
Lavì! City presenta la mostra Marco Pellizzola Notturno inquieto a cura di Azzurra Immediato. Il tempo, come un fume insonne, trascina con sé frammenti di storie, luci e ombre che si intrecciano in un dialogo silenzioso. In tale inquieto fuire, Marco Pellizzola disegna un paesaggio dove l'intimità si specchia nell'universale, storia resa allegoricamente tangibile ed il presente si fa custode di memorie che pulsano sotto la superfcie del visibile.
È in tale tensione tra l'interiore e il cosmico che prende forma Notturno inquieto, progetto site specifc ideato per Spazio Lavì!, in occasione di ART CITY Bologna. Nel perimetro della galleria, il linguaggio dell'artista trasforma lo spazio in un microcosmo di emozioni e rifessioni, capace di portare gli astanti al crocevia tra resistenza e speranza. Immersi in un ipnotico azzurro, tutto si trasforma in una simbolica trincea. Un cielo stellato si rivela e si cela, in parte oscurato da imponenti sacchi di sabbia: emblemi di difesa, barriera e precarietà, rimando alle guerre del nostro tempo, alle terre e all'umanità devastate da giochi di potere inauditi.
La grammatica visiva di Pellizzola si nutre di opposizioni e tensioni, costringendo lo spettatore ad interrogarsi nel punto esatto in cui insiste ciò che protegge e ciò che esclude, tra visione ed occultamento. Le costellazioni, da sempre ricorrenti nella poetica dell'artista, diventano qui una mappa che intreccia memoria e speranza. Quella dei Gemelli, ad esempio – richiamo diretto ai suoi fgli e ala dimensione dela famiglia come luogo archetipico – si fa immagine di una genealogia personale e, al contempo, cosmica. Un simile rimando alla 'costelazione familiare' ha il potere di traslarsi in storica e sensibile trama ove le stelle non sono solo punti fssi, ma estricabili nodi di relazione e possibilità. Pellizzola costruisce, dunque, un cielo che non è pura rimarcatura celeste ma geografa di signifcati, una silente e luminosa guida attraverso le contraddizioni del nostro tempo.
(Azzurra Immediato)
Note biografiche
Nato a Cento (Fe) nel 1953, Marco Pellizzola ha compiuto gli studi artistici a Bologna. Dal 1974 al 1982, ha lavorato nello studio bolognese del pittore e cartellonista pubblicitario Sepo (Severo Pozzati), con il quale ha approfondito la propria formazione culturale e tecnica. All'inizio degli anni Ottanta ha iniziato un'intensa attività artistica, che lo ha portato ad esporre in numerose mostre personali e collettive in Italia e in Europa.
È stato docente nelle Accademie di Belle Arti di Firenze, Torino e all'Accademia di Brera di Milano dove è stato titolare della cattedra di Decorazione fno al 2019. Ha vissuto l'attività didattica, che si è protratta per tre decenni, come una esperienza coinvolgente, grazie alla molteplicità delle relazioni con colleghi e studenti e al continuo esercizio intellettuale che si è espresso nell'approfondimento critico ed estetico e nella condivisione di progetti. Costante è stato infatti, dentro e fuori dall'ambito accademico, anche l'impegno nella curatela di mostre, convegni e pubblicazioni. Il suo lavoro si è caratterizzato per un'intensa attività di ricerca, dapprima in ambito prevalentemente segnico e pittorico, poi sviluppando una particolare attenzione per il disegno, inteso sia come elemento di installazioni che come forma espressiva autonoma, e per la scultura di carattere installativo.... leggi il resto dell'articolo»
Negli interventi installativi e nelle opere pittoriche, si afermano alcuni elementi ricorrenti, come le gabbie con gli uccelli, i cieli con costellazioni, la predilezione per il blu. Questo colore, declinato in una particolare tonalità di celeste, diverrà anche lo sfondo privilegiato per opere dedicate ai temi dell'ombra, in cui la fgura umana dialoga costantemente con oggetti comuni, poetiche evocazioni naturalistiche e suggestive simbologie metafsiche. Sono questi i temi dominanti nelle numerose esposizioni allestite dall'artista, sempre caratterizzate da un'iterazione con la parete e gli spazi espositivi. Oltre alle opere da studio realizza progetti di opere ambientali e sculture pubbliche.
Particolare rilievo ha assunto negli ultimi anni la progettazione di interventi ambientali in contesti urbani, con opere di grande scala in mosaico ceramico, come Il Giardino del Gigante a Cento (Fe) opera ambientale con grandi sculture vivibili, l'opera Porta Celeste, realizzata al Parco Nord di Milano, l'installazione permanente L'ombre du loup presso il Parc Gilson a La Louviere (Belgio), l'intervento Costellazioni dell'Arte nel parco del Museo MAGI'900 a Pieve di Cento (Bologna) e la grande piazza Costellazione Expo realizzata a Rho Fiera in occasione di EXPO 2015. In occasione di Mons 2015, capitale europea della cultura, ha partecipato con un'opera installativa permanente al progetto Hors Limite, le theatre de la mort.
Tra il 2018 e il 2019 presenta in diverse sedi italiane e europee la mostra personale Celeste. Partecipa con l'opera Il cielo in una stanza a Matera Capitale della Cultura 2019 con la collaborazione dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le ultime esposizioni del 2021 partecipa alla Biennale di Mountados (Tinos, Grecia) e H2O Biennale d'Arte Contemporanea di Alatri (Frosinone).
Mostra: Marco Pellizzola. Notturno inquieto
Bologna - Lavì! City
Apertura: 01/02/2025
Conclusione: 15/02/2025
Organizzazione: Lavì! City
Curatore: Azzurra Immediato
Indirizzo: Via Sant'Apollonia, 19/A - 40126 Bologna
Inaugurazione: sabato 1 febbraio, 17.30
Orari:
dal lunedì al sabato, 17.30 - 19.30
6, 7 febbraio, 15.30 - 19.30
8 febbraio, 17.30 - 24.00
9 febbraio, 17.00 - 19.00
Catalogo della mostra in galleria
Sito web per approfondire: https://www.spaziolavi.it
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