
Al suo di terzo anno di attività Marsaladue vuole rendere omaggio agli artisti residenti Sara Cortesi, Flavio Pacino, Ilaria Piccirillo e Arianna Zama con un Open Studio, dedicato non alle opere ma ad elementi prelevati dai loro atelier, attraverso una selezione di oggetti transitori: residui, calchi, idee sospese, esercizi di intuizione, lavori non finiti o semplici prove, fatti di una materialità provvisoria che non rivela qualcosa di chiaro ma sussurra le intenzioni di un percorso.
L'esplorazione all'interno di uno studio permette di immergersi in un universo, di visioni e di materiali che raccontano storie silenziose e affascinanti. Ci si imbatte in dettagli nascosti che svelano la ricerca dell'artista: piccoli souvenir, oggetti trovati nei mercatini o per terra, ma anche prove, bozzetti, materiali grezzi, elementi che tessono una rete invisibile di ispirazione. Oggetti feticcio, fermi ed immobili, custodi di idee e riflessioni, che mostrano l'artista nel suo retrocedere ed attendere, in un movimento quotidiano del fare.
Lo studio non è solo il luogo della creazione, ma anche quello della riflessione e della condivisione. L'artista, con il suo spazio aperto alla vista altrui, accetta implicitamente questo sguardo esterno e le molteplici suggestioni che ne derivano.
Sappiamo che l'atelier "è una sorta di rappresentazione, magari anche in senso teatrale, della mente e della vita di un artista", come indica Elio Grazioli.
Il visitatore diventa un interprete libero, leggendo e decifrando l'ambiente secondo la propria sensibilità e immaginazione. Ogni sguardo posato su un oggetto, ogni interpretazione data a un'opera incompiuta, diviene un atto di risemantizzazione, spesso illusorio. L'arte vive non solo nell'intenzione originale, ma anche nelle infinite riletture di chi la osserva. L'artista in questo caso non può fare altro che accettare l'interpretazione anche del suo spazio di lavoro.
In questi prelievi, a metà fra opera e strumento di lavoro, in queste opere "non-finite" o si potrebbero allora dire "infinite", scopriamo l'indizio di una poetica, che ci racconta storie di ispirazione e memoria, di ripensamenti ed imperfezioni, in un mosaico di vita e creatività. Rifacendomi alla splendida definizione di Stefania Zuliani , lo studio è "spazio di vita e creazione, archivio denso di materie e pensiero, laboratorio ed esclusiva vetrina ma anche luogo segreto di intimità privilegiate e di serrate contraddizioni". In questo indugiare non si percepisce vulnerabilità dell'artista ma una posizione riflessiva, anche dubbiosa, in lotta con se stessa. Un viaggio continuo, fatto di tentativi che spesso catturano la nostra attenzione, a volte confondendoci ma che sempre ci regalano momenti di intuizione e di possibilità infinite.
Antonio De Falco
Mostra: Open Studio II
Bologna - Marsaladue
Apertura: 20/09/2024
Conclusione: 19/10/2024
Organizzazione: Marsaladue
Curatore: Antonio De Falco
Indirizzo: via Marsala 2 - 40126 Bologna
Inaugurazione: Venerdi 20 Settembre 2024 ore 19:00
Sito web per approfondire: https://www.marsaladue.it
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