
Torna a Venezia Gely Korzhev (1925-2012), una delle figure più eminenti del panorama pittorico, prima sovietico e poi russo, della seconda metà del Novecento. Il ritorno tra le lagune cade esattamente 57 anni dopo la sua partecipazione alla XXXI Biennale, quando, assieme tra gli altri a Viktor Popkov, risultò, nel padiglione dell'URSS, la voce più convincente del cosiddetto “stile severo” che cercava, nell'alveo ancora quasi inscalfito del realismo socialista, una via espressiva d'uscita dai canoni ferrei dell'epoca staliniana.
La mostra “Gely Korzhev. Back to Venice” - realizzata grazie a un'azione congiunta tra Galleria Tret'jakov, the Institute of Russian Realist Art e il Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca' Foscari Venezia in collaborazione con Intesa Sanpaolo – restituisce prima di tutto, con documenti, foto, proiezioni, e inoltre con il ricorso alle Information and Communication Technologies, la concretezza del trittico del pittore russo, la sala Korzhev e altri segni importanti presenti nel Padiglione del 1962. Ma è anche l'occasione – tre anni dopo la grande monografica dedicata a Korzhev dalla Galleria Tret'jakovskaja di Mosca – di presentare al pubblico italiano e internazionale, con oltre 50 dipinti, una consistente ed esauriente sequenza di opere del maestro, che non potranno che fare giustizia degli affrettati giudizi espressi in occasione della XXXI Biennale.
La rassegna dell’Università Ca' Foscari Venezia non si presenta come una mostra antologica in senso stretto. Procede piuttosto per nuclei tematici ben definiti, focalizzandosi criticamente sugli aspetti che sono stati ritenuti più rilevanti nella vasta produzione dell'artista: davanti agli occhi degli spettatori sfileranno così i monumentali nudi dell'artista, le sue straordinarie nature morte, alcuni altri esempi particolarmente riusciti della sua originale declinazione della pittura realista sovietica; il centro essenziale del percorso si impernia tuttavia sulle immagini dolenti della memoria degli anni della Grande Guerra Patriottica, che è il nome russo della Seconda Guerra Mondiale, che sono anche i capolavori che hanno garantito a Korzhev il maggior riconoscimento internazionale: non casualmente Tracce di guerra (1963-1964) fu prescelto, tra oltre 500 opere esposte, come manifesto per la grande esposizione “Berlino-Mosca Mosca-Berlino” del 2003 al Martin Gropius Bau. La rassegna si conclude con le meditazioni visive del pittore sul collasso del sistema sovietico: sono dipinti a volte di accorato coinvolgimento, altre volte di recisa denuncia sociale, altre ancora grottesche, come nelle degenerazioni ibride dei cosiddetti Tyurlikis e negli scheletri dell'URSS.
L’esposizione, come recita il suo stesso titolo, costituisce anche l’occasione per rileggere, dopo più di mezzo secolo, quell’esordio veneziano di Korzhev.
Korzhev vi espose una sorta di autoritratto in movimento (L'artista inginocchiato del 1961, che sta realizzando un piccolo nudo di donna a gessetti sul ciglio di un marciapiede, e tiene accanto a sé un basco con qualche moneta offerta dai passanti) e soprattutto il trittico Comunisti (1957-1960), ora al Museo Russo di Stato di San Pietroburgo. Sono tre vaste tele, due verticali, una orizzontale, di misure irregolari: la prima (in ordine di esecuzione), è intitolata Internazionale, dominata da due figure in piedi, due soldati dell'Armata Rossa su un campo di battaglia, una che suona il corno, l'altra, di spalle, che regge virilmente il vessillo del reggimento; la seconda – l'unica orizzontale: Alzando la bandiera – mostra un civile inginocchiato, che prende in mano la bandiera rossa abbandonata da un compagno caduto; la terza (Omero: lo studio) ha come protagonista uno scultore, in realtà in abiti militari, intento a modellare un busto del poeta greco.... leggi il resto dell'articolo»
Venezia, Ca’ Foscari Esposizioni
Orari: da martedì a domenica (chiuso il lunedì)
Dalle 10 alle 18
Ingresso libero
Segreteria scientifica: Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR)
Mostra: Gely Korzhev. Back to Venice
Ca' Foscari
Apertura: 10/05/2019
Conclusione: 03/11/2019
Curatore: Faina Balachovskaja, Giuseppe Barbieri, Silvia Burini e Nadezhda Stepanova
Indirizzo: Dorsoduro, 3246, 30123 Venezia
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