Dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 a Milano, a Palazzo Reale, la mostra "Picasso lo straniero" racconta uno dei più grandi artisti di tutti i tempi da un punto di vista inedito, attraverso temi artistici, politici e d'attualità, indagando infatti il complesso legame fra Pablo Picasso e la Francia, il Paese nel quale l'artista originario di Malaga fu un eterno straniero.
"Lo straniero impara l'arte di adattarsi in maniera più creativa anche se più dolorosa di chi si sente in diritto di appartenenza /.../. Allo stesso tempo, lo straniero offre uno specchio alla società in cui si inserisce". Georg Simmel (1908)
Basata su anni di nuove ricerche, la mostra, a cura di Annie Cohen-Solal, Cécile Debray, Sébastien Delot, muta la nostra comprensione di Picasso evidenziando il suo stato di eterno straniero e riflette su come la Francia, nei primi del Novecento, non fosse un rifugio accogliente per gli artisti stranieri.
Il tema è attuale: i problemi di immigrazione e nazionalismo sono in prima linea nel dibattito internazionale. Da questi studi emerge un artista in anticipo sui tempi, sia per l'estetica che per la politica.
Le sei sezioni saranno illustrate da circa 80 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie e documenti d'archivio del Musée national Picasso-Paris e dal Musée National de l'Histoire de l'Immigration di Parigi, un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell'accoglienza, dell'immigrazione e della relazione con l'altro. La mostra seguirà dunque la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo in una scomoda posizione di eterno straniero.... leggi il resto dell'articolo»
Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l'artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
Sembra che su Picasso sia stato già detto tutto. Nessun'altra opera ha suscitato tanta passione, dibattito e controversia. Eppure chi sa che, per quasi cinquant'anni, Picasso fu marchiato come straniero, anarchico e artista d'avanguardia? Celebrato in tutto il mondo occidentale, fino al 1947, la sua opera comprendeva solo due dipinti nelle collezioni francesi, in seguito al rifiuto dell'Accademia di Belle Arti. Ma l'acume politico dell'artista gli permise di muoversi con disinvoltura, senza rivelare la precarietà della sua condizione, in un paese dalle istituzioni davvero obsolete.
Nel 1901 "Ruiz Picasso Pablo, noto come Picasso Pablo", che aveva scelto la capitale francese per trascorrere la sua vita, si trovò schedato con il numero 74.664 della polizia. Ciononostante, l'artista continuò a produrre le sue opere, cavalcando le onde della xenofobia del paese. Il 3 aprile 1940 chiede la naturalizzazione, ma gli viene rifiutata. Nel 1955 Picasso sceglie il Sud rispetto al Nord, gli artigiani rispetto agli Accademici delle Belle Arti, la provincia rispetto alla capitale. Si fa veicolo della modernizzazione della Francia e si ancora allo spazio mediterraneo al quale ha sempre appartenuto.
Il progetto espositivo di Palazzo Reale è complementare a quello di Palazzo Te a Mantova (5 settembre 2024-6 gennaio 2025), curato anch'esso da Annie Cohen-Solal.
"La scoperta della precarietà nascosta dell'artista e degli ostacoli lungo il suo percorso – spiega la curatrice Annie Cohen-Solal – non ci restituisce un'immagine brutale e poco conosciuta della xenofobia comune, del nostro contemporaneo, e di noi stessi? Queste due mostre complementari diventano anche una radioscopia della Francia, con i sogni che ispira, le sconfitte che impone e i demoni che la affliggono. In tempi caotici come oggi, Picasso diventa un nostro contemporaneo: il suo esempio è una lezione d'ottimismo, un modello da seguire, una spinta all'impegno politico e alla pratica artistica".
Picasso viene inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trova i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. L'artista naviga magistralmente tra le molteplici tensioni della società francese. Diventa quindi, al livello estetico, personale e professionale, un artista mercuriale che pochissimi critici, soprattutto in Francia, riescono a decifrare.
"La collaborazione tra Milano e Mantova in questo doppio progetto espositivo rappresenta un'opportunità straordinaria per approfondire la complessa figura di Picasso, un artista che ha saputo navigare tra le acque agitate della xenofobia e dell'identità, trovando nella poesia e nell'arte una via per superare gli ostacoli. Queste due mostre complementari non solo celebrano l'opera di Picasso, ma ci offrono uno sguardo più profondo sulla Francia, sulle sue tensioni e sulle sue aspirazioni. È un ponte tra due città, due culture e due visioni dell'arte che si uniscono per offrire al pubblico un Picasso inaspettato e ricco di significato." - Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano.
"Il ruolo di Marsilio è quello di dare spazio e voce a protagonisti del mondo dell'arte che possano condividere con il pubblico nuovi spunti di riflessione, culturali e sociali - afferma Luca De Michelis amministratore delegato di Marsilio Editori e Marsilio Arte –. Siamo felici di produrre insieme a Palazzo Reale a Milano la mostra di Picasso lo straniero che si configura come un'assoluta novità sul territorio nazionale. Marsilio è comunque prima di tutto editore e in questa veste abbiamo pubblicato il libro Picasso. Una vita da straniero di Annie-Cohen Solal e i cataloghi che accompagnano le due mostre di Mantova e Milano. L'occasione di partecipare alla realizzazione, insieme a Palazzo Reale, del convegno dedicato a Picasso e Guernica tenutosi oggi a Milano e di altri incontri in Biennale e a festival letterari è poi pienamente coerente con il nostro ruolo di operatore culturale a 360 gradi".
Grazie all'accordo tra Fondazione Palazzo Te, Musei Civici con il Comune di Mantova, e Palazzo Reale, Marsilio Arte con il Comune di Milano, le mostre di Mantova e di Milano, entrambe con catalogo Marsilio Arte, rappresentano un'occasione unica per scoprire un Picasso inaspettato.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Unipol Gruppo, main sponsor, e BPER Banca, sponsor.
L'esposizione è promossa dal Comune di Milano - Cultura, prodotta da Palazzo Reale con Marsilio Arte e realizzata grazie alla collaborazione del Musée national Picasso-Paris (MNPP), principale prestatore, e del Palais de la Porte Dorée con il Musée National de l'Histoire de l'Immigration. L'idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice scientifica della mostra con la curatela speciale di Cécile Debray, presidente del MNPP, e la collaborazione di Sébastien Delot, direttore delle collezioni del MNPP.
Mostra: Picasso lo straniero
Milano - Palazzo Reale
Apertura: 20/09/2024
Conclusione: 02/02/2025
Organizzazione: Palazzo Reale con Marsilio Arte
Curatore: Annie Cohen-Solal, Cécile Debray, Sébastien Delot
Indirizzo: P.za del Duomo, 12 - 20122 Milano
Orario: martedì-domenica ore 10:00-19:30 | giovedì chiusura alle 22:30 | Ultimo ingresso un'ora prima | Lunedì chiuso.
Biglietti: Open: € 17,00 | Intero: € 15,00 | Ridotto: € 13,00 | Con il biglietto di ingresso di Palazzo Reale i visitatori potranno accedere alla mostra "Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza" a Manotava con il ridotto | acquistabili su sulla piattaforma marsilioarte.vivaticket.it
Per info e prenotazioni: +39 02 91446111.
Catalogo: sulle mostre di Mantova e di Milano, edizioni Marsilio Arte
Sito web per approfondire: https://www.palazzorealemilano.it/
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