Fotografica. Festival di Fotografia Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo presenta Noi, Qui. IV edizione - 14 ottobre – 19 novembre 2023
Monastero del Carmine ed Ex Magazzini del Sale, Città Alta, Bergamo.
L'uomo, le sue emozioni, i suoi limiti, le sue fragilità diventano risorsa da cui attingere per il riscatto del singolo e della comunità. È qui che si ritrova il tema dell'edizione 2023 del Festival di Fotografia Bergamo, che quest'anno si inserisce nella cornice dall'alto valore simbolico di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 con 12 mostre in programma.
Scolpito dall'ombra e dalla luce, filtrato da uno sguardo, impresso attraverso un obiettivo, è così che ogni attimo diventa eterno. Proprio per questo si intitola Noi, Qui la quarta edizione di Fotografica, Festival di Fotografia Bergamo, organizzato da Associazione Fotografica APS in collaborazione con il Comune di Bergamo, che mette al centro della sua indagine l'essere umano, esplorandone i valori e le emozioni.
12 le mostre di respiro internazionale presentate e allestite in due contesti architettonici di grande pregio in Città Alta a Bergamo, frutto del lavoro di altrettanti fotografi.
In programma dal 14 ottobre al 19 novembre 2023, l'edizione di quest'anno acquista ancora maggiore importanza poiché inserita all'interno del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, e assume i contorni di un'occasione di rinascita per due città che più di altre hanno dovuto fronteggiare gli albori di un'emergenza sanitaria globale di cui non si conoscevano gli effetti e i confini.
A vincere quella sfida sono stati uomini, donne, intere comunità che tornano nel filo conduttore di Fotografica: l'essere umano. Inteso sia come singolarità che come comunità, Fotografica vuole raccontarlo nella più affascinante delle sue sfide: quella del quotidiano dove si mescolano coraggio, resilienza, integrazione, solidarietà, cultura intesa come cura e, ancora, vulnerabilità interpretata come forza.
Aspetti che i fotografi hanno indagato rifacendosi al loro personale registro emotivo, un timbro originale per ognuno di essi, ma sempre restituito attraverso il linguaggio universale della fotografia. Il risultato è un'alternanza di immagini ora impegnative ora intrise di positività, accumunate però dall'urgenza di mostrare la realtà, parlando direttamente agli occhi e allo stomaco: scatti che provocano sentimenti, reazioni, prese di coscienza. In continuità con l'edizione del 2021, dedicata al tema delle periferie, Fotografica dedicherà tre mostre anche allo sport, inteso come strumento di valore sociale e mezzo di riscatto.... leggi il resto dell'articolo»
Sono in mostra: In a Window of Prestes Maia 911 Building di Julio Bittencourt; The day may break di Nick Brandt; Between these folded walls, Utopia di Cooper & Gorfer; Elementi di Edoardo Delille; Leaving and waving di Deanna Dikeman; Roma Revolution di Alessandro Gandolfi; Io non Scendo, a cura di Laura Leonelli; Apnea di Fausto Podavini per Medici Senza Frontiere; La liberazione della follia di Patrizia Riviera; Progetto Sport, tra Dada e movimento. Ritmo dinamico in ready, di Maurizio Galimberti; Na Ponta Dos Pés di Sebastian Gil Miranda; Cover Me With Gold, di Gianmarco Maraviglia.
Nel corso delle settimane di esposizione sono previsti workshop, talk ed eventi speciali.
Le mostre al Monastero del Carmine
In a Window of Prestes Maia 911 Building – Julio Bittencourt
Il Brasile e le sue favelas, la povertà, l'emarginazione, le droghe, la solitudine e la violenza sono solo alcune delle tematiche che contraddistinguono la fotografia di Julio Bittencourt. Un palazzo fatiscente di 22 piani, che rappresenta la più grande casa occupata nel mondo e ai cui residenti abusivi viene intimato uno sfratto: qui, il fotografo brasiliano, sfruttando la semplicità dell'inquadratura e la ripetizione, si concentra sulle differenze umane, sottolineando l'individualità delle persone che vivono all'interno di questo blocco e la ricchezza di questa comunità minacciata.
The Day May Break – Nick Brandt
È un progetto globale sul tema della distruzione ambientale. In Zimbabwe e in Kenya, le persone ritratte sono state gravemente colpite dal cambiamento climatico e gli animali sono oggetto di salvataggi a lungo termine, vittime del bracconaggio o dell'avvelenamento del loro habitat. In Bolivia persone e animali sono fotografati in contemporanea. L'essere umano sta sfruttando e abusando la natura al punto da causare danni irreparabili, e spesso anche l'estinzione di molte specie. Poiché non potranno più essere messi in libertà, crescono abituati alla presenza umana, ed è quindi sicuro per gli estranei umani essere fotografati con loro nello stesso scatto. I viaggi di Nick Brandt ci ricordano un mondo dove umano e animale convivono, dove l'uno è essenziale per l'altro, dove c'è armonia e non dissonanza.
