La Galleria d’Arte Tommaso Calabro è lieta di presentare la mostra Remo Bianco / Raymond Hains dal 14 dicembre 2021 al 26 febbraio 2022. Remo Bianco (1922-1988) e Raymond Hains (1926–2005) furono due protagonisti della scena artistica del secondo Novecento a cavallo tra l’Italia e la Francia.
Entrambi furono artisti poliedrici di difficile classificazione: Hains, solitamente associato al Nouveau Réalisme, se ne distaccò quasi subito dopo averne firmato il manifesto; Bianco, inizialmente vicino allo Spazialismo, fu instancabile creatore di serie dallo stile sempre diverso e in continua evoluzione. L’uno e l’altro dedicarono la propria vita all’appropriazione di una realtà in veloce cambiamento, reinventando con intelligenza e creatività gli strumenti e i linguaggi della loro instancabile ricerca. Sebbene tra i due artisti non ci sia stato un vero e proprio sodalizio artistico, un’amicizia iniziata nei primi anni Sessanta legò Bianco a Hains per tutta la vita.
Negli anni Cinquanta l’opera di Bianco iniziò a mostrare dei parallelismi con le ricerche portate avanti dai Nouveau Réalistes francesi, cosa che non passò inosservata ad Hains. Fu proprio lui, nel catalogo della personale di Bianco organizzata nel 1964 alla Galleria del Cavallino di Venezia, a notare per la prima volta un’affinità tra i suoi Tableaux dorés e le opere dorate di Yves Klein, così come tra i Sacchettini e le opere di Arman, nonché ad esprimere ammirazione per i suoi Quadri viventi che “avrebbe voluto fare lui”.
Una fotografia del 1972 ritrae i due artisti insieme, seduti a tavola in un ristorante di Milano. In quello stesso anno, Bianco trasforma l’immagine in una delle sue Appropriazioni, intitolandola Appropriazione di Raymond Hains e inserendo tra l’indice e il pollice dell’amico una delle sue bandierine-tableau doré, concepite dall’artista come una “specie di marchio o sigla personale, araldica” da sovrapporre a immagini già esistenti. L’opera, illustrata nel catalogo della mostra Drapeaux-Bandiere alla Galleria Lara Vincy del giugno-luglio 1987, è accompagnata da un testo che Hains, firmandosi come “l’astratto cicisbeo della critica”, dedicò a Bianco nel 1972, in cui definisce l’amico come “vecchio esponente del nuovo araldismo”.
Pochi anni più tardi, nel 1975, lo stesso Hains dedica all’amico l’opera Omaggio a Remo Bianco, composta da due pannelli di recinzione che ricordano le sue famose palissades. L’importanza della ricerca di Hains sulla pratica di Remo Bianco emerge dalle note biografiche che Bianco scrisse all’inizio degli anni Ottanta, dove i riferimenti all’amico ricorrono numerosi. Bianco lo definisce “grandissimo pittore della nostra epoca, scopritore dell’arte delle analogie e delle concretizzazioni formali” nonché “uno tra i più straordinari personaggi della mia vita”. L’artista si definisce “uno dei suoi allievi di accademia”, influenzato dalle capriole formali e linguistiche di Hains così come dalla sua multiforme immaginazione e infinita capacità creativa. Come Hains, Bianco concepisce l’operazione estetica non come creazione di forme ex novo ma come appropriazione di oggetti, persone, situazioni, cose e dati della realtà. Nelle sue memorie racconta persino di come avesse cercato di far entrare lo stesso Hains all’interno di un suo quadro parlante, registrandone di nascosto la voce durante una visita presso il suo studio di Milano.... leggi il resto dell'articolo»
La mostra presso la Galleria d’Arte Tommaso Calabro presenterà un dialogo inedito tra l’opera di Bianco con il lavoro di Hains per svelarne affinità e punti d’incontro. La selezione delle opere si concentrerà sugli anni Sessanta e Settanta – momento in cui i due vissero la loro amicizia a più stretto contatto e in cui entrambi esposero sia in Italia che a Parigi – con l’opera Appropriazione di Raymond Hains in apertura al percorso espositivo. Ampio spazio verrà riservato ad alcune delle serie più significative dell’uno e dell’altro. Una selezione di Tableaux dorés di Bianco – quadri a uno o due colori sormontati da un reticolo di tessere in foglia oro – dialogherà con i celebri Fiammiferi di Hains – riproduzioni murali o tridimensionali di scatole di fiammiferi su ampia scala. I Sacchettini di Bianco – pannelli con affisse bustine di plastica allineate a griglia riempite di objets trouvés – dialogheranno con alcuni Affiches Lacérées di Hains, a svelare come entrambi realizzassero le proprie opere attraverso l’appropriazione fisica di elementi presi dalla realtà esterna, frammenti della propria vita nel caso dell’uno e della città nel caso dell’altro. Si aggiungerà poi un dialogo tra i 3D in legno o plexiglass di Bianco e opere di Hains anch’esse in plexiglass, distorsioni delle copertine dei cataloghi dei Padiglioni della Biennale del 1968, a mostrare la sperimentazione di entrambi con forme stratificate e materiali innovativi.
Mostra: Remo Bianco / Raymond Hains
Milano - Galleria d’Arte Tommaso Calabro
Apertura: 14/12/2021
Conclusione: 26/02/2022
Organizzazione: Galleria d’Arte Tommaso Calabro
Indirizzo: Piazza San Sepolcro 2 - 20123 Milano
Inaugurazione: 11 dicembre 2021 Ore 12:00 – 19:00
Orari: martedì - sabato / ore 11:00 - 19:00 - lunedì / su appuntamento
Info: Tel. 0249696387 - info@tommasocalabro.com
Sito web per approfondire: https://tommasocalabro.com/
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