San Lorenzo - Giovanni de Cataldo

  • Quando:   10/02/2018 - 17/03/2018
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a Roma


San Lorenzo - Giovanni de Cataldo

z2o Sara Zanin Gallery è lieta di presentare la prima mostra personale del giovane artista Giovanni de Cataldo (Roma, 1990), già attivo negli spazi del Pastificio Cerere di Roma.

Qualche giorno fa, sull’autostrada che percorro quasi una volta a settimana, mi sono soffermata a guardare delle grandi impalcature sospese nel vuoto che da qualche mese punteggiano un viadotto. Nella nebbia della mattina, illuminate da luci pallide, sembravano trabucchi protesi sul mare, o torri merlate, comunque: strutture autosufficienti, e abitate. Magiche.
La stessa strada, immagino, è quella che percorre anche Giovanni quando va a prelevare i guardrail che adopera per le sue sculture in un circuito dove vengono testati i dispositivi di sicurezza delle automobili. Questo circuito si trova in una località remota, immersa nella natura, e mi ha colpito, nel racconto che me ne ha fatto Giovanni mentre eravamo nel suo studio di San Lorenzo la descrizione di un silenzio quasi antico, rotto  dall’impatto delle automobili lanciate contro i guardrail. Una suggestione forse amplificata dall’apparente contrasto dei materiali nello studio di Giovanni: lamiere, pezzi di acciaio, e poi stoffe, un ferro da stiro, e l’evidente fatto che gran parte del suo lavoro è un silenzioso rammendo.
Se devo individuare una cornice di riferimento per il lavoro di Giovanni, penso a Robert Smithson ai suoi prelievi reali o evocati dal paesaggio urbano – a Monuments of Passaic, ai Non Sites (a qualcosa in altre parole di simile alla visione sub specie aeternitatis delle impalcature sull’autostrada, che per una volta, e una soltanto, ho visto liberate dalla loro funzione e ricomposte come oggetto di apprensione estetica). O alle ricerche condotte attraverso l’impiego di materiali instabili come l’asfalto –con cui ha lavorato anche Giovanni – o la colla, e volte a sfidare la verticalità e autonomia dell’opera modernista con la seduzione del basso, dell’informe, della forza di gravità. La pulsione per la caduta, il collasso.
Ma a ben guardare, nel lavoro di Giovanni si gioca un gioco diverso, e meno ironico – o decisamente post
monumental. Non c’è la dimensione monumentale, e non c’è nemmeno la critica al capitalismo avanzato, ma
un appello alla capacità di saper vedere forme e materiali che sovrascrivono la città, e di trovare bellezza
dove non la aspettiamo, una forma nel disordine.
I suoi Crash Test sono prelievi dal tessuto urbano risemantizzati non solo attraverso un’operazione di appropriazione, ma anche attraverso la trasformazione dell’oggetto la cui superficie viene cromata, smaltata o zincata, o ancora foderata, rendendone leggibili valori plastici e pittorici. Dunque non prelievi di realtà ricontestualizzati in una cornice istituzionale – o per effetto di una cornice istituzionale – ma brani di un paesaggio urbano, più che industriale, che vengono scelti e interpretati in ultima analisi per il loro potenziale estetico, e su cui l’artista interviene per evidenziare una piega o una curva – in sostanza per evidenziarne le qualità scultoree.
Un paesaggio, peraltro, del tutto situato: la città di Roma, il quartiere San Lorenzo, che dà il titolo alla mostra e che ospita dagli anni settanta studi di artisti, ma che è anche, tutt’ora, un quartiere popolare e laboratorio autonomo di politiche di comunità. Un quartiere che di Roma possiede il vero genius loci: una bellezza selvatica.
Proseguendo una ricerca che parte dall’analisi delle proprietà scultoree di materiali edili come asfalto e
cemento già esplorata in Cerae (2015) o nei Carottage (2015-2016); dalla ricognizione del contesto urbano nei suoi elementi funzionali – strade, guardrail, recinzioni temporanee (come nei Crash Test, 2017);
dall’indagine delle tracce inscritte nel paesaggio – graffiti, segni, forme come testimonianza di un continuum della storia (Prisco vive, 2017) – i lavori in mostra indagano in maniera più precisa la relazione tra oggetto e sguardo. Allora nelle superfici cromate e riflettenti in mostra sembra possibile rintracciare qualcosa di simile ai Mirror Cubes di Robert Morris, che negli anni settanta attraverso la superficie specchiante riconfigurano e complicano la relazione tra oggetto, spazio e spettatore, proiettando il centro all’esterno della scultura e moltiplicando i punti di vista.
Ma anche qui occorre dire che Giovanni non usa lo specchio, ma la cromatura, la zincatura, gli smalti da carrozzeria (il rosso Ferrari, il verde Kawasaki il crema della Vespa), chiamando in causa un immaginario che ha a che fare con la cultura di massa – con Jeff Koons, più che con il Minimalismo, per capirci.
La relazione tra corpo dell’oggetto e corpo dello spettatore si precisa però non solo attraverso il gioco di rifrazione da e verso la superficie delle sculture: i guardrail, i coperchi delle fontanelle pubbliche (oggetto di furto e commercio illegale, e copiati con cura dall’artista in marmo, metallo e cera: originale e copia), vengono in questa mostra ruotati. Collocandoli su un altro asse rispetto alla posizione in cui siamo abituati a vederli, questi oggetti cambiano anche di senso e perdono ogni relazione con la loro funzione d’uso.
In maniera simile l’artista interviene sulle griglie in PVC, applicate su stoffa catarifrangente tirata su telaio e allestite in forma di paravento (Abbronzatissimi, 2018) – un oggetto che fa spazio più che occuparlo – o restituite in forma di quadro appese alle pareti, o riprodotta in alluminio e resa autoportante. Se la superficie catarifrangente assorbe e rifrange la luce, e la cancella se la scultura viene fotografata con il flash,
restituendone una sua versione in negativo, la griglia evoca la composizione modernista per eccellenza
chiamando in causa la specificità mediale della pittura. Così la griglia in questa mostra è presente come
quadro, come spazio, come scultura, e in tutti i casi allo stesso tempo finestra e cornice, centripeta e
centrifuga.
La superficie delle opere in mostra sia che evochi la bidimensionalità della pittura, sia che insista nella piega come punto generativo della scultura, è il luogo dialettico dove lo sguardo si appunta e viene riflesso, moltiplicato o negato, ed è bello che in un momento storico in cui le mostre hanno imparato ad essere fotogeniche, questa mostra non si lasci fotografare senza far resistenza all’obiettivo, ma si debba vedere con il corpo: altrimenti le pallide tinte proiettate dal retro delle sculture che colorano il muro, il proprio volto deformato da una curva zincata, il leggero riflesso che cambia temporaneamente la temperatura di una tela, non si percepirebbero.
Allora si chiarisce il fatto che al centro di questi prelievi e rammendi, della cura estrema con cui un materiale ordinario, opaco, ottuso, viene restituito allo sguardo, c’è la figura dello spettatore a cui è affidato in fondo il compito di continuare a guardare e a interrogare lo spazio – così che, pur non somigliando a una scultura di Giovanni, un ponteggio una mattina di nebbia sembri una cattedrale.

