Pino Procopio. Bruma d'Africa

La Galleria Trifoglio Arte di Chieti, con il Patrocinio del Comune di Chieti, dopo oltre un anno e mezzo di interruzione forzata a causa della pandemia, riapre i suoi showroom alle mostre con una importante personale dedicata all’artista Pino Procopio.
La mostra, alla presenza del maestro, sarà inaugurata sabato 12 giugno alle ore 17.00, alla presenza delle autorità, con una presentazione critica a cura della Dott.ssa Maria Cristina Ricciardi presso la sala Convegni Bellavista (1° piano Corso Marrucino, 76).

La mostra, dal titolo “Bruma d’Africa” presenta 25 opere pittoriche, molte delle quali inedite, dedicate al tema dell’Africa, tanto caro al maestro: un mondo di animali, di colore, dove dominano leopardi dalle macchie viola, rinoceronti d’oro, coccodrilli in Vespa, uccelli in fila indiana, che si mostrano e ci stupiscono nelle loro anatomie esagerate e nelle pose stravaganti, che il maestro con la sua ironia ha saputo magistralmente rappresentare.
Saranno inoltre esposte al pubblico, in anteprima nazionale negli showroom della Galleria Trifoglio Arte, dieci sculture realizzate con diversi materiali, nonché opere incentrate su una più vasta tematica in un percorso artistico di grande impatto e di notevole coinvolgimento

Il piacere pittorico del racconto a cui Procopio, da molti anni ci ha abituati, continua a sorprenderci perché ogni sua opera è sempre un’esperienza piena di vita. La sua Africa è un mondo lontano ma non estraneo, come l’artista ci rivela, sul filo della sua straordinaria sensibilità umana e creativa. Bellezza e fascino di qualcosa che ci appartiene da sempre, come le limpide notti africane piene di stelle e la luce del giorno che rende più intensi e brillanti i colori. Ed ecco il suo riconoscibile alfabeto cromatico, fatto di azzurri cobalto, di rossi ardenti, di intermedi toni violacei, di gialli carichi, di neutrali grigi. Un racconto dominato dal colore che pare ingiusto definire antinaturalistico, come se Gauguin non ci avesse insegnato a dipingere la realtà non come appare ai nostri occhi ma come viene percepita dalla intelligenza emotiva.

Maria Cristina Ricciardi