
Alla Kasa dei Libri, il 5 maggio alle 18, si inaugura la mostra Shakespeare illustrato con quattro secoli di immagini e oggetti curiosi per le opere del Bardo, un caleidoscopio con libri da 17 paesi del mondo.
Una iconografia così ricca, variegata e soprattutto pop come quella creata per Shakespeare e il suo teatro non ha eguali in nessun altro autore. Non solo, infatti, le rappresentazioni dello stesso Bardo sono frutto di una evoluzione lunga 4 secoli ma altrettanto possiamo dire dei suoi personaggi, tutti popolarissimi nell'immaginario collettivo, vere icone della cultura popolare spogliate dei loro caratteri di serietà, ma non per questo sviliti. Anzi: è proprio la lunga consuetudine legata a Shakespeare e al suo teatro, che ha reso Amleto, Desdemona, Otello e tutti gli altri parte della vita quotidiana del pubblico di ogni età, facendo di Shakespeare un vero e proprio prodotto di massa.
Ecco, quindi, che la nostra mostra Shakespeare illustrato, oltre a volumi rari e di pregio, documenta il fenomeno con oggetti inaspettati e di uso comune, rigorosamente a tema, come teiere e tazze, carte da gioco, francobolli, stracci da cucina e perfino bustine di tè. Visitare questa mostra sarà dunque un viaggio sorprendete attraverso quattro secoli di rappresentazioni per immagini del Bardo e delle sue opere, dalle incisioni nei volumi del '7-'800 fino alle celebri reinterpretazioni di artisti come Salvador Dalí ed Henry Moore, il tutto presentato con un allestimento colorato e giocoso.
Ricostruire questo percorso non è stato scontato. Ad oggi, infatti, ben poche sono le notizie certe di cui disponiamo sul conto di colui che ha rivoluzionato il teatro e le sue regole come mai era stato fatto prima. Del resto, al momento della morte di Shakespeare nel 1616, solo quattordici drammi erano apparsi a stampa, e certamente non li aveva curati di persona: le compagnie infatti, non consentivano la stampa dei copioni usati a teatro, che erano in copia unica, e gli editori dovevano accontentarsi di testi recuperati avventurosamente e spesso in modo non del tutto onesto. Va da sé che di illustrazioni delle opere non ne circolava alcuna, solo qualche ritratto del Bardo, e così rimane per tutto il corso del Seicento.
La svolta avviene col secolo successivo: il Settecento è segnato da una grande riscoperta di Shakespeare, sia da parte degli stessi inglesi che degli stranieri, tra cui spiccano nomi illustri quali Voltaire, che trascorre alcuni anni proprio in Inghilterra e traduce di suo pugno testi shakesperiani. Questo interesse ritrovato dà ovviamente impulso alla stampa delle opere e si riversa anche nella produzione di illustrazioni a riguardo, pensate per essere compendio dei testi o semplicemente come arredamento delle case borghesi.... leggi il resto dell'articolo»
Ma non solo: a Londra, alla fine del'700, l'editore di stampe John Boydell commissiona ai maggiori artisti inglesi contemporanei la creazione di quadri ispirati alle scene shakespeariane, così come venivano rappresentate in teatro, riunendoli tutti in uno spazio dedicato, la Boydell Gallery. Questi quadri, anche di pittori di primo piano come William Hogarth, sono ripresi in stampe, tutte in bianco e nero. Preparate per volumi di opera omnia, presentano un'impostazione tradizionale e mostrano tutto ciò che ci possiamo aspettare quando si parla di Shakespeare: il balcone di Romeo e Giulietta, la nave nel mare in tempesta, Amleto con in mano il teschio del buffone Yorick, e così avanti anche per tutto l'800. Ne abbiamo alla Kasa una cinquantina, non sempre rare o preziose ma certamente funzionali per farsi un'idea di quello che fin qui è stato l'immaginario iconografico costruito intorno al teatro di Shakespeare. Ogni periodo ha avuto poi i suoi illustratori celebri, primo fra tutti William Blake, a proposito del quale esponiamo un oggetto contemporaneo ma non per questo poco curioso, delle carte da gioco che riprendono i disegni sul tema fatti del pittore.
La musica cambia a partire dal '900, quando iniziano a diffondersi volumi dedicati ad opere singole con annesse illustrazioni, adesso tutte a colori, spesso attaccate a mano sulle pagine, ma soprattutto prende piede l'utilizzo della copertina creata appositamente per il libro, la cui scelta non è più lasciata all'iniziativa del legatore o dell'acquirente, come invece si usava nel secolo precedente. Un esempio da citare è senza dubbio la diffusione di illustrazioni dedicate ai Tales from Shakespeare dei fratelli Edouard e Mary Lamb, che già nell'800 avevano compiuto un'operazione all'avanguardia, ovvero adattare i più famosi testi shakespeariani per i bambini. In mostra ce ne sono diverse decine.
