Rebecca Ackroyd, Ludovica Anversa, Maryam Hoseini. Cadavre exquis

  • Quando:   12/03/2022 - 30/04/2022
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a BresciaMassimo Minini


Rebecca Ackroyd, Ludovica Anversa, Maryam Hoseini. Cadavre exquis
Installation view from cadavre exquis at Galleria Massimo Minini, Brescia, March-April 2022 Courtesy the artists and Galleria Massimo Minini. Ph: Petrò-Gilberti

Ha inaugurato sabato 12 marzo Cadavre exquis, visitabile fino al 30 aprile. Si tratta di una mostra collettiva che vede come protagoniste Rebecca Ackroyd, Ludovica Anversa e Maryam Hoseini.

Il titolo si rifà ad un gioco di gruppo inventato dai Surrealisti a metà degli anni '20: ogni partecipante, mantenendo la sequenza sostantivo-aggettivo-verbo-sostantivo-aggettivo, doveva aggiungere una parola ad una frase. La prima frase che ottennero fu proprio: "le cadavre exquis boira le vin nouveau", ovvero "il cadavere squisito berrà il vino nuovo".

Infatti le tre artiste hanno lavorato in maniera indipendente, ma le loro opere, sebbene formalmente molto differenti, nascondono un legame comune che narra di corpi osservati, dettagli surreali e immagini dell'inconscio.

I protagonisti dei lavori di Rebecca Ackroyd (Cheltenham, UK, 1987) sono corpi dal genere non definito o dettagli sovradimensionati: vaghi ricordi di una dimensione onirica.

Ludovica Aversa (Milano, IT, 1996) racconta dell'esigenza atavica di rappresentare la realtà che è insita nell'uomo sin dalle grotte di Lascaux: la creazione di nuove immagini. L'uomo contemporaneo ne ricerca le tracce antiche attraverso un gesto archeologico: lo scavo. Allo stesso modo l'artista crea diversi strati di pittura per poi far riaffiorare i precedenti svelando forme apparentemente umane, animali o vegetali.... leggi il resto dell'articolo»

Maryam Hoseini (Tehran, IR, 1988) raffigura degli scorci di stanze private popolati da personaggi stilizzati e con connotati femminili. Quando ci si avvicina e si osserva con più attenzione, si scoprono dettagli minuziosi e lo sguardo si sofferma a svelare gli oggetti di arredo, le piante e insetti che abitano queste architetture.

Così come dei voyeur che sbirciano dalla finestra senza essere visti, si continua a studiare le scene nel vano tentativo di giungere ad una soluzione. Nello spaesamento sta la risposta: aver generato il dubbio.

Testo di Giulia Gelmini:

Trovare un titolo a una mostra non è mai semplice, ma sicuramente in questo caso è stato divertente. Se le connessioni tra i lavori di Rebecca Ackroyd, Ludovica Anversa e Maryam Hoseini possono sembrare in parte evidenti, tutte hanno un linguaggio ben differente e si possono leggere in numerosi modi.
Il “cadavre exquis” è infatti un gioco collettivo chei Surrealisti hanno realizzato per la prima volta a Parigi, nel 1925.
Consisteva nel far comporre una frase da più persone, ignare dell’intervento dell’altra, nella sequenza sostantivoaggettivo-verbo-sostantivo-aggettivo. Da qui nasce la prima frase: le cadavre exquis boira le vin nouveau (“il cadavere squisito berrà il vino nuovo”). Una frase di senso compiuto, sebbene assurdo.
Così le tre artiste in mostra hanno lavorato in modo indipendente, per associazioni casuali, nel quale tuttavia sembra manifestarsi una sotterranea comunicazione.
Rebecca Ackroyd (Cheltenham, UK, 1987) ci proietta in uno scenario sognante, in cui le presenze umane sono catturate in dettagli. Le figure senza genere delle sue opere emergono come ritrovamenti di scavi archeologici e tutte raccontano di storie frammentate che devono essere immaginate o cercate all’interno di una memoria collettiva o personale. Collegate tra di loro oppure lette come scorci di ricordi improvvisi, come quando ci svegliamo da un sogno e solo alcuni ricordi riaffiorano alla memoria.
Il confine tra realtà e immaginazione si assottiglia sempre di più nel lavoro di Ackroyd e mentre lo osserviamo, una calza strappata, un orecchio in fiamme ingigantito o un occhio quasi torturato da un piegaciglia ci sembrano sempre più familiari. Il cambiamento di scala delle opere disorienta il nostro sguardo e immagini intime si impongono in modo prepotente. La carica non solo visiva, ma anche erotica si estende nello spazio narrativo delle opere, che in modo velato nascondono una critica attorno al cosiddetto male gaze.
Sempre alimentando l’immaginario collettivo Ludovica Anversa (Milano, IT, 1996) attraverso i suoi dipinti racconta di come l’uomo sin dalle grotte di Lascaux abbia sentito l’esigenza di imitare la realtà, affiancando impronte di animali a false tracce da lui disegnate. La sua è una pittura fatta di stratificazioni e di sovrapposizioni di elementi
provenienti dal mondo umano, animale e vegetale, che vengono dipinti e poi coperti, per poi essere nuovamente ritrovati attraverso un intervento quasi archeologico di rimozione della pittura superficiale. Al di sotto di nebbie lattiginose emergono forme viscerali e frammenti, che nuovamente, sembrano emergere dai sogni. Ciò che
vediamo non corrisponde al reale, eppure sembra così familiare. Immagini in potenza e negazioni delle stesse.
Sono presenti corpi velati, contraddittori e metamorfici che si stagliano come ferite su altre immagini ibride.
Così come ibride sono le narrazioni di Maryam Hoseini (Tehran, IR, 1988), che raffigura scene collettive in cui si svolgono azioni assurde e instabili. Architetture di interni e corpi stilizzati accentuano la dualità tra la tenerezza di un immaginario omosociale e la violenza di uno scenario alienante. Hoseini affronta tematiche legate alla politica, all’identità e al genere, ambientando la tragedia della condizione umana in ambienti in cui i desideri primordiali sembrano svincolati dalle convenzioni. I protagonisti di queste inquietanti scene paiono anche in questo caso familiari, ma sono allo stesso tempo sconosciuti.
Quelle che sembrano scene intime di gioco, lotta e piacere in realtà nascondono narrazioni erotiche, sinistre e apparentemente violente. E noi, ne stiamo osservando i dettagli con minuzia quasi ossessiva. Forse stiamo esercitando violenza noi stessi con il nostro sguardo da voyeurs?

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Mostra: Rebecca Ackroyd, Ludovica Anversa, Maryam Hoseini. Cadavre exquis

Galleria Massimo Minini - Brescia (BS)

Apertura: 12/03/2022

Conclusione: 30/04/2022

Indirizzo: Via Apollonio, 68 - Brescia

Sito web per approfondire: https://www.galleriaminini.it

Facebook: galleriamassimominini

  • Foto: Installation view from cadavre exquis at Galleria Massimo Minini, Brescia, March-April 2022 Courtesy the artists and Galleria Massimo Minini Ph: Petrò-Gilberti




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