Venticinque fotografi di diverse generazioni e orientamento stilistico interpretano il tema del giardino, non soltanto sotto il profilo documentario, ma spaziando in diversi ambiti concettuali che fanno diventare questo luogo di per sè così caratterizzato nella realtà, un luogo della mente e della fantasia. Un’impostazione che giustifica il titolo, Giardini disobbedienti, perchè rispondenti appunto più alle imprevedibili poetiche e concezioni della fotografia artisti esposti. In ordine alfabetico: Erminio Annunzi, Isabella Balena, Donatella Berra, Matteo Cirenei, Margherita Del Piano, Carlo Garzia, Giovanni Gastel, Lelli e Masotti, Studio Lariani, Lydie Jean-Dit-Panel, Gianni Maffi, Paola Mattioli, Paolo Minioni, Paolo Novelli, Cristina Omenetto, Bruna Orlandi, Pietro Privitera, Francesco Radino, Efrem Raimondi, Nicola Righetti, Pio Tarantini, Roberto Toja, Natale Zoppis.
La curatrice Maria Sabina Berra: "Giardini disobbedienti, ovvero l’elogio del paradosso. Il giardino è l’espressione di una natura domata, ma disobbediente quando esce dalla logica comune ed è al massimo della sua forza espressiva. Così accade sempre, quando disobbedire diventa necessario, generante e discreto: significa guardare altrove con forza oltre ciò che è stabilito. I Giardini disobbedienti, sono allora metafora della natura al di fuori dallo stereotipo funzionale, che non rispetta e riconosce l’ambiente, quando sono uccisi il senso e la comprensione intelligente del Pianeta (…). E così questa mostra in fondo è un’inchiesta per andare a scoprire fotografi che qui portano i loro scatti sulla natura (nelle sue infinite declinazioni) in relazione al loro concetto di immagine. E così ogni foto è la storia di una poetica, di una presa di posizione, di un pensiero, di una riflessione: gli assi di risonanza (secondo il filosofo tedesco Hartmund Rosa, il legame vitale con il mondo) non valgono per tutti allo stesso modo! Ma di fondo c’è la forza dell’inquietudine di creare un’immagine che deve avere un rapporto dialogante e/o conflittuale con la complessità del mondo contemporaneo, con legittime oscillazioni tra personali Giardini dell’Eden o luoghi di un’Apocalisse".
Il curatore e fotografo Pio Tarantini: "Quello del giardino è uno dei temi che ha sempre affascinato il mondo dell’arte visiva in generale e della fotografia in particolare. (…) fino alle ricerche artistiche oscillanti tra un approccio realistico e quello pi immaginifico o surreale. Il giardino è uno di quei luoghi presenti pressochè in tutte le civiltà che ha caratterizzato la vita reale e l’immaginario dell’uomo: dal mitico biblico Eden ai giardini pensili di Babilonia (…). Questa millenaria tradizione è stata ripresa nella vita sociale contemporanea sia negli aspetti pubblici (…) sia negli aspetti privati (…). E su questo duplice aspetto hanno da sempre lavorato i fotografi, descrivendone le fattezze e cercando di penetrare più a fondo nei significati più nascosti, fino a sconfinare nelle visioni surreali, metaforiche, simboliche. I fotografi selezionati, in questa ottica trasversale di ricorrere a linguaggi diversi, presentano dunque fotografie che svariano da un approccio più realistico e descrittivo a visioni poetiche, da impostazioni concettuali a chiare impronte grafico-pittoriche e sperimentali".
Titolo: Giardini disobbedienti
Apertura: 14/05/2022
Conclusione: 18/06/2022
Curatore: Pio Tarantini e Maria Sabina Berra
Luogo: Trento, Hortus Artieri
Indirizzo: Vicolo dei Birri n. 7 - Trento
Orari: giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 / 12.30, pomeriggio di giovedì/venerdì su appuntamento
Sito web per approfondire: https://www.hortusartieri.com/giardini-disobbedienti
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