Arte contemporaneaMostre a Prato
DORSALE OPPOSTA di Luca Matti, a cura di Riccardo Farinelli, è l’undicesimo progetto espositivo promosso da ChorAsis-LoSpazio dellaVisione presso gli spazi del parco-giardino della storica villa Rospigliosi di Prato, contesto privilegiato e fertile di quel processo di genesi e ricezione intorno all’arte contemporanea avviato tre anni fa.
L’artista Luca Matti accogliendo l’invito di ChorAsis, nel confronto e nella riflessione in un dialogo tra arte, natura, architettura e storia, realizza un progetto site specific capace di suscitare in noi domande tanto scomode e difficili quanto ineludibili circa i nostri prossimi destini.
Dorsale opposta, l’installazione dal titolo dell’intero progetto, ne è una chiara esemplificazione. Una griglia scura pare creare nello spazio del prato una sorta di disegno aereo, progetto per una eventuale facciata, diretto confronto con l’armonico fronte della settecentesca villa che posta subito dietro ne risulta come replica dissonante. Un confronto fra due mondi, ambedue simultaneamente presenti: l’uno che ha tutto il portato della storia, l’altro generato dal presente, giovane e in costruzione, che porta ancora in sé un’eco di quel secolare passato ma che pare preludere ad una inedita dimensione dell’esistenza.
Un vivere umano che sembra aver scelto l’artificio e la prevaricazione, ma che nel suo aggressivo espandersi entra inevitabilmente in contatto con la natura, generando stati di conflitto e contraddizioni ma anche compenetrazioni imprevedibili. Così un alto e agile uomo-fiore Flower man, pare entrare in dialogo con il grande leccio e più in là, un enorme essere dagli arti a zampe-tentacoli La Bestia, tenta una conversazione o una predazione con i pesci della vasca. Mentre nel proliferare imprevisto sembra trovare un suo momento di pacata accettazione nel tenero dormiente Sleepy rannicchiato sotto i melograni del prato.
Intanto, nello spazio rettangolare della rimessa, una enorme sfera nera vegetale Black time pare emanare una vibrazione, un lieve antico richiamo o un lamento ...
La poetica sociale e di denuncia velata da sottile ironia, da sempre accompagna Il linguaggio artistico di Luca Matti. Nel suo lavoro ecologico e profetico, Luca concentra il suo operare su tematiche legate al rapporto dell’uomo con la città e il suo ambiente, dove grattacieli e cemento occupano ogni spazio possibile sconvolgendolo. Un mondo dove la natura, anche nella sua forma più lussureggiante di giungla, diviene sintetica e inquinante, generatrice per la sua sopravvivenza di esseri mutanti e inquietanti ibridi. Un mondo alienante fuori controllo soggiogato da obblighi e sollecitazioni spesso insostenibili, città di solitudine e incomunicabilità basate su rapporti di sopraffazione dove persino l’universo, tra sonde, satelliti e detriti spaziali, diviene luogo di predazioni di potere e controllo.
La ricerca artistica di Luca rinuncia categoricamente al colore per essere più cruda e reale. Il nero delle camere d’aria o dei tubi di propilene e le tonalità dei bruni del bitume nelle sue pitture, scelta nello stile e sviluppo di Luca determinante in particolare in seguito agli avvenimenti del grande disastro ecologico del 2011 nel Golfo del Messico.
Scrive il curatore Riccardo Farinelli:
Opposizione, rovescio della medaglia, conseguenza oscura e non governabile di un eterno e troppo distratto presente.... leggi tutto»
Queste sono le parole ed i pensieri che per primi mi vengono in mente osservando il progetto espositivo che Luca Matti ha predisposto per gli spazi di Villa Rospigliosi a Prato. Progetto espositivo che è anche progetto di mondo o, per meglio dire, vaticinio di un mondo prossimo venturo, dove le creature, perpetuando le leggi della vita, rispondono alla nuova realtà concependo stupefacenti ibridi, frutto della creatività della natura, evidentemente poco interessata agli scontri frontali, ritenendoli improduttivi, sterili ed inutili.
Del resto Dorsale opposta, l’installazione che porta lo stesso titolo dell’intero progetto espositivo, ne è una chiara esemplificazione. Qui alti pali scuri, fra loro paralleli, si innestano orizzontalmente ad altezze diverse, creando nello spazio del prato una sorta di disegno aereo, di progetto per una eventuale facciata, che si mette a diretto confronto con quella settecentesca della villa Rospigliosi che appare subito dietro e della quale risulta in un certo modo la replica dissonante, mancante di quell’armonia ed equilibrio compositivo che invece caratterizza la vera facciata della villa.
Si ha così l’impressione di assistere al confronto fra due mondi, ambedue simultaneamente presenti: l’uno che ha tutto il portato della storia, l’altro generato dal presente, giovane e in costruzione, che porta ancora in sé un’eco di quel secolare passato ma che pare preludere ad una inedita dimensione dell’esistenza.
Questo pare essere il leit motiv di questo progetto, coerente evoluzione della visione che da sempre l’artista ha del mondo, iniziato con l’analisi della solitudine alienante degli individui nelle società umane contemporanee e continuato con la strabordante proliferazione di palazzi e grattacieli delle opere successive.
Il vivere umano, che sembra aver scelto l’artificio, nel suo espandersi entra inevitabilmente in contatto con la natura, generando stati di conflitto e contraddizioni ma anche compenetrazioni inedite, alle quali il paesaggio educato e gli spazi architettonici di villa Rospigliosi donano suggestioni alle quali è difficile restare indifferenti.
Così, passeggiando, si fanno incontri sorprendenti: un alto e agile uomo-fiore pare entrare in dialogo con il grande leccio all’ombra del quale si trova mentre, un po’ più in là, uno strano essere dagli arti inferiori quasi umani ma dal resto del corpo simile a zampe-tentacoli, tenta una conversazione, o forse una predazione, con i pesci della vasca prospiciente la facciata della villa.
Il mondo fantastico evocato da Luca Matti, nel momento stesso del suo rendersi visibile e concreto, non può non suscitare in noi domande tanto scomode e difficili quanto ineludibili circa i nostri prossimi destini. Viene a mente “Crimes of the future”, l’ultimo film di Cronenberg, dove l’uomo, al massimo della sua contraddizione, genera inopportuni organi interni che finisce per rimuovere, ma anche una generazione di umani in grado di masticare e digerire la plastica.
Questo proliferare imprevisto e incontrollabile di quella che possiamo definire nuova vita, pare trovare un suo momento di pacata accettazione nel Dormiente, strano essere umanoide in gomma nera, che dorme placidamente rannicchiato sotto i melograni del prato. Intanto, un po’ più in là, nello spazio rettangolare della rimessa, una enorme sfera fasciata da grandi foglie di gomma, oscilla.
Titolo: Luca Matti. Dorsale opposta
Apertura: 08/10/2022
Conclusione: 08/01/2023
Organizzazione: ChorAsis
Curatore: Riccardo Farinelli
Luogo: Prato, spazi di villa Rospigliosi
Indirizzo: via Firenze 83 - Prato
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