Pino Settanni (1949-2010) è stato uno dei più originali, vivaci e versatili autori della fotografia contemporanea. Un artista che negli ultimi anni sta vivendo una crescente riscoperta, con esposizioni e pubblicazioni, dopo l'acquisizione da parte dell'Archivio Luce del suo intero fondo fotografico, composto di oltre 60.000 immagini. Un immenso patrimonio di cui il Luce cura conservazione e digitalizzazione completa.
Notissimo per i suoi ritratti, specialmente quelli dei protagonisti del cinema italiano e internazionale, apprezzato fotoreporter con i suoi viaggi nel Sud Italia e al seguito dell'Esercito italiano in zone colpite dalla guerra come i Balcani e l'Afghanistan, poligrafo estroverso di progetti 'in serie', Settanni ha attraversato dagli anni Sessanta ai Duemila una gamma sterminata di generi e tecniche diversi. Ma un tratto costante della sua opera lo rende davvero speciale: l'abbattimento della barriera tra pittura e cinema. 'Il fotografo col pennello', 'il pittore con la macchina fotografica' sono solo alcune delle definizioni che negli anni lo hanno descritto per sintetizzare uno stile
personale, inimitabile.
Ora una mostra celebra questo aspetto di Settanni, uno dei più eclatanti della sua opera.
L'esposizione 'I tarocchi' si terrà dal 30 agosto al 26 novembre 2023 nel prestigioso spazio Le Stanze della Fotografia di Venezia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, luogo dedicato ai protagonisti internazionali della foto. La mostra è realizzata da Archivio Luce Cinecittà, in collaborazione con Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte.
Settanni si dedica alla serie fotografica dei tarocchi, le celebri carte della tradizione europea, nel 1994, sollecitato dalla lettura de Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, e rendendo personale e definitivo omaggio alla pittura di studio di quello che è stato il suo principale riferimento iconografico per la vita, Caravaggio.
Studiando i precedenti pittorici dedicati alle carte da gioco, come Dürer e Brueghel il Vecchio, e dopo un lavoro quotidiano di sei mesi nel suo studio, Settanni dà vita a un'opera senza precedenti: è la prima volta che le figure dei tarocchi sono fotografate con sembianze umane. Prendendo a modello per gli Arcani maggiori e minori i tarocchi marsigliesi, il fotografo li fa interpretare ad attrici e modelle (con la sola eccezione maschile per la figura del Matto, incarnato dall'attore Mario Scaccia). Settanni realizza l'intero set: dai bozzetti preparatori, al fondale nero (un marchio di fabbrica dell'autore), dal taglio dei geniali costumi, realizzati con tessuti di quattro colori base, rosso,
giallo, blu e verde, alle pose, agli oggetti di scena. Il risultato è eccezionale, per composizione, ricchezza, umorismo, significati. C'è la pittura 'fotografica' dell'ispiratore Caravaggio, un profumo di messinscena teatrale, e la dinamica di un set cinematografico. Una sintesi di arti rara e giocosa, una libertà combinatoria, in cui Settanni riesce a fondere una tradizione secolare come i tarocchi – un patrimonio della cultura occidentale – con una sperimentazione d'avanguardia, sbrigliata e 'pop'.
Sull'esposizione commenta la presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia 'Ho scelto di proporre I Tarocchi di Settanni per una sede ideale come Le Stanze della Fotografia, selezionando le immagini insieme a Maria Gabriella Macchiarulo, Paola Angelucci e Emiliano Guidi dell'Archivio Luce, perché lo ritengo un corpus altamente peculiare dell'opera di questo autore così eclettico e spettacolare. Vi si trova dentro la sua passione pittorica, il suo senso della scena, la sua curiosità e originalità compositiva. Un vero manifesto creativo, di un fotografo che non smette di sorprenderci e invitarci alla sua riscoperta'.
L'esposizione alle Stanze della Fotografia presenta al pubblico 61 immagini, di cui i 22 Arcani maggiori, 16 figure degli Arcani minori, e una selezione inedita di foto di backstage, con lo stesso fotografo che si mette in scena sul set. Immagini rivelatorie e divertite scoperte durante la digitalizzazione del fondo Settanni presso l'Archivio Luce. Inoltre una serie preziosa di bozzetti rivela il lavoro preparatorio del fotografo.
