Simon Roberts. Beneath the Pilgrim Moon

  • Quando:   27/11/2023 - 26/01/2024
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a MilanoMilano


Simon Roberts. Beneath the Pilgrim Moon
Simon Roberts_Shrouded Sculpture #2 (Eve listening to the voice by Edward Hodges Bailey), 2021

Dal 27 novembre 2023 al 26 gennaio 2024, Other Size Gallery, la galleria d'arte dello spazio Workness di Milano, ospita gli scatti del fotografo britannico Simon Roberts nella mostra "Beneath the Pilgrim Moon", a cura di Claudio Composti, in collaborazione con MC2 Gallery.

Le dodici fotografie in mostra sono state scattate al Victoria and Albert Museum di Londra durante la chiusura al pubblico dovuta alla seconda ondata di COVID-19 e ritraggono le sculture in marmo esposte all'interno delle Gallerie Dorothy e Michael Hintze, di notte, protette da teli di plastica, immortalate durante una ristrutturazione: una poetica e metaforica rappresentazione, per il fotografo, dell'esperienza della pandemia.
«Queste sculture - spiega Roberts - parlano, almeno a me, della loro immutata materialità, eppure c'è una fragilità conferita loro dalle circostanze più umili e temporanee. Questo paradosso è così avvincente. È una pausa prima di una rivelazione. Forse anche una speranza per ciò che verrà

Simon Roberts è noto per il suo lavoro che indaga la relazione tra le persone e i luoghi. La sua ricerca approfondisce l'essenza dell'esperienza pubblica condivisa e, dal 2007, esplora su tutto il territorio britannico luoghi ed eventi che riuniscono persone per provare con la sua fotografia quel desiderio di condivisione, quel senso dell'"esserci" sempre presente, che racconta un tratto distintivo del carattere e delle identità nazionali.

Nel lavoro esposto alla Other Size Gallery, invece, Roberts porta a termine un lavoro più intimista, si concentra su immagini che restituiscono uno spazio vuoto dove le sculture appaiono in un'inedita versione, solitaria e malinconica.
Le angolazioni insolite dei suoi scatti conferiscono un senso di disagio e vulnerabilità. Nelle sue immagini, infatti, vediamo corpi tagliati, isolati o in parte nascosti. Così, fotografando "Sansone e i Filistei" Roberts taglia fuori l'eroe principale dalla scena concentrandosi, invece, sulla vittima che piange; oppure decide di soffermarsi solo sul volto sofferente del protagonista dietro la plastica nel "Vulcano (o probabilmente Prometeo) incatenato a una roccia" di Claude David; o ancora, nella fotografia del "Teseo e il Minotauro" di Canova, scattata di lato e catturata da lontano lascia intravedere una sagoma quasi pensierosa e solitaria.

In questi scatti l'antica mitologia si unisce all'elegante neoclassicismo del XVIII secolo restituendo una contrapposizione che disorienta e al tempo stesso affascina: la sterilità della plastica che copre capolavori senza tempo e apparentemente inscalfibili ponendola in una condizione di isolamento e fragilità. «Nel lavoro di Simon Roberts – afferma infatti il curatore - le statue prendono vita anche grazie ai riflessi che scivolano sulla plastica, esaltandone la drammaticità delle posizioni e delle espressioni.»... leggi il resto dell'articolo»

Cenni biografici

Simon Roberts (1974) è un artista visivo con sede a Brighton, Regno Unito. Riconosciuto per i suoi tableaux, fotografie di grande formato del paesaggio britannico, la sua pratica comprende anche video, testi e lavori di installazione che, insieme, interrogano le nozioni di identità e appartenenza e il complesso rapporto tra storia, luogo e cultura.
Il paesaggio, per Roberts, è uno spazio contestato e ambiguo, modellato non solo dai fattori ambientali, ma dalla fantasia e dalla politica, dall'economia e dalla storia. Il suo lavoro riflette i dibattiti contemporanei sull'arte e sulla geografia culturale che comprendono il paesaggio come processo attivo di cambiamento incrementale, alla cui rappresentazione bisogna assoggettarsi.
Roberts ha tenuto mostre personali al National Science and Media Museum (Regno Unito), al Museo d'Arte Contemporanea di Roma (Italia), e il Museo d'Arte Multimediale di Mosca (Russia). Le recenti mostre collettive includono "Civilization: The Way We Live Now" presso il Museo Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea (Corea del Sud), "Unfamiliar Familiarities" al Musée de l'Elysée (Svizzera) e "Songs of the Sky – Photography & the Cloud" a Les Rencontres De La Photographie Arles (Francia). Le sue fotografie si trovano in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la George Eastman House, Art Collection Deutsche Börse, Museo di fotografia contemporanea Chicago e altre recentemente sono state acquisite dal Victoria and Albert Museum di Londra.

