Selena Leardini ancora una volta si misura con l'infanzia e con la forza del disegno infantile. Mescolando e confondendo i disegni delle bambine e dei bambini con le proprie tracce trova il momento sospeso in cui un atto che trasforma la realtà e la fonda è mosso da una sorta di istintiva necessità che lo rende urgente ed efficace.
Il progetto non sono, organizzato dalla Scuola di Sant’Osvaldo - Laboratorio delle Arti nell’ambito delle attività del Distretto Santa Maria sarà visitabile a partire da dal 20 al 28 maggio, sabato e domenica ore 17-19. Festa di apertura sabato 20 maggio alle 17. Apertura su appuntamento: 333 9624560.
Le bimbe e i bimbi della Scuola Materna Clementino Vannetti hanno messo a disposizione i loro disegni rielaborati nei dipinti in mostra.
Composizione sonora a cura di Sara Maino.
non sono un artista, non sono Alice, non sono...
quel che posso essere lo so disegnare e lo posso cancellare, quel che faccio inventa il mondo, un altro mondo.... leggi il resto dell'articolo»
Selena Leardini, scostandosi di poco dal fuoco della sua ricerca consueta, si concentra sul gesto pittorico infantile nella fase in cui è capace di sottrarsi ad ogni determinazione, e lo fa, mescolando il proprio segno con quel gesto. Si misura con l'atto del tracciare figure, nella sua espressione originale.
L'interrogativo su chi l'artista sia e come nasca, rimane un quesito ambiguo ed esausto. Non soddisfano del tutto né i ragionamenti sulla figura dell'artista, né gli studi sulla sua posizione dentro società e mercato. Non soddisfa la psicologia, alla quale si consegna l'analisi del disegno infantile depotenziato e ridotto ad oggetto diagnostico. C'è però un momento che precede tutto questo e pare sfuggire ad ogni pretesa di definirlo.
Selena celebra un luogo ed un tempo non ancora determinati da strumenti o discipline, li fa risuonare in un istante che precede ogni riflessione critica, estetica, commerciale, clinica, sociologica.
In quel tempo e in quel luogo cerca e incontra le tracce di un gesto potente di trasformazione rivelate da un'incertezza solo apparente.
Mescolando e confondendo i disegni delle bambine e dei bambini con le proprie tracce trova il momento sospeso in cui un atto che trasforma la realtà e la fonda è mosso da una sorta di istintiva necessità che lo rende urgente ed efficace.
non sono è la rivendicazione di uno spazio che precede ogni compromissione con ciò che determinerà poi, giocoforza, ogni percorso, dalle aspettative del mondo adulto a quelle del mercato. Uno spazio lontano da ogni addomesticamento dove potersi trattenere in un'estrema coincidenza con il gesto.
Uno spazio, un luogo, un tempo, un momento denso e allo stesso tempo evanescente.
Un'esperienza recuperabile solo nella ripetizione di segni, azioni, voci che lo hanno abitato e da poco abbandonato.
g. b.
Selena Leardini nasce a Verona nel 1971. Fin da bambina mostra interesse per le illustrazioni e i fumetti d’autore degli anni ottanta. Frequenta per un periodo a Vicenza la Scuola d’Arte e Mestieri per la moda per poi passare a studi di grafica pubblicitaria, ama tuttavia definirsi autodidatta. I suoi primi lavori sono principalmente grandi murales e trompe-l’oeil, dove affina la sua capacità di utilizzare il colore acrilico. Dal 2000 si trasferisce in Trentino dove tuttora risiede.
Proprio in questi anni è riconosciuta nell’ambito del PopSurrealismo Italiano, e invitata a partecipare a diverse mostre italiane e internazionali accanto ad autrici e autori di questa corrente.
Le sue opere raccontano un mondo di infanzia perduto e attingono da antichi scatti di bambine e bambini immortalati nelle pose rigide del tempo, e dal mondo della fiaba.
Negli ultimi anni una metamorfosi di prospettive e di stile la portano alla sua attuale produzione. Le pose sono meno rigide, lo sguardo non più frontale si perde spesso all’orizzonte. Lo spazio intimo delle stanze o del gioco si afferma in misure più ampie, si libera della cornice, anche la tavolozza cromatica diviene più luminosa. L’infanzia ritratta non si vincola più a un immobile mondo lontano.
La Scuola di Sant’Osvaldo - Laboratorio delle Arti è è uno spazio di sperimentazione e produzione artistica e creativa del Distretto di Santa Maria a Rovereto (TN), un laboratorio aperto che si come offre opportunità di pensiero, sviluppo e condivisione attraverso i linguaggi e le forme della cultura visiva contemporanea. Obiettivo di ‘O è quello di creare occasioni in cui l’arte sia uno strumento di indagine ed esplorazione e privilegia la produzione di opere sull’esposizione, la ricerca di dialogo tra l’arte, i luoghi, le persone e le questioni del nostro tempo.
Mostra: Selena Leardini. non sono
Rovereto - Chiesa di Sant’Osvaldo, Santa Maria
Apertura: 28/05/2023
Conclusione: 28/05/2023
Organizzazione: Scuola di Sant’Osvaldo - Laboratorio delle Arti
Indirizzo: Salita del Dosso, 1 - 38068 Rovereto (TN)
Inaugurazione: sabato 20 maggio ore 17.00
Orari: sabato e domenica ore 17-19
Apertura su appuntamento: 333 9624560
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