
Luca Tommasi è lieto di annunciare la prima mostra personale sul suolo continentale dell'artista irlandese, residente a Londra, Helen Bermingham dopo il travolgente successo da The Cabin Los Angeles nel 2024 e la personale a New York da GR Gallery nel 2023.
In mostra 13 opere a olio su tela di vari formati della più recente creazione dell'artista, dai colori rutilanti e dalla grafia eccitata e riconoscibile. Il titolo della mostra fa riferimento a luoghi non fisici dove la parola cede il passo al tempo, alla memoria e alla psiche, che agiscono all'unisono guidando la mano dell'artista in una sorta di scrittura automatica; luoghi dove astrazione e figurazione si fondono con un'incessante stratificazione di segni in un processo al contempo cognitivo ed emotivo.
"Nella mia pratica esploro idee sulla memoria e sul tempo. Vedo i miei dipinti come spazi psicologici o paesaggi di immaginazione e il processo di pittura come una conversazione che avviene tra il mio inconscio, i miei ricordi e il materiale della pittura. Centrale nel mio processo è la ripetizione. Ripeto segni, immagini e pennellate dei dipinti precedenti in ogni nuovo dipinto successivo. Mi interessa l'idea che ogni volta che ripeto un segno questo cambia, proprio come ogni volta che richiami un ricordo cambia. Anche la creazione di segni accidentali che si verificano quando dipingo è una parte importante del mio processo attraverso il quale elementi di novità o sorpresa possono entrare nell'opera. Questi segni non pianificati trovano un'associazione con l'inconscio e portano il lavoro in una nuova direzione sia visivamente che emotivamente. I dipinti iniziano da una posizione e finiscono in un posto nuovo e inaspettato, ma in un posto nuovo che ha una risonanza con me. Sento che spesso rigurgitano nuovi ricordi. Consentire al pensiero associativo di svolgere un ruolo, spinge avanti il dipinto e crea nuove idee per lavori successivi. Attraverso la ripetizione dei segni pittorici da un dipinto all'altro, creo una sorta di genealogia dei segni; che le connessioni possono essere portate alla luce e scavate dal lavoro. I miei dipinti sono diventati una sorta di costruzione del mondo ("fictionscaping") a partire dal mio archivio di segni che cresce ad ogni utilizzo. In questo modo vedo la pittura come depositaria del tempo e della memoria. Man mano che il lavoro procede, i confini tra memoria e immaginazione, passato e presente si confondono e lasciano il posto a qualcosa di nuovo. I segni cambiano e si sviluppano per essere riutilizzati nei dipinti futuri, spingendo così costantemente il lavoro in avanti e guardando anche al passato".
Contemporaneamente all'esposizione delle opere di Helen Bermingham è stata allestita una Project room di Maria Teresa Ortoleva. Self-Reflections dà il nome a una serie di nuove opere a parete sul ricorrente tema delle onde cerebrali come scrittura automatica dell'immaginario, prestataci dalla tecnologia. Sperimentando ed espandendo il formato pittorico, giocando con fondali specchianti e sovrapposizioni di plexiglass trasparente colorato e fluorescente, ciascuna opera accompagna i visitatori dentro lo spazio virtuale ed illusorio del sogno ad occhi aperti, della reminiscenza e della fantasticheria. Entrando nel mondo al di là dello specchio ciascuno dei tableaux in mostra fa da trompe-l'oeil di una più grande e immersiva installazione spaziale, che si attiva con il coinvolgimento dello spettatore, affascinandone la percezione e la mente mano a mano che si avvicina all'opera e varia il proprio punto di vista. Più il corpo esplora l'opera, più la mente si addentra e viaggia dentro il riflesso colorato e trasfigurato. Ciascuna opera dà corpo fisico, percettibile e materiale al paesaggio della mente, offre un espediente per viaggiare e addentrarsi attraverso la sua architettura coinvolgendo anche lo sguardo e i gesti corporei. L'idea di paesaggio mentale viene studiata anche nelle opere su carta che raffigurano stratificazioni e prospettive di linee elettroencefalografiche e paesaggi metafisici di nuvole galleggianti.
Considerati dal punto di vista dei materiali, i lavori in mostra giocano col riflesso ottico, inteso anche come metafora di riflessione interiore e scoperta di sé. Molti dei tracciati elettroencefalografici presenti nei lavori sono stati rilevati di persona dall'artista, utilizzando tecnologie portatili e poco invasive che permettono di registrare una scrittura degli episodi di fantasticheria, immaginazione, reminiscenza e sogno del soggetto che li indossa, presi nel contesto reale. In questo senso, i lavori sono una sorta di ritratto dell'invisibile vita mentale che il soggetto (e ciascuno di noi) sperimenta dentro di sé. Inoltre, attraverso il gioco della superficie specchiante, le opere affascinano e coinvolgono il loro osservatore, catturandone l'immagine e ritraendola dentro l'opera, invitandolo ad immedesimarsi ed esplorare l'intimità della propria mente. Diventano così un ulteriore, duplice, sorta di ritratto.... leggi il resto dell'articolo»
Note biografiche
Helen Bermingham è nata in Irlanda nel 1983, vive e lavora a Londra. Ha conseguito un Master in pittura presso il Royal College of Art e una laurea in storia dell'arte e drammaturgia al Trinity College di Dublino. Ha esposto in tutto il Regno Unito, negli Stati Uniti e in Europa, con The Cabin e The Bunker a Los Angeles, Luca Tommasi a Milano, GR Gallery a New York, Mint Gallery a Monaco, Haricot Gallery e Taymour Grahne Projects a Londra. Ha ricevuto l'Ali Alkazzi Scholarship Award presso il Royal College of Art ed è stata di recente artista in residenza presso The La Brea Studio Artist Residency a Los Angeles. Ha vinto il premio del personale per il Dentons Art Prize 2019 ed è stata selezionata per Anthology 2017 presso Charlie Smith London.
Maria Teresa Ortoleva è nata a Milano nel 1990, vive e lavora a Londra. La sua pratica artistica basata sulla ricerca attraversa scienza e benessere mentale, creando sculture basate sui dati, installazioni e disegni diagrammatici della nostra mente umana, dei nostri processi di pensiero e del potere cognitivo delle nostre intime esperienze immaginative. Il suo lavoro dà forma a mostre in galleria, commissioni site-specific, collaborazioni interdisciplinari, workshop comunitari e didattici. È rappresentata a Milano dalla galleria Luca Tommasi ed ha ricevuto finanziamenti del UK Research Institute (UKRI) per un dottorato di ricerca al King's College London (2022-27). È incaricata da UCL Public Art come artista Trellis Arbor (2023-2025) per una commissione pubblica per il nuovo Institute of Neurology/Dementia Research Institute di UCL. Ha allestito un progetto personale alla Fondazione Pomodoro e alla Bocconi Art Gallery e ha partecipato al Premio San Fedele e al Premio Cairo a Palazzo Reale di Milano.
Mostra: Helen Bermingham e Maria Teresa Ortoleva
Milano - Luca Tommasi Arte Contemporanea
Apertura: 09/01/2025
Conclusione: 14/02/2025
Organizzazione: Luca Tommasi
Indirizzo: Via Cola Montano, 40 - 20159 Milano
Inaugurazione: giovedì 9 gennaio alle ore 18
Orari: dal martedì al venerdì ore 16 – 19 e su appuntamento
La galleria sarà chiusa dal 4 al 7 febbraio in concomitanza con ArteFiera Bologna.
Per info: luca@lucatommasi.it. - Tel. 335 242433
Sito web per approfondire: https://www.lucatommasi.it
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