Questa è una fase nuova intorno a Shakespeare e alla sua iconografia, caratterizzata da un interesse più marcatamente artistico e più sistematico rispetto al passato. Un esempio su tutti, che spicca per estro e impatto, è quello di Salvador Dalí: probabilmente un accostamento abbastanza naturale tra due immaginari onirici e fortemente simbolici, che producono, tra gli altri, delle illustrazioni a tinte forti per Romeo e Giulietta e una maestosa scenografia del Come vi piace con regia di Visconti. Le si trovano in mostra, le prime in un grande volume di Rizzoli e le seconde nel programma di sala della commedia, anche quest'ultimo a cura di Dalí.
Nel discorso fatto fin qui il nostro Paese è escluso, parliamo infatti di editoria inglese, francese o tedesca, con una eccezione importante: le illustrazioni che l'artista Henry Moore crea per Amleto su commissione di un editore italiano, quattro delle quali mostriamo in litografia originale. Più avanti nel tempo, esponiamo anche Guido Scarabottolo, autore di due copertine sul tema.
Proseguendo nel documentare alcune delle evoluzioni intorno a questa iconografia, dal dopoguerra ad oggi possiamo affermare che Shakespeare diventa un prodotto di massa. Come già menzionato, la mostra espone infatti oggetti curiosi e inaspettati, tra cui francobolli di Topolino con i luoghi shakespeariani e cofanetti di CD con tutte le opere di Shakespeare prodotte dalla BBC. Questo segnale si ritrova anche nei libri, con le copertine della Penguin Books, casa editrice che dagli anni '30 pubblica titoli di grande diffusione in tutto il Regno Unito: i suoi tascabili con vesti grafiche molto tradizionali e con poche concessioni ai fronzoli, cambiano radicalmente direzione affidandosi agli artisti David Gentleman e Paul Hogarth. Siamo adesso nell'Inghilterra degli anni '60, quella dei Beatles e dei Rolling Stones, dove un cambio di direzione è certamente allineato al fermento culturale del periodo. In mostra documentiamo tutta la serie dei Penguin dedicati a Shakespeare, un colpo d'occhio interessante che restituisce l'idea di come si illustrava in quegli anni.
Tra gli anni '50 e '60, continua pure l'evoluzione della produzione per bambini e ragazzi, nel segno tracciato dai fratelli Lamb, con testi zeppi di illustrazioni allegre e colorate. Non esempi di alto spessore letterario ma significativi per delineare un fenomeno importante che parlando direttamente ai più giovani, porta gli stessi a riempire i teatri in occasione delle rappresentazioni shakespeariane, per applaudire e divertirsi grazie a ciò che ormai sentono essere parte del proprio vissuto, al di là dell'impegno scolastico.
Oggetto di trasformazione è anche l'immagine stessa del Bardo, che negli ultimi 50 anni è stata reinterpretata in maniera spesso ironica e un po' caricaturale dalla stragrande maggioranza dei grafici e degli illustratori. Non solo l'immagine dell'autore, ma anche i suoi testi vengono resi alla portata di tutti e spogliati da nocive aure sacrali, come nel caso del volume Shakespeare Without the Boring Bits – ovvero senza le parti noiose.
Complice un allestimento giocoso e pop, tanti di questi ritratti li trovate sulle copertine dei libri in mostra, che si dondolano divertiti su altalene sparse qua e là nella sala.
Essendo incerta pure la successione cronologica delle opere di Shakespeare, i materiali presentati sono stati raggruppati per titolo, in un insieme vivace e colorato con libri di tutte le tipologie e le lingue, da 17 paesi diversi: polacchi, turchi, svedesi, spagnoli, francesi, portoghesi e via dicendo, a dimostrare come Shakespeare nel corso del tempo sia diventato patrimonio mondiale con iniziative nate da ogni parte del globo.
Chiude il percorso una sezione molto scenografica dove, oltre a dei manifesti cinematografici originali, vengono proiettati spezzoni di tanti dei migliori attori e attrici del mondo, da Al Pacino a Judy Dench, per i quali performare sul testo shakesperiano è senza dubbio un punto di arrivo nella carriera.
Mostra: Shakespeare illustrato
Milano - Kasa dei Libri
Apertura: 06/05/2025
Conclusione: 13/06/2025
Organizzazione: Kasa dei Libri
Curatore: Andrea Kerbaker
Indirizzo: Largo Aldo De Benedetti, 4 - 20124 Milano
Inaugurazione: 5 maggio ore 18
Orario: lunedì-sabato h 15.00-19.00
Info: +39 02.66989018 | mostre@lakasadeilibri.it
Sito web per approfondire: https://www.kasadeilibri.it/
Facebook: https://www.facebook.com/KasaLibri/
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