Da sabato 5 ottobre 2024 Base Milano accompagna la quarta edizione di "Farout Live Arts Festival 2024" con The Convivial Laboratory, otto incontri, laboratori, conversazioni, pranzi e cene, attorno al tavolo multiforme Moéca, installazione site-specific creata dal duo di architetti Lemonot (Sabrina Morreale e Lorenzo Perri), traducendo in pratica conoscenze e riflessioni politiche sullo stare insieme e sulla condivisione partecipata, e sviluppando esercizi di memoria geografica ed elaborazione emotiva insieme ad artisti, filosofi, ricercatori, designer, cuochi.
Programma
La partecipazione è gratuita con prenotazione su DICE. Posti limitati per ciascuna pratica.
"Abbiamo scelto di praticare il convivialismo come passo successivo alla creazione di uno spazio comune – commenta Linda Di Pietro, direttrice artistica di BASE e curatrice di FAROUT – riempiendo quello spazio di decisioni condivise, di generosità e mutualismo [...] Se la comunità è un desiderio, esso prevale sul conflitto e la ricerca di soluzioni collettive diventa possibile. In questo senso, il terreno comune non è sufficiente, mentre un terreno conviviale può essere una risposta".
Come un programma dentro il programma, gli appuntamenti del Laboratorio propongono forme di legame alternative rispetto a quelle imposte da strutture di potere, favorendo momenti in cui si condividono piacere, nutrimento e ricordi.
In questo contesto, il tavolo e la cucina diventano i luoghi ideali per mettere in pratica atti di cura radicali e condividere un tempo di lavoro e riposo.... leggi il resto dell'articolo»
A questo scopo i Lemonot (Lorenzo Perri e Sabrina Morreale) sono stati invitati da Base a realizzare un tavolo multiforme, attorno cui si svolgeranno i pranzi, le cene, i laboratori, i talk; prendendo in prestito il nome da quello che i veneziani danno al granchio quando arriva al culmine della fase di muta – lo stadio liminale di perdita e ricostruzione del guscio – l'installazione Moéca sarà uno spazio di sospensione che aspetta solo di essere agito e trasformato.
Creata per l'occasione, Moéca si potrà comporre e scomporre in diverse configurazioni, presentandosi come spazio in cui il festival si incontra con il territorio, i suoi abitanti e le istituzioni locali, e come un invito a ripensare le relazioni.
Sabato 5 ottobre il Convivial Laboratory accoglie Radical Care: Survival - with and through di Pelin Tan studiosa e attivista turca, incontro in cui si parla di "sopravvivenza con" e "attraverso" la ricerca di cibo; un viaggio tra ingredienti migranti, semi rifugiati e cibi esiliati, per acquisire consapevolezza delle strategie estrattive e della violenza latente che le sottende.
Domenica 6 ottobre, Pietro Pagella presenta il suo Elogio dello Sbagli(at)o una conversazione attorno a un drink e a un piatto, che riflette sul senso che a volte attribuiamo ai miti delle origini del cibo.
Si prosegue martedì 8 ottobre con Sostenere l'insostenibile? di Emanuele Braga, incontro curato dal gruppo di ricerca Sure (Sustainable Restaurant), Progetto OnFoods (Spoke7), Università degli Studi di Milano Bicocca (Ghita Bordieri, Emanuele Braga, Lorenzo Domaneschi, Massimiliano Guareschi, Gianmarco Navarini), in cui attorno a una tavola rotonda si radunano ricercatori, esperti e protagonisti di buone pratiche per discutere e problematizzare il concetto di sostenibilità dell'industria alimentare.
Mercoledì 9 ottobre, Campobase Project con Hot Pot – una zuppa vivente raccoglie i partecipanti attorno a una zuppa collettiva, per discutere del rapporto tra esseri umani e ambiente.
Giovedì 10 ottobre è la volta del designer taiwanese Anas Chao, che per il suo Inventing Milanese Meal cucina e condivide il pasto con il pubblico, riflettendo sul significato di "tradizione culinaria" all'interno del contesto globale odierno ma prendendo come esempio il caso specifico della città di Milano.
Il collettivo di ricerca Rethinking Lampedusa presenta venerdì 11 ottobre un'attività performativa collettiva, risultato di tre anni di lavoro sull'isola siciliana, tra arte, attivismo e ricerca filosofica.
Sabato 12 ottobre, invece, Ester Azzola con il laboratorio Tra sacro e profano, un piatto di pasta realizza un ex voto di pasta, individuando i significati che caratterizzano questo alimento, l'importanza culturale e la sua connotazione sacra e simbolica.
