
Il prossimo 11 febbraio 2025 alle ore 16:00 si inaugurerà nella Sala del Cenacolo del Complesso di Palazzo Valdina, Camera dei deputati a Piazza in Campo Marzio 42 a Roma, la personale dell'artista piacentino Paolo Terdich "Esodo, per non dimenticare".
L'esposizione è stata organizzata in coincidenza con il Giorno del Ricordo (10 febbraio 1947), in memoria dell'Esodo giuliano-dalmata e delle tragiche foibe, per voler rappresentare un esempio di come l'arte e la cultura possano fungere da ponte tra passato e presente, invitando a riflettere su eventi storici dolorosi ma fondamentali, per meglio comprendere, pienamente, la complessità del nostro tempo.
Un evento promosso dal Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, a cura dell'Archivio Paolo Salvati.
Così si è espresso il Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei deputati: "Sono lieto di accogliere nel complesso di Vicolo Valdina della Camera dei deputati la mostra "Esodo - Per non dimenticare" dell'artista Paolo Terdich. Questo evento si inserisce nel quadro delle celebrazioni per il Giorno del ricordo, istituito per onorare la memoria delle vittime delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati, un dramma rimasto ai margini della Storia e della coscienza collettiva del nostro Paese per tanto, troppo tempo.
Con la sua maestria pittorica, l'artista guida lo spettatore in un viaggio che, intrecciando passato e presente, lo coinvolge sul piano emotivo e intellettuale.
Particolarmente emblematiche sono le rappresentazioni delle mani: mani che parlano senza bisogno di parole, tese verso la speranza; mani che si aggrappano alla vita, che raccontano la fatica e il dolore dell'esilio. Un simbolo universale, che riesce a catturare, con straordinaria forza espressiva, l'essenza stessa della condizione umana. Quello delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata rappresenta, infatti, un capitolo doloroso e complesso, che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Narrare quegli eventi significa dare voce a chi ha sofferto, a chi ha perso la propria casa, la propria terra, i propri affetti. E rendere giustizia a una verità storica che è rimasta nell'ombra, sepolta dal silenzio.
Il presente catalogo è anche un dono prezioso, un invito a riflettere, comprendere e non dimenticare. Perché solo attraverso la conoscenza e il dialogo possiamo sperare di costruire un mondo in cui simili tragedie non avvengano mai più. Esso rappresenta un tributo a chi non è sopravvissuto, un omaggio a chi ha vissuto e sofferto per quei fatti e un monito per le generazioni future. Le testimonianze raccolte in queste pagine non sono soltanto cronache del passato, ma un invito a riflettere sul valore della pace e del rispetto reciproco, sul dovere della verità e della restituzione della dignità a chi la dignità è stata negata e, con essa, l'identità.... leggi il resto dell'articolo»
Desidero, dunque, esprimere un sentito ringraziamento a Paolo Terdich, per il suo impegno e le sue opere d'arte, e a tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra, contribuendo a creare un momento di grande valore culturale e umano.
Il ricordo è un ponte tra passato e futuro. Coltivarlo significa nutrire il rispetto per la dignità umana, un valore imprescindibile su cui si fondano la nostra Repubblica e la convivenza civile."
In esposizione 23 opere di vari formati, che come lo stesso Terdich afferma: "Con le mie opere ho voluto fornire il mio piccolo contributo, viste le mie origini, al ricordo di tale triste vicenda, che ritengo non abbia avuto in passato il dovuto risalto.
Nelle composizioni - ha aggiunto Terdich - riferite all'esodo, in cui sono rappresentati nuclei familiari e vari esuli che lasciano con vari mezzi la propria terra, ho lasciato le figure e le masserizie, appena abbozzate, vagamente distorte, cercando di rendere l'atmosfera di dolore, di ansia e di rassegnazione della scena nel suo insieme. Per cercare di creare un'atmosfera surreale, quasi metafisica, ho lavorato sul contrasto fra lo sfondo, piatto, vago, che suscita una sensazione di vuoto, e le figure in primo piano. In alcuni casi, richiamo i temi del romanticismo, del viandante, del senza patria; un eroe che è arreso al mondo e al suo destino e si avventura verso il suo futuro drammatico."
Un contrasto che è ben visibile ne "Il ritratto del profugo", nel quale l'artista ha voluto esaltare il contrasto fra il dettaglio del volto riprodotto, che esprime, anche attraverso le profonde rughe, un sentimento di sofferenza passata, ma parzialmente mascherata, con la drammaticità dello sfondo, giocato su toni scuri, cupi, realizzato a spatola.
Breve Biografia di Paolo Terdich
Paolo Terdich nasce a Piacenza, il 28 gennaio del 1960. Pittore fortemente espressivo, catturato da una ricerca intima e sentimentale e naturalistica. La sua carriera artistica lo porta ad esporre in numerose mostre personali, a partire dagli anni duemila fino ai nostri giorni.
Mostra: Paolo Terdich. Esodo
Per non dimenticare
Roma - Sala del Cenacolo del Complesso di Palazzo Valdina, Camera dei deputati
Apertura: 11/02/2025
Conclusione: 21/02/2025
Curatore: Archivio Paolo Salvati
Indirizzo: Piazza in Campo Marzio 42 - Roma
Inaugurazione: 11 febbraio 2025 alle ore 16:00
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