Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Chiara Lecca. Spaces as Places as Stages

  • Quando:   26/10/2023 - 20/12/2023
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a MilanoMilano


Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Chiara Lecca. Spaces as Places as Stages
Enrico Castellani, Superficie Rossa, 2005. Courtesy Fondazione Ghisla Art Collection Locarno e Galleria Fumagalli

La Galleria Fumagalli presenta Spaces as Places as Stages. Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Chiara Lecca, l'ottavo e ultimo capitolo della serie espositiva "My30Years – Coherency in Diversity", visitabile fino al 20 dicembre.

Ideata dallo storico dell'arte Lóránd Hegyi per la Galleria Fumagalli, il programma di mostre omaggia i trent'anni di direzione della gallerista Annamaria Maggi. A partire dall'esposizione congiunta delle opere di tre artisti seguiti o rappresentati dalla galleria, ogni mostra invita a superare tradizionali categorizzazioni, a rileggere le opere dei maestri storicizzati, a proporre dialoghi inediti e a svelare alcuni parallelismi nascosti tra ricerche e orientamenti artistici di differenti generazioni.

"Spaces as Places as Stages" intende rivisitare le sfide e le prospettive estetiche materializzate nel lavoro di Enrico Castellani (Castelmassa, 1930 – Celleno 2017) e Jannis Kounellis (Il Pireo, 1936 – Roma, 2017) nel contesto della ridefinizione dello spazio come palcoscenico di eventi, come luogo di azioni immaginarie, movimenti e cambiamenti. Tale incontro espositivo si arricchisce di due opere di Chiara Lecca (Modigliana, 1977), la quale interpreta la trasformazione dello spazio in luogo di apparizione di soggetti emotivi e immaginari, enfatizzando certe espressioni drammatiche e surrealistiche.
La sorprendente ricchezza narrativa e la complessità multistrato dell'opera di Chiara Lecca incontrano la purezza formale e il rigore silenzioso dello status scultoreo dell'opera dei due maestri Enrico Castellani e Jannis Kounellis, protagonisti di un radicale ripensamento delle strategie artistiche all'inizio degli anni Sessanta e della ridefinizione del rapporto tra spazio e tempo, tra realtà materiali e immateriali, emotive e ideali.

Mentre Enrico Castellani intensifica la tensione interiore tra realtà scultoree ed effetti ottici, e così facendo espande il dinamismo latente della struttura visiva, per dirigere l'immaginazione verso uno spazio virtuale che funziona come un luogo reale, Jannis Kounellis crea un'estrema concentrazione di energie esplosive, drammatiche e catartiche, restituendo un luogo scenico di confronti ed eventi immaginari di incontri e lotte. Nel suo personale palcoscenico, Chiara Lecca espande il carattere ambivalente e non identificabile delle sue forme che prendono vita in campi della fantasia, dell'improbabilità e dell'indefinibilità.

Confrontando le opere dei tre artisti in una forma di dialogo non convenzionale, provocatorio e allo stesso tempo liberatorio, nuove aree del ripensamento critico delle categorie dell'arte storicamente stabilite hanno la possibilità di un libero sviluppo. La messa in discussione delle categorizzazioni dei "Grandi Maestri" come Enrico Castellani e Jannis Kounellis apre la strada a una rivisitazione creativa e sovversiva degli esempi dell'arte degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e, allo stesso tempo, rivela nuovi possibili parallelismi e scambi involontari tra diversi approcci intellettuali verso il mondo.... leggi il resto dell'articolo»

Note biografiche

Enrico Castellani nasce a Castelmassa, in provincia di Rovigo, nel 1930, e muore a Celleno nel 2017. Nei primi anni '50 studia arte e architettura in Belgio all'Académie Royale des Beaux-Arts e all'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Attivo a Milano dalla fine degli anni '50, stringe rapporti di amicizia e collaborazione con Piero Manzoni, col quale nel 1959 fonda la rivista Azimuth (uscita in soli due numeri) e la quasi omonima Galleria Azimut (dove espongono artisti di fama internazionale come Giovanni Anceschi, Agostino Bonalumi, Gianni Colombo, Dadamaino, Heinz Mack, Enzo Mari, Almir Mavignier), proponendo una pratica artistica inedita al confine tra pittura, scultura e architettura, e minando l'egemonia dell'Informale. Proprio nel 1959 Enrico Castellani crea la sua prima tela monocroma estroflessa: l'insieme di estroflessioni realizzate con chiodi e assi permette di sondare le potenzialità della tela in massima tensione e di creare inediti giochi prospettici e di ombre. Un'esperienza del tutto originale che gli vale la definizione, da parte di Donald Judd, di "padre del minimalismo". Enrico Castellani ha esposto nelle istituzioni più note di tutto il mondo e nel 2010 riceve dal Principe Hitachi, Patrono Onorario della Japan Art Association, il Praemium Imperiale per la Pittura.
Dal 1997 ha collaborato con la Galleria Fumagalli che gli dedica tre esposizioni personali (1997, 2001, 2006), alcuni importanti progetti esterni tra cui la personale al Pushkin Museum di Mosca (2005), una speciale monografia che ne documenta il lavoro dal 1959 al 2000 e la ristampa anastatica dei due numeri del 1959-60 della rivista Azimuth.

