
Dopo On the Matter I, il primo grande capitolo espositivo, concluso a gennaio 2025 e dedicato alle indagini artistiche attorno alla materia dalla prima metà del Novecento all'epoca postmoderna, con On the Matter II, dal 13 marzo al 31 maggio 2025, lorenzelli arte torna a far luce sulla fascinazione per la materia e sugli esiti delle sue declinazioni, grazie alle opere di alcuni tra i più interessanti artisti contemporanei italiani e internazionali.
Materiali plasmati in modo innovativo, coerente, reiterato, in alcuni casi anche ossessivo: il secondo appuntamento dedicato alla materia – da un'idea di Matteo Lorenzelli, con la curatela di Ilaria Bignotti - si apre con l'opera di Nunzio, alchimista e cantore di una disciplina dell'immaginazione materiale e della vita delle cose.
Attraverso il grimaldello della materia, la mostra apre a visioni su tematiche legate alla filosofia del corpo e della relazione, indagando le geografie culturali della contemporaneità attraverso i diversi materiali.
Ne sono un esempio i metalli di Liu Ruowang, corpi bronzei di epica conoscenza e potente saggezza che l'artista cinese sa plasmare in modo monumentale e mistico, e gli Armonici di Antonella Zazzera, autrice che fa cantare la luce e vibrare le corde del rame, materiale d'elezione di ogni suo lavoro dove la materia si trasforma in energia pura.
Nel lavoro dell'artista giapponese Chiharu Shiota, la cui indagine si caratterizza per installazioni composte di fili intrecciati ed elementi ad alto tasso simbolico e memoriale, la materia mette in luce "l'esistenza nell'assenza". Anche Sissi, artista bolognese, lavora sull'annodamento, sul corpo, sul vestimento e sulla relazione, dialogando puntualmente con Shiota.
Altre opere offrono la possibilità di osservare a quali livelli di sperimentazione siano giunti gli artisti con i materiali plastici e di natura industriale, come Faust Cardinali che sceglie la resina polivinilica, la affronta e mescola l'acrilico, il poliestere, il ferro, l'alluminio con oggetti d'elezione e d'affezione, disparati attivatori d'immaginazione annegata nella materia.
Anche il tempo è trattato come materia scultorea. Che siano tentativi di eternizzazione della materia o icone del mutamento, le opere esposte continuano a indagare la trasformazione delle cose ed il senso ineluttabile della loro fine. Così fanno Sophie Ko - artista georgiana che mescola ali di farfalle, pollini, pigmenti cromatici, immagini bruciate che diventano cenere - e Arcangelo Sassolino, indiscusso maestro della tensione della materia, immagine di una potenza in atto.... leggi il resto dell'articolo»
Largo spazio è dato inoltre a quegli artisti che si rivolgono a materiali di riuso. Serge Attukwei Clottey, artista ghanese, ha fondato un vero e proprio movimento e metodo di lavoro artistico e sociale: l'Afrogallonism. Le taniche utilizzate per il trasporto di olio da cucina e di benzina, dismesse e disperse in colossali quantità nel suo paese e spesso reimpiegate come contenitori per il trasporto dell'acqua potabile con le logiche conseguenze nefaste per la salute degli abitanti, diventano così materiale di riciclo artistico e motore processuale di un'attività estetica collettiva. Fatte a pezzi, si trasformano in una miriade di elementi compositivi di plastica colorata, chiamati a creare tessiture musive di dimensioni anche monumentali, assieme a vecchi pneumatici, scarti di legname e sacchi di iuta.
Questi ultimi sono la materia d'elezione di Ibrahim Mahama, artista di origine ghanese al centro dell'attenzione internazionale, che con i sacchi di iuta realizza installazioni monumentali, per stimolare la sensibilità del pubblico nei confronti dello sfruttamento economico e della disparità sociale, animato dalla speranza che questi materiali diventino, dichiara l'artista, "portatori di luce" e possano così "condurci verso nuove possibilità e spazi oltre".
La materia è intesa come frammento e metafora della rottura e della relazione. Accade grazie allo scultore Alberto Gianfreda che compone opere fatte da miriadi di pezzi di ceramica di riuso, trattandole come "un corpo che si piega, si stressa, si rompe [...] cambia e si trasforma sempre: anche quando sembra immobile".
Luca Caccioni sceglie la tela gommata, reinventando anche il pigmento della pittura; Albano Morandi interviene direttamente sulla parete con nastri adesivi colorati,striscia dopo striscia, riveste la superficie, coprendola di una texture dove lo sguardo si impiglia e ne rimane irretito. Jason Martin lavora in modo sperimentale sulla pittura, ponendola al bivio con la scultura e inventando ogni volta nuovi ritmi monocromi.
Ma la mostra, ponendosi come secondo tassello di un affresco unitario attorno alla materia nell'arte, prova anche a creare punti di contatto tra gli artisti storicizzati della prima tappa espositiva e quelli attualmente esposti. Così, a Piero Fogliati risponde Michele Spanghero la cui materia è il suono, come nell'opera Ad. Lib formata da sei canne d'organo e da un ventilatore polmonare che reinterpreta un estratto de Ein Deutsches Requiem op. 45 di Johannes Brahms al ritmo della respirazione artificiale.
Mostra: On the Matter II
Milano - lorenzelli arte
Apertura: 13/03/2025
Conclusione: 31/05/2025
Organizzazione: lorenzelli arte
Curatore: Ilaria Bignotti
Indirizzo: Corso Buenos Aires, 2 - 20124 Milano
Orari: da martedì a sabato 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Ingresso libero
Per info: info@lorenzelliarte.com +39 02 201914
Dal 14 giugno 2025 a MO.CA - Centro per le nuove culture (via Moretto 78 – Brescia)
Sito web per approfondire: https://www.lorenzelliarte.com
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