I tarocchi presentati in stampe smaglianti a Venezia rivelano una facciata ulteriore di un fotografo genialmente poliedrico, un artista che ha portato il pubblico nelle stanze del jet set e nell'umanità dei fragili, nella bellezza segreta di molti luoghi e, come con la magica effusione di questo gioco di carte, in quella della cultura europea. Abbattendo i confini tra le arti, tra la serietà e la leggerezza, tra il reale e il sogno.... leggi il resto dell'articolo»
PINO SETTANNI
Pino Settanni nasce a Grottaglie (Taranto) il 21 marzo 1949. Terminate le scuole si impiega, dal 1966, alle Acciaierie Italsider di Taranto. Fin da ragazzo si dedica alla fotografia: per seguire la sua passione nel 1973 lascia il lavoro all'Italsider e, dopo brevi soggiorni a Torino e Milano, si trasferisce a Roma. Collabora con le sue foto a giornali e riviste e nel 1975 conosce Monique Gregory, sua futura moglie, che dirige una galleria d'arte in via del Babuino e lo introduce nell'ambiente artistico romano.
Incontra il pittore Renato Guttuso, al quale propone il progetto di un libro fotografico sulla Sicilia. Nasce una pluriennale collaborazione: Settanni sarà suo assistente e fotografo personale. Il volume oggetto di quella prima conversazione, La Sicilia di Guttuso, esce nel 1980, seguito nel 1984 da Guttuso: fotografia quotidiana.
Sono anni intensi: nel 1986 a Parigi partecipa al Mois de la Photo; nel 1987 si trasferisce definitivamente nello studio di via di Ripetta a Roma; nel 1989 espone settantasette Ritratti in nero... con oggetto. Accanto ai famosi ritratti di personalità del cinema, dell'arte, della cultura, la sua produzione assume sempre più frequentemente una forma seriale: nel 1994 realizza i Tarocchi; dello stesso anno è la serie dello Zodiaco; seguono i Vizi Capitali; l'anno successivo la Maison Européenne de la Photographie gli commissiona l'Alfabeto dei francesi a Roma.
Tra il 1998 e il 2005 realizza, su commissione dell'Esercito Italiano, vari reportage nei
Balcani e in Afghanistan. Da queste esperienze nascono anche due documentari: Kabul le donne invisibili (2002), presentato al Festival del Cinema di Locarno, e Balcani, gli sguardi, la memoria (2003). L'esplorazione delle inedite potenzialità del digitale lo porteranno ad elaborare le foto delle donne afghane, immerse in un vorticoso tripudio di panneggi colorati descritti da Cesare de Seta come "sciabolate di
colore".
Muore a Roma il 31 agosto 2010.
Nel 2015 l'Archivio Luce acquisisce la produzione fotografica di Pino Settanni e inizia da subito il lavoro di digitalizzazione e catalogazione, realizzando le mostre "Pino Settanni. Viaggi nel quotidiano" (2017) e "Primi piani. Le icone del cinema italiano fotografate da Pino Settanni" (2017).
Nel 2022 esce, edito da Marsilio Arte e Archivio Luce Cinecittà, il volume "Pino
Settanni. Il sogno infinito" a cura di Lorella Di Biase e Monique Gregory Settanni.
Mostra: Pino Settanni. I tarocchi
Venezia - Le Stanze della Fotografia
Apertura: 30/08/2023
Conclusione: 26/11/2023
Organizzazione: Archivio Luce Cinecittà
Indirizzo: 30133 Venezia (VE)
Orari: Aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 19. Chiuso il mercoledì
Contatti: tel.:+39 041 2412330 mail: lestanzedellafotografia@gmail.com
Biglietti: intero 14,00 € | ridotto 12,00 €
Mostra realizzata da Archivio Luce Cinecittà, in collaborazione con Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte
Responsabile del progetto Maria Gabriella Macchiarulo
Supporto organizzazione Maria Lepre
Restauro fotografico digitale e controllo qualità immagini Paola Angelucci con Alessandra Egidi
Ricerche e selezione Emiliano Guidi
Digitalizzazione Cristina Piersigilli, Paolo Nocita
Progetto allestimento Dario Dalla Lana
Progetto Grafico Marco Camuffo
Stampe fotografiche NEW LAB
Allestimento LT Group
Sito web per approfondire: https://www.lestanzedellafotografia.it/
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