Jannis Kounellis nasce nel 1936 a Il Pireo in Grecia, si trasferisce a Roma nel 1956, dove studia, soggiorna e lavora. Viaggiatore instancabile, muore a Roma nel febbraio 2017. Durante gli studi all'Accademia di Belle Arti di Roma, stimolato dagli insegnamenti di Toti Scialoja, Kounellis si avvicina alle esperienze dell'espressionismo astratto americano e dell'Informale europeo. Pur discostandosi dalla tecnica pittorica classica, Kounellis si è sempre considerato un pittore. Sostituisce, infatti, la superficie della tela con la lastra di metallo, intervenendovi con materiali (quali iuta, cera, carbone, vetro, tessuti, polvere di caffè, ecc...) resi capaci di stimolare a livello sensoriale l'esistenza umana nella sua quotidianità e conflittualità. A partire dalla fine degli anni '60, Jannis Kounellis inizia a partecipare alle mostre dell'Arte Povera, movimento fondato da Germano Celant nel 1967. In questi stessi anni anche il teatro e la sua costruzione scenica divengono componenti fondamentali della sua ricerca artistica.
La collaborazione con la Galleria Fumagalli inizia nel 2003 con la prima mostra personale, seguita nel 2005 dalla partecipazione alla collettiva "Visioni" a cura di Annamaria Maggi presso l'ex Chiesa di Sant'Agostino a Bergamo. Nel 2009 la seconda personale in collaborazione con il Museo Bernareggi, è seguita da un volume edito da Silvana Editoriale, con un testo di Franco Fanelli. Nel 2010 la Galleria contribuisce attivamente alla realizzazione della personale al Teatro Margherita di Bari, in occasione della quale è stata commissionata la scultura per Piazza del Ferrarese; la mostra è accompagnata da un volume pubblicato da Silvana Editoriale con testi di Bruno Corà, Vito Labarile e Annamaria Maggi. Il 28 dicembre 2015 si svolge alla Scatola Magica del Piccolo Teatro Strehler di Milano la performance "Die Hamletmaschine" di Heiner Müller, con la regia di Theodoros Terzopoulos e la scena di Jannis Kounellis, a cura di Annamaria Maggi e Alexandra Papadopoulos; l'anno seguente presso la Galleria viene proiettato il video della performance e il riallestimento di parte della scenografia. Nel 2022 il regista Theodoros Terzopoulos omaggia l'artista ormai scomparso con lo spettacolo "Io" di Etel Adnan presso la Scatola Magica del Piccolo Teatro Strehler; le riprese video sono state proposte alla Galleria Fumagalli nel dicembre 2022.

Chiara Lecca nasce nel 1977 a Modigliana (Forlì-Cesena), dove vive e lavora. Il suo lavoro artistico è principalmente installativo e scultoreo con incursioni nella fotografia e nella video arte. Lo stretto contatto fin dall'infanzia con la natura e il mondo animale nei terreni dell'azienda agricola di famiglia determina un'indagine volta a evidenziare la frattura tra natura e uomo operata dalla società contemporanea. L'elemento animale, in particolare, diventa materia per un processo di alterazione semiotica, con esiti spesso stranianti e ironici. Nel 2016 è finalista al XVII Premio Cairo ed espone a Palazzo Reale a Milano. Nel 2020 fonda il collettivo Clarulecis con cui persegue pratiche performative e di stampa su tessuto con l'impiego di matrici naturali. Le sue opere sono state esposte in varie istituzioni in Italia e in Europa: nel 2019 è artista in residenza al MACRO Asilo di Roma, nel 2018 all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid, nel 2012 presso la contea di Kassel in occasione di EUARCA – International European Art Camp, e nel 2008 presso la Fondazione Spinola Banna per l'Arte di Torino. Sue mostre personali si sono tenute in istituzioni quali: Museo Statale di Mileto (2021); Museo Carlo Zauli, Faenza (2017); Collezioni Comunali D'Arte – Palazzo D'Accursio, Bologna (2017); Ghisla Art Collection, Locarno (2016); Naturkundemuseum Ottoneum, Kassel (2015); Villa Rusconi, Castano Primo, Milano (2013); Palazzo del Monte – Banca di Romagna, Faenza (2013); MAR – Museo d'Arte della Città, Ravenna (2010).
È rappresentata dalla Galleria Fumagalli dal 2008, anno della sua mostra personale "...Del maiale non si butta niente", seguita nel 2010 dalla pubblicazione di "Quintoquarto" con testi di Martina Cavallarin e Valerio Dehò. Nel 2023, in occasione della Milano Design Week/FuoriSalone il collettivo Clarulecis ha portato in galleria la performance di sound e danza "Animals & Trees" e il workshop di stampa naturale su tessuto.

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Mostra: Enrico Castellani, Jannis Kounellis, Chiara Lecca. Spaces as Places as Stages

Milano - Galleria Fumagalli

Apertura: 26/10/2023

Conclusione: 20/12/2023

Organizzazione: Galleria Fumagalli

Curatore: Lóránd Hegyi

Indirizzo: via Bonaventura Cavalieri 6 - 20121 Milano

Inaugurazione: giovedì 26 ottobre, ore 17.00-21.00

Orario: lunedì-venerdì | 13.00-19-00

Per info: +39 0236799285 | info@galleriafumagalli.com

Sito web per approfondire: https://galleriafumagalli.com/



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