Ultimo appuntamento, domenica 13 ottobre con Unwrapping Care and Hospitality from the Shores of Homonhon, in cui Liryc Dela Cruz, artista filippino, invita il pubblico a riflettere sul concetto di ospitalità inteso come pratica di cura decoloniale attraverso il binalot, l'usanza filippina di preparare e confezionare cibo all'interno di foglie di banano.
The Convivial Laboratory – Il Convivialismo, in pratica |
05/10: Pelin Tan, Radical Care: Survival - with and through
06/10: Pietro Pagella, Elogio dello Sbagli(at)o
08/10: Emanuele Braga, con gruppo di ricerca Sure (Sustainable Restaurant), Progetto OnFoods (Spoke7), Università degli Studi di Milano Bicocca (Ghita Bordieri, Emanuele Braga, Lorenzo Domaneschi, Massimiliano Guareschi, Gianmarco Navarini, Sostenere l'insostenibile?
09/10: Campobase Project, Hot Pot – una zuppa vivente
10/10: Anas Chao, Inventing Milanese Meal
11/10: Rethinking Lampedusa: tre agende dalla fine del mondo
12/10: Ester Azzola, Tra sacro e profano, un piatto di pasta
13/10: Liryc Dela Cruz, Unwrapping Care and Hospitality from the Shores of Homonhon
BASE Milano
BASE è un centro culturale ibrido al servizio della città che nasce dalla rigenerazione degli spazi industriali dell'ex-Ansaldo in zona Tortona, a Milano.
Qui co-esistono attività di ricerca, sperimentazione e progettazione sociale con la produzione e co-produzione di iniziative culturali e di intrattenimento, tra cui processi di residenza artistica, festival dedicati a design e arte, appuntamenti musicali e un programma pubblico annuale che apre lo spazio 365 giorni all'anno.
BASE è un centro per la cultura e la creatività dalla vocazione fortemente internazionale, che vive in relazione osmotica con il territorio e le comunità: un ecosistema che pone la cultura al centro dei processi decisionali, come chiave per comprendere e interpretare il mondo e le sue evoluzioni.
BASE nasce infatti dalla convinzione che la cultura abbia un ruolo fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle comunità: un assunto che guida la visione e la programmazione del centro, che cerca di porsi sempre come luogo – tanto fisico che astratto – di espressione di tutte le identità, di bilanciamento di posizioni conflittuali e come motore di coesione sociale.
Oggi BASE si configura come una non-istituzione culturale: abita, anima e cura uno spazio pubblico, intrattenendo solide relazioni con il Comune di Milano e le Pubbliche Amministrazioni e lavorando a stretto contatto con policy makers, imprese, Istituti di Cultura e istituzioni culturali nazionali e internazionali. BASE nasce però da un investimento privato di imprenditoria culturale, guidato dalla volontà di sperimentare nuove forme di dialogo tra creatività, impresa, innovazione sociale e ricerca artistica; per farlo ha costruito intorno a sé un ecosistema relazionale composto da diverse comunità creative più o meno formali, da pubblici eterogenei aggregati intorno a valori, interessi e passioni simili, da persone e gruppi portatori di saperi e istanze anche molto diversi tra loro.
È in questa doppia anima che emerge il ruolo di cerniera che BASE ha assunto negli anni. Da un lato è cerniera fisica tra centro e periferia: il quartiere Tortona-Solari in cui nasce il progetto si trova all'interno del confine della circonvallazione esterna nel Municipio 6 di Milano, che si estende però in massima parte verso la periferia Ovest della città tra i quartieri Barona e Giambellino. Dall'altro è una cerniera nella capacità di mettere in relazione attori estremamente diversi tra loro, rendendosi laboratorio in cui accogliere energie dal basso, dando spazio e risonanza a voci che normalmente faticano ad emergere nelle arene pubbliche.
BASE si impegna ad essere un centro culturale realmente plurale e accessibile, che fa da cassa di risonanza di voci e energie ai margini della vita pubblica, creando spazi di espressione e auto-narrazione attorno a cui costruire una comunità in grado di produrre trasformazioni sociali.
BASE utilizza un linguaggio inclusivo e promuove l'ascolto attivo nelle sue relazioni con i pubblici, intendendo linguaggio e ascolto come forme di allenamento al cambiamento, accettando con apertura e spirito costruttivo la possibilità di errore.
Mostra: The Convivial Laboratory. Il Convivialismo, in pratica
Milano - Base
Apertura: 03/10/2024
Conclusione: 13/10/2024
Organizzazione: Base Milano
Curatore: Linda Di Pietro
Indirizzo: via Bergognone 34 - 20144 Milano
Sito web per approfondire: https://base.milano.it/
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