Lo spazio Workness di Milano

Nato dall'intuizione del Cav. Sergio Filograna di offrire ai propri collaboratori servizi di qualità per vivere al meglio la propria giornata lavorativa, Workness ha poi allargato la sua offerta di esperienze esclusive e personalizzabili anche a C-Level e professionisti alla ricerca di un luogo di rappresentanza in cui gestire affari e tempo libero, in ottica bleisure. Workness è un luogo multidisciplinare e people-first che si sviluppa attraverso servizi esclusivi: Bistruccio, ristorante ricercato; MUSE, centro Wellness; 10Keys Milano, innovativo concept di hospitality; Other Size Gallery, spazio per l'arte contemporanea; Work&Progress, agenzia di consulenza del personale; Temporary Office, uffici arredati anche per meeting ad utilizzo temporaneo. Il concept Workness estende inoltre il suo concetto di benessere all'esperienza outdoor de IL GIRO DEI VENTI, manifestazione sportiva che, attraverso percorsi cicloturistici, veleggiate ed experience tra Salento e Grecia, unisce il piacere di esplorare con la passione per lo sport.


Testo di Claudio Composti
,
curatore della mostra "SIMON ROBERTS. BENEATH THE PILGRIM MOON"

Nel creare le sue forme, lo scultore celebra le nozze tra la materia e la luce. Così fa fotografia, per descrivere nell'inquadratura il mondo delle forme inondato di luce. Nel lavoro di Simon Roberts, Beneath the pilgrim moon, queste statue prendono vita anche grazie ai riflessi che scivolano sulla plastica, esaltandone la drammaticità delle posizioni e delle espressioni. Fotografate durante il Covid nei sotterranei del Victoria & Albert Museum e coperte per via di una ristrutturazione, sono immediatamente divenute simbolo di quel distanziamento sociale e relazionale che abbiamo dovuto subire e imparare a gestire nella pandemia. La metafora della copertura plastica, materiale così pesante e moderno rispetto al classicismo del marmo delle statue, acuisce il senso di soffocamento e prigionia, che le rende ancor più sacrali. Dietro le nostre mascherine, sospesi nel tempo, limitati nei movimenti e nelle libertà siamo stati costretti a separarci gli uni dagli altri o ad abbracciarci attraverso spessi teli di plastica o a salutarci attraverso le finestre. Roberts è noto per il suo lavoro, che esplora la relazione tra le persone e il luogo dove vivono, interessato a documentare i rituali sociali e il senso di storia collettiva e identità culturale. Non a caso la sua è una fotografia che si può definire antropologica. Roberts dice: "Queste statue mi parlano della loro immutata materialità, eppure c'è una fragilità conferita loro dalle circostanze temporanee. Questo paradosso è così avvincente. È una pausa prima di una rivelazione. Forse anche una speranza per ciò che verrà". Simon vuole animare queste figure e infondere vita nelle loro forme statiche, intento eterno dello scultore da sempre, come Pigmalione. Re di Cipro, si innamorò della statua di avorio di Galatea da lui stesso scolpita ispirandosi alla dea Afrodite, a cui chiese di fargli incontrare una donna identica. Afrodite allora trasformò la statua in una donna in carne ed ossa. E donò agli uomini la sua perla più preziosa: la possibilità di desiderare, cioè, avere mancanza delle stelle e quindi voler colmare un vuoto di qualcosa che manca. Proprio come l'isolamento e la mancanza di relazione che abbiamo dovuto subire durante il Covid ci ha insegnato a desiderare la semplicità e l'importanza di un abbraccio e delle relazioni.

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Mostra: Simon Roberts. Beneath the Pilgrim Moon

Milano - Other Size Gallery

Apertura: 27/11/2023

Conclusione: 26/01/2024

Curatore: Claudio Composti

Indirizzo: Via Andrea Maffei 1 - Milano

Inaugurazione: lunedì 27 novembre, ore 18

Orari: lunedì–venerdì, ore 10–18. Chiuso sabato e domenica.

Ingresso libero

Per info: t. 02.70006800 | othersizegallery@workness.it



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