Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani è una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo per raccontare la regione attraverso le opere dell’artista ascolano Giuliano Giuliani.
La mostra avrà due sedi: a Roma a partire dal 15 ottobre 2022, prorogata fino al 29 gennaio 2023, è ospitata al Parco archeologico del Colosseo, cuore pulsante dell’antica Roma ed è curata da Daniele Fortuna; ad Ascoli Piceno dal 7 aprile al 28 giugno 2023 presso il Chiostro di Sant’Agostino con la curatela di Carlo Bachetti.
A Roma, il percorso espositivo, composto da 20 opere in travertino dell’artista scultore marchigiano Giuliano Giuliani, si snoda dalla Basilica Emilia alla Basilica Giulia passando per la piazza del Foro Romano e attraversando alcuni tra gli edifici più importanti di quello che era il centro politico, amministrativo, religioso, giudiziario e commerciale della città.
In occasione della proroga, il 25 gennaio sarà presentato il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale con fotografie di Stefano Castellani.
La presentazione si terrà alla presenza di Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo; Chiara Biondi, Assessore alla Cultura Regione Marche; Giorgia Latini, Vicepresidente Commissione Cultura Camera dei Deputati; Marco Fioravanti, Sindaco di Ascoli Piceno; Daniela Tisi, Dirigente settore Beni e Attività Culturali Regione Marche; Claudio Strinati, Storico dell’Arte; Giuliano Giuliani, artista.
Sarà possibile partecipare accedendo gratuitamente alla Curia Iulia e prenotandosi fino ad esaurimento posti su www.eventbrite.it
Posti individuali sono riservati ai titolari della Membership Card che potranno prenotarsi scrivendo a: pa-colosseo.membership@cultura.gov.it (entro il giorno prima dell’evento e fino a esaurimento).
Giuliano Giuliani, scultore del bianco, nasce ad Ascoli Piceno, luogo natìo non solo della sua arte ma anche del materiale di cui si serve per crearla: il travertino, ovvero la roccia sedimentaria calcarea che, per le sue caratteristiche di resistenza e durata nel tempo, è stata la pietra elettiva dell’architettura romana.
Lo scultore estrae direttamente dal grembo delle Marche la pietra e la lavora nella cava di famiglia a Colle San Marco, oggi trasformata nel suo studio a cielo aperto.
Quelle stesse opere che sembrano dialogare con l’essenza del paesaggio marchigiano sono ora chiamate a confrontarsi con la storia della civiltà, nel nome di quella pietra che è l’essenza della materia del passato, proprio nell’area centrale del Foro Romano: lacerti di travertino affiorano dai resti della Basilica Emilia; nella piazza del Foro sono ancora visibili i lastroni in lapis Tiburtinus - estratto dalle cave di Tivoli - della pavimentazione antica; della stessa pietra sono i gradini della Basilica Giulia.
Le forme morbide e fluttuanti delle sculture entrano in dialogo con le monumentali architetture romane, creando un fil rouge tra archeologia e arte contemporanea e introducendo suggestioni e riflessioni inedite sulla memoria e sul tempo.
Allo stesso tempo le sculture di Giuliani rappresentano veri e propri luoghi della sua terra: esprimono tratti formali e teorici che corrispondono al paesaggio e alle caratteristiche immateriali della regione Marche, all’interiorità che si esprime nel rigore del suo lavoro. Quello che ne viene fuori sono corpi pieni e compatti ma anche depressioni d’ombra che diventano parte integrante dell’espressività dell’opera: le armonie di pietra sono come rovine che l’artista - guidato dalla materia della sua terra e dal flusso del tempo - riporta alla luce ricercando le radici della civiltà e del nostro essere.
“La caratteristica del mio lavoro è che si nutre di una diretta e personale manualità e di un fare per sottrazione dal blocco intero” - racconta Giuliano Giuliani - “l’uso del travertino, la più sacra tra le pietre, materiale arcaico e assoluto del mio lavoro, contribuisce a mantenere e inserire forme contemporanee in luoghi diversificati, sia in ambito archeologico sia in ambito urbano moderno. È un fare generato da una necessità di essenziale, un togliere il superfluo, “fare spazio” per lasciare il risultato: segno di definizione alla restante fragilità; senso di valore alla leggerezza; ovvero spiritualità”.
Titolo: Giuliano Giuliani. Armonie di pietra
Apertura: 15/10/2022
Conclusione: 29/01/2023
Organizzazione: Parco archeologico del Colosseo
Curatore: Daniele Fortuna
Luogo: Roma, Parco archeologico del Colosseo
Indirizzo: Piazza S. Maria Nova, 53 - 00186 Roma
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