
Sabato 22 febbraio 2025, a Palazzo Brami, in via Emilia San Pietro 21, Reggio Emilia, SpazioC21 inaugura la mostra "FURYO failed utopia: requiem for a youthful opposition" dell'artista di Sampierdarena (Ge) Stefano Serretta, curata da Andrea Tinterri.
La ricerca site-specific, pensata per SPAZIOC21, occupa lo spazio capovolgendo la tradizionale gerarchia espositiva. Il lavoro si concentra infatti sulla facciata esterna della galleria e sul pavimento interno. Serretta realizza una installazione in legno su cui capeggia la scritta "the sand knows what the rock does not". Una palizzata che occulta parzialmente le due grandi finestre e la porta d'ingresso dello spazio espositivo. Una traccia e una scritta a suggerire una dimensione temporale che l'interno svelerà nella sua completezza.
L'installazione a pavimento, che ricopre le due sale della galleria, ripercorre una sorta di biografia politica ma affrancandosi dal rischio di un'inutile auto referenzialità. Il pavimento in marmo, modulato da piastrelle, viene inciso, scavato e marchiato per far emergere storie, oggetti, immagini, esperienze capaci di ricostruire il trascorso di una generazione e i suoi sistemi di credenza, dalle speranze disattese alla lotta politica, scontratasi con la brutalità della violenza (il G8 di Genova). Il marmo restituisce un arcipelago temporale depositatosi a terra, in modo che il pubblico possa calpestare ed esperire quasi tattilmente la materia del ricordo. Quella di Stefano Serretta è una mostra di tracce e parole, quest'ultime hanno il compito di indicare una direzione, di suggerire un'interpretazione possibile.
Come nel titolo: FURYO, un nome omen, o meglio un'ipotesi inespressa che si fa incipit di quel racconto generazionale che testimonia un vuoto, forse un fallimento, come ricorda lo stesso Serretta: "dopo aver indagato le ripercussioni psicosomatiche e le conseguenze offline del capitalismo contemporaneo e dei sistemi di credenza ad esso correlati, da un punto di vista di ciò che questo ha fatto e sta facendo nel contesto di classe, la mia urgenza ora forse è quella di indagare cosa questo sistema e il suo viverci dentro hanno fatto a me, come soggetto campione di quell'insieme di alienati, impostori e inetti a disagio nel proprio ruolo."
La mostra è accompagnata da un libro che contiene il carteggio tra l'artista e il curatore Andrea Tinterri, un modo per far emergere l'urgenza di un lavoro e il lento avvicinamento al progetto espositivo.... leggi il resto dell'articolo»
Note biografiche
Stefano Serretta nasce a Genova nel 1987 e durante il liceo comincia a fare graffiti per poi appassionarsi alla letteratura e alla poesia americana, diplomandosi con una tesi su Allen Ginsberg. Le scritte sui muri l'hanno sempre affascinato e, vista la loro natura spesso effimera, Stefano ha cominciato a raccogliere quelle tracce con la fotografia. Ha frequentato la facoltà di Storia Moderna e Contemporanea e da li sicuramente nasce il suo interesse per l'analisi di fatti storici, che l'artista contamina con fascinazioni personali. "La Storia", afferma, "sta nei dettagli, e la mia ricerca non è che la sistematizzazione di avanzi". Si è poi specializzato in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove attualmente è docente del corso di Public Art.
Tra le sue esposizioni più note: These Remains, Talyer 15, Manila (2024), The Future Behind Us. Italian Art Since The 1990s, Villa Arson, Nizza (2022), The Insurgent Archive. Contronarrazioni e rappresentazioni: Genova 2001, Galleria Laveronica, Modica (2021), What would happen if? The choice to build an alternative future, Museu de Aveiro / Santa Joana, Aveiro (2020), That's IT! Sull'ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, MAMbo, Bologna (2018), The Great Learning, La Triennale di Milano, Milano (2017), Primavera 5, Galerie Papillon, Parigi (2016).
Il lavoro di Stefano Serretta è supportato da un rigoroso quadro storico e analitico, che mira a evidenziare le fragili basi autocelebrative del capitalismo globalizzato e la macchina comunicativa che lo regola, di cui l'uomo è al tempo stesso protagonista e vittima. Con uno sguardo indagatore ne evidenzia le contraddizioni e la schizofrenia, aspetti del nostro presente post- ideologico. Ha scritto per le riviste Nuovi Argomenti, Hotpotatoes, la Foresta e dal 2023 tiene la rubrica illustrata Mystics & Statistics su Frankenstein Magazine.
Mostra: FURYO failed utopia: requiem for a youthful opposition
Reggio Emilia - SpazioC21
Apertura: 22/02/2025
Conclusione: 12/04/2025
Organizzazione: SpazioC21
Curatore: Andrea Tinterri
Indirizzo: Via Emilia San Pietro 21 - 42121 Reggio Emilia
Orari d'apertura: Mart-Sab 10-13 e 15-18
Per info: info@spazioc21.com
Sito web per approfondire: https://www.spazioc21.com
Instagram: spazioc21
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