C. Canziani

Z2O Sara Zanin Gallery | via della Vetrina 21, 00186 Roma | T. +39 06 70452261 | info@z2ogalleria.it
Orario di apertura: da martedì a sabato 13:00 - 19:00 (o su appuntamento)

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Utilizziamo Sendinblue come nostra piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Sendinblue per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Mostra: San Lorenzo - Giovanni de Cataldo

Z2O Sara Zanin gallery - Roma

Apertura: 10/02/2018

Conclusione: 17/03/2018

Organizzazione: Z2O Sara Zanin gallery

Curatore: Cecilia Canziani

Indirizzo: Via della Vetrina, 21 – Roma



Altre mostre a Roma e provincia

Arte contemporaneamostre Roma

Anima sconosciuta

Presentiamo l'ottava mostra annuale "Anima sconosciuta", organizzata dall'Istituto Culturale Coreano di Roma e dall'Associazione Artisti Coreani in Italia (ARCOI).

13/05/2025 - 03/06/2025

Lazio, Roma

Ingresso libero

Arte contemporaneamostre Roma

Noumeno | Il segno oltre l'esperienza

Dal 3 al 18 maggio 2025
la Sala Orsini di Palazzo Chigi
a
Formello (RM)
ospita la "Noumeno".

03/05/2025 - 18/05/2025

Lazio, Roma

Arte contemporaneamostre Roma

Vittorio Tapparini. Canto Libero

Canto Libero di Vittorio Tapparini è un'esposizione di circa 25 coloratissime tele (di varie misure), realizzate in olio su tela.

25/04/2025 - 04/05/2025

Lazio, Roma

Arte contemporaneamostre Roma

Everland Art | Percorsi di Ricerca

Dal 26 aprile al 3 maggio, la Galleria d'Arte "IL LEONE" a Roma ospiterà la prima edizione della Rassegna d'Arte Internazionale "Everland Art – Percorsi di Ricerca".

26/04/2025 - 03/05/2025

Lazio, Roma

mostre Roma

Identities | Rome Contemporary #6

La prima mostra della rassegna Rome Contemporary 6. edizione è dedicata al tema delle Identità.

02/05/2025 - 22/05/2025

Lazio, Roma

Entrata libera

Arte anticamostre Roma

Wangechi Mutu. Poemi della terra nera

Galleria Borghese presenta Wangechi Mutu "Poemi della terra nera" a cura di Cloé Perrone. Una mostra che dalle sale interne del museo si espande sulla facciata e nei Giardini segreti.

10/06/2025 - 14/09/2025

Lazio, Roma

Mostre tematichemostre Roma

Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino. | Capolavori della Pinacoteca di Ancona

6 prestigiosi dipinti saranno protagonisti di un percorso espositivo dal 26 novembre nelle sale di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini.

26/11/2024 - 04/05/2025

Lazio, Roma

Arte contemporaneamostre Roma

Giubilei 2000 - 2025: dall’Archivio Sabina Cuneo a oggi

50 scatti esposti la prima volta nell'estate del 2000 a Palazzo delle Esposizioni a Roma che raccontano la città di Roma alle prese con la preparazione al Giubileo del 2000.

04/03/2025 - 03/06/2025

Lazio, Roma

Arte contemporaneamostre Roma

INTUS 2025

A Roma dal 17 aprile 2025 al 20 febbraio 2026 la mostra collettiva INTUS 2025 presenta le opere di cinque artisti contemporanei: Renato Calaj, Alessio Deli, Michela Milani, Gianluca Patti e Arjan Shehaj.

17/04/2025 - 20/02/2026

Lazio, Roma