioni, umano e materia.
Artista contemporaneo di calibro internazionale, performer, sperimentatore di varie espressioni come pittura, installazione, video arte, Emilio Morandi vanta una carriera sessantennale in cui ha attraversato l’arte Fluxus, la Mail Art, il Neoismo, la Visual Poetry, per poi partecipare alla Biennale di Venezia, collaborare con il VEC di Maastricht, ideare numerosi festival e partecipare ad esposizioni in ogni continente, riuscendo a creare reti di collegamento con altri territori sparsi per il mondo. Grazie alla sperimentazione con la mail art infatti, utilizzando immagini, cartoline, frasi poetiche, gesti performativi, collage postali, messaggi espliciti e in codice, intrecci di messaggi, Morandi è tra i pochi artisti che ha saputo relazionarsi con gli altri e costruire reti relazionali.
Ha scambiato corrispondenza con Ray Johnson, ha ospitato a casa sua Shimamoto, ha lavorato per la baronessa Lucrezia De Domizio Durini mecenate di Beuys, ha conosciuto Yōko Ono, Christo e Jeanne-Claude, Istvan Kantor (fondatore del movimento Neoista).
Morandi, sulla scia dei Dadaisti, di Duchamp, di Beuys e di tanti altri, ha organizzato incontri fondamentali come la serie Perfomedia, presentata dalla Biennale di Venezia fino al Ponte Nossa, paese in cui ha sede la sua ricca collezione di opere e numerosi archivi, uno spazio di sperimentazione internazionale e intergenerazionale e una galleria con opere di Shimamoto, Yōko Ono, Christo.
In generale nella sua ricca produzione di opere si vedono utilizzati i materiali del quotidiano: pane, pezzi di carne, magliette, legno, garze, stoffe, sangue, farina, tubi di metallo, cimbali, tamburi, tubi di colore, sassi, martelli, chiodi.
Fondante è anche il processo della performance che Morandi attribuisce all’artista in una versione quasi sciamanica. Egli, infatti, diventa colui che si estrania dal quotidiano, esplora e scardina i temi del mondo civilizzato moderno: la violenza del mondo burocratico, ossessivo e capitalista. L’artista è colui che, con la sua innocenza, ci invita in un mondo al contrario, dove non esistono confini, lingue o costrizioni.
Morandi fa poi nei suoi lavori una dura critica al tema dell’alienazione del lavoro, a ricordo di un fatto storico della sua famiglia e del danno irrimediabile che le industrie possono arrecare ad intere vite di persone e paesi.
Ci sono fra gli altri temi indagati: il paradosso della comunicazione ipertecnologica, accusata da Morandi di bombardare gli uomini moderni di continue informazioni che non lasciano spazio al pensiero; la pietas verso il mondo animale ed infine, il grande tema della metamorfosi che Morandi traduce in quel primordiale istinto dell’uomo di uscire dalla costrizione, di fuggire da quella rete di burocrazie relazionali e imposte dalla società per trasformarsi liberamente in altro.
Antonietta Grandesso, responsabile di Spazio Thetis, dice di Emilio Morandi a proposito di questa mostra:
“Emilio, amico di lunga data, artista performer, sperimentatore instancabile, ora ci porta nella sua personale visione di Kafka… Conosciuto grazie a Lucrezia De Domizio Durini che lo ha voluto durante la mostra collaterale della Biennale di Venezia in onore di Joseph Beuys e poi grazie alla sua “Perfomedia”, un festival mondiale dei performer, ci presenta ora il suo coraggioso percorso dentro sé stesso. Bravo, coraggioso, sempre sperimentatore, mai scontato. È un onore averlo con noi”.
Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l’ambiente e il territorio e che vanta un’importante collezione permanente di arte contemporanea, che annovera installazioni come “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, “L’uomo che misura le nuvole” di Jean Fabre, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper, solo per citarne alcune. L’attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l’arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell’antico Arsenale veneziano con il lussureggiante parco giardino. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso.... leggi il resto dell'articolo»
BIOGRAFIA
Pittore, operatore di installazioni, video artista, performer. Curatore indipendente di Art Events.
Presente ad importanti incontri Art Action in Italia ed all’estero. Fondatore del gruppo PULS/PLUS Gruppo di ricerca visiva. Collabora con l’archivio sonoro olandese V.E.C. di Maastricht. Dirige la galleria Artestudio Morandi di Ponte Nossa a Bergamo, spazio aperto questo ad artisti che fanno ricerca e sperimentazione. Promuove e partecipa attivamente a progetti internazionali di Mail Art. Curatore del International Mail Art Congress 1992 in Ponte Nossa. È presente dal 1983 a numerose rassegne internazionali. Curatore del 9° Neoist Festival a Ponte Nossa.
Ideatore, curatore del Festival Azioni Performative Performedia dal 1990. Ideatore con Guglielmo Di Mauro e performer del progetto Brain Academy Apartment Alla 50° Biennale di Venezia 2003. Ideatore con altri artisti del Movimento Zerotre Arte Effimera. Ideatore, curatore con Claudio Perez e Raul Manrique del Centro de Arte Moderno del festival Performance en el centro a Madrid dal 2005.
Dal 1990 la sua abituale collaboratrice nelle performances, per la parte fotografica e curatrice dell’archivio è la moglie Franca. Vive ed opera a Ponte Nossa Bergamo e Venezia.
Mostra: Emilio Morandi. Solo per i miei Occhi
Venezia - Spazio Thetis
Apertura: 19/02/2023
Conclusione: 19/02/2023
Organizzazione: Spazio Thetis
Indirizzo: Arsenale Novissimo, Tesa 106 - Venezia
Inaugurazione: Giovedì 19 Gennaio h. 15.30
Come arrivare: Vaporetto linea 4.1- 4.2 - 5.1- 5.2 Fermata: Bacini
Orari:
Da lunedi a venerdi
10.00 - 17.00
solo su prenotazione
tel. 348 0171569
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