Between these Folded Walls, Utopia – Cooper & Gorfer
Mentre il mondo intorno a noi si sta disfacendo, abbiamo smesso di sognarne un altro? Il duo artistico Cooper & Gorfer, di base in Svezia, ci ammalia con i colori e l'estetica da alta moda delle immagini di Between These Folded Walls, Utopia: ritratti di donne con dinamici effetti di sovrapposizioni e vividi collage. Ma dietro queste immagini ci sono storie di abbandono, di migrazione, di lotta. Sono tutte donne giunte in Svezia come migranti da vari paesi del mondo, che con forza e coraggio si sono ricostruite una vita, aggrappandosi ai propri sogni e desideri. L'Utopia, terra lontana e irraggiungibile, diventa per loro un motivo di forza e di ripresa.
Elementi – Edoardo Delille
Brescia, le montagne, le valli, i laghi di origine glaciale fino alle vette e ai passi di montagna. Come raccontare l'identità di una zona partendo dal suo passato? Dove trovare l'interazione tra lo spirito del luogo e l'identità delle vite che ci abitano? L'alchimia degli elementi della natura confluisce nel DNA di chi vive in queste valli da generazioni e in questa relazione ho trovato le tracce del passato che hanno costruito il presente. Le stesse forme e tonalità nel paesaggio e nella fabbrica. Le fusioni del metallo e il riflesso di un lago specchiano la stessa luce. Le pitture rupestri incise nella roccia migliaia di anni fa ci raccontano le stesse passioni e necessità dell'uomo che ci abita oggi. Gli elementi della natura diventano lo specchio della vita. Le parole e i gesti quotidiani tramandano ancora la passione del lavoro, il sentimento per l'arte e l'amore per una natura ancora forte e presente. Le conoscenze degli uomini formano un ritratto complesso e sfaccettato di cui ho raccontato la storia. Il progetto "Elementi", realizzato nel territorio bresciano, mette in relazione la vita di una grande realtà aziendale, Donati, con la storia, l'anima e l'identità degli abitanti. È concepito e pensato come un libro, curato da Giulia Ticozzi ed edito da L'Artiere con la grafica di Tomo Tomo.
Leaving and Waving – Deanna Dikeman
Le fotografie parlano di famiglia e del dolore insito nel dirsi addio. Per ventisette anni Deanna Dikeman ha scattato foto mentre salutava i suoi genitori, dopo essere andata a trovarli a Sioux City. Dal '91 ha continuato a farlo ad ogni partenza: un emotivo racconto fotografico di una figlia che saluta i genitori dalla macchina, ogni volta che riparte dopo una visita. Il passare del tempo, la malattia ed infine la scomparsa dei genitori diventano, in questa semplice linearità visiva, inevitabili e toccanti fasi della vita.
Roma Revolution – Alessandro Gandolfi
È stata definita la prima "rom girl group" al mondo. Loro sono sei ragazze giovani, carine, impegnate e i messaggi che attraverso la musica mandano alle loro coetanee (in lingua romaní) sono chiari: lottate contro gli abusi, non abbandonate la scuola, non sposatevi a 16 anni. Emancipatevi. Oggi su YouTube sfiorano le 200mila visualizzazioni e la band ha cantato per le Nazioni Unite, di fronte all'Obama Foundation e al Women of the world Festival di Londra, arrivando addirittura sulla prima pagina del New York Times. Una storia a lieto fine? Non per i rom di Serbia (l'1,5 per cento della popolazione), cittadini di serie "B" che – perseguitati per secoli, massacrati dai nazisti – subiscono quotidianamente forme di razzismo e continuano a vivere segregati nelle mahalla (comunità) di Zemun; gli stessi quartieri dove vivono le "pretty loud" e le loro famiglie. Sono diverse le ong che operano in Serbia per cambiare le cose e una di questa è la fondazione Grubb, che grazie all'arte, alla danza e alla musica contribuisce da anni all'educazione dei bambini rom.
Io Non Scendo – a cura di Laura Leonelli
Per secoli le donne sono rimaste a terra, ai piedi degli alberi. Destinate a nutrire le esistenze di padri, mariti e figli, a un certo punto si sono ribellate, hanno puntato i piedi, hanno abbracciato gli alberi e salendo di ramo in ramo hanno raggiunto un altro punto di vista più aperto, più alto, più profondo, più chiaro. E hanno detto: "Io non scendo". La mostra presenta un'ampia selezione di fotografie anonime provenienti dalla collezione privata della curatrice Laura Leonelli, scrittrice e giornalista, firma da anni del supplemento domenicale de Il Sole 24ore e di Arte. Immagini che tra la fine dell'Ottocento agli anni '70 del Novecento, dall'Europa agli Stati Uniti, confermano la popolarità internazionale di un nuovo personaggio, la donna che sale sull'albero.
Apnea – Fausto Podavini per Medici Senza Frontiere
Oltre 200.000 persone sono costrette a vivere nei campi per sfollati interni in Ciad, dopo che il Paese è stato colpito da una delle peggiori alluvioni della sua storia. L'acqua ha inondato case, scuole, ospedali e campi coltivati, trasformando persone, con vite già umili, in sfollati intrappolati in una condizione di estrema povertà e totale incertezza del futuro.
Quanto accaduto in Ciad è un esempio delle conseguenze del "cambiamento climatico": desertificazione, alluvioni, inverni più caldi e brevi, estati torride, e stagioni delle piogge violente. Questo ha conseguenze devastanti sulla salute delle persone, con tassi di malnutrizione sempre più severi, casi di malaria in aumento e malattie legate all'acqua sempre più diffuse.
La Liberazione della Follia – Patrizia Riviera
Patrizia Riviera ha iniziato a collaborare come fotografa con la Fondazione Emilia Bosis, ente no-profit che si occupa di salute mentale e opera nel territorio Bergamasco con tre Comunità, due Centri diurni e diversi appartamenti protetti, nel novembre del 2000, quando con un gruppo di persone con disturbi psichiatrici, ospiti in Comunità, sono andati a fare un viaggio nella Patagonia Argentina e Cilena.
In questi vent'anni, la fotografa li ha seguiti in tutte le loro iniziative. Il progetto restituisce a queste persone dignità, grazie a un modo diverso di mostrare la follia, senza la retorica delle immagini standard di sofferenza e isolamento.
Le mostre agli Ex magazzini del sale
Progetto Sport tra Dada e movimento. Ritmo dinamico in ready - Maurizio Galimberti
Artista di fama internazionale, Galimberti dal 1983 ha focalizzato il suo impegno sulla Polaroid. Ha reinventato la tecnica del Mosaico Fotografico che inizialmente adatta ai ritratti. La popolarità e il successo con cui vengono accolte le rappresentazioni di volti famosi lo portano a diventare ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia. Il Mosaico diviene la tecnica per ritrarre non solo volti ma anche paesaggi, architetture e città. Fotografica presenta per la prima volta il progetto sport di Maurizio Galimberti: verranno esposti i grandi gesti sportivi che hanno fatto la storia, che sono diventati culto e che simboleggiano i valori trasversali dello sport.
Na Ponta Dos Pes – Sebastian Gil Miranda
Na Ponta dos Pés è un'organizzazione no-profit con sede in una delle favelas che compongono il Complexo do Alemão a Rio de Janeiro, luogo conosciuto per i numerosi conflitti armati. L'organizzazione mira a favorire l'empowerment delle bambine, offrendo opportunità di crescita, apprendimento e trasformazione sociale attraverso la danza e altre attività educative artistiche, culturali e sportive con l'obiettivo di raggiungere una qualifica nel futuro.
Cover Me With Gold, Gianmarco Maraviglia - Fujifilm sponsor tecnico
In questi anni moltissime squadre popolari e indipendenti hanno accolto rifugiati e richiedenti asilo per testimoniare che, a partire dallo sport si può avere un'accoglienza degna e una vera integrazione. A Milano è nata la Sant'Ambroeus Football Club, la prima squadra di richiedenti asilo e rifugiati: il nome della squadra sottolinea che, nonostante la provenienza diversa tutti i calciatori sono milanesi. Il calcio è una lingua universale che ci ha dimostrato essere uno degli strumenti di integrazione più efficaci in contesti difficili come le periferie milanesi. La squadra conta su un bacino di 60 atleti provenienti dall'Africa Occidentale, ma anche dal resto del mondo.
Le immagini in mostra, realizzate con fotocamere Fujifilm GFX 50S e X-H2S, sono state stampate su carta fotografica Original Photografic Paper di Fujifilm. La carta utilizzata tipo DPII in finitura Matt è stata scelta per la particolare resa cromatica che esalta la bellezza delle immagini e la conservazione inalterata nel tempo.
Fotografica - Festival di Fotografia Bergamo. Noi, Qui
Bergamo - Monastero del Carmine ed Ex magazzini del sale
Apertura: 14/10/2023
Conclusione: 19/11/2023
Organizzazione: Fotografica APS i con il Comune di Bergamo
Curatore: Daniela Sonzogni
Indirizzo: Città Alta - Bergamo (BG)
Opening: venerdì 29 Settembre ore 18
Orari: venerdì, sabato e domenica (dalle ore 10 alle ore 20, orario continuato) – aperto il 1° novembre
Ingresso: biglietto intero 10 euro - ridotto 7 euro
Sito web per approfondire: https://fotograficafestival.it/