UNIONE DEI POPOLI – Rapporti, comportamenti, abitudini è il titolo della mostra che la Galleria VISIONI ALTRE a Venezia presenta al pubblico in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia 2024. La mostra, che si terrà si terrà dall'1 al 30 agosto, inaugura sabato 3 agosto a partire dalle 19.00 con la presentazione critica di Barbara Codogno. Un'occasione per raccontare attraverso l'arte il ruolo dello straniero nello scenario quotidiano delle nostre città. I rapporti interpersonali, i nostri comportamenti, le abitudini assodate ma anche i disagi interiori creano quel cambiamento culturale che necessariamente contamina la creatività dell'artista.
I sei artisti Mathieu Weemaels, Gabriella Giuriato, Stefano Reolon, Giulio Malfer, Alessandro Ferrari, LAURIN (Werner Bäumler) sono stati selezionati dalla gallerista Adolfina De Stefani in base alla originalità della loro ricerca, basata sull'indagine della trasformazione della società, sulla riflessione che attiva le loro opere, e per l'adozione di prospettive trasparenti, lontane dalla staticità dei preconcetti e del senso comune. L'arte è sempre portavoce di mutamenti: in questo periodo storico è terreno fertile, capace di rimuovere ostacoli per tracciare invece nuovi percorsi e future prospettive di dialogo.
Mentre Barbara Codogno firma la curatela del testo critico dell'artista Stefano Reolon.
Mathieu Veemaels: «Il vero soggetto dei miei dipinti è la contemplazione di cose semplici a cui la luce del nord del Belgio aggiunge un filo di nostalgia». Pittore contemporaneo, Mathieu trae ispirazione dagli ambienti intimi, silenziosi e poetici dove il silenzio è regola per una riflessione sull'esistenza. Dipinge tele in cui convoca elementi semplici del mondo reale. Il suo lavoro si distingue per una forte relazione con i materiali che usa. Inizia con i pastelli asciutti che realizza da sé e che ama per la loro morbidezza e leggerezza, quindi declina verso la pittura con oli che gli consentono di ritornare sui suoi dipinti, ancora e ancora.
Gabriella Giuriato: artista veneziana, la sua poetica parte dalle provocazioni di movimenti quali Dada, Futurismo e Surrealismo. L'artista lavora tenendo ben presenti elementi formativi stabilizzati, quali il segno (geometrico per lo più), la superficie, il colore, il collage, che diventa il principale elemento dell'opera. Il suo è un linguaggio la cui comprensione richiede I tempi pacati della riflessione, una sosta necessaria a recuperare la dimensione ludica non priva di consapevolezza ironica. La distinguono la geometria, le figure solide, un cromatismo mutevole, spesso materico, che ottiene grazie alla commistione di linguaggi e tecniche diversificati.... leggi il resto dell'articolo»
Stefano Reolon: Reolon è il "Pittore della vita moderna", per dirla alla Baudelaire, e gli uomini e le donne che disegna e dipinge, anche se sacri, sono sempre impaginati nel qui e ora. Un'immanenza così tangibile che la realtà fa capolino nell'opera d'arte con tutta la vitalità del quotidiano: numeri di telefono, appunti su faccende da sbrigare... c'è Elsa, la protagonista di Frozen e una Cristofora; ci sono degli appunti sulla Cornovaglia. Un vero e proprio journal intime fatto di appunti, schizzi, pensieri, biglietti del cinema, riflessioni che seguono il loro fluire. Tra la prova di diverse punte di pennello e un camouflage di macchie che inseguono varie nuance di colore, ecco che spunta la figura. La lettura apparentemente semplice dell'opera (spesso abbiamo il ritratto) rimanda però a una costruzione esecutiva ben più complessa. L'artista usa infatti carta incollata su tela e compone il dipinto con tecnica mista su fondo acrilico, usando grafite e olio, ma anche tempera grassa, e olio a velatura.
Giulio Malfer: Il progetto "EXECUTION OF THE ANGEL | Dalla serie VISIONI RELIGIOSE" nasce dal presupposto che l'arte della fotografia è un'arte giovane, di inizio Ottocento, e come tale, può rivoluzionare i punti di vista tradizionali come i nostri simulacri religiosi, tuttora ancorati alla pittura di insuperabili maestri del Cinquecento. Madonne, Angeli, Santi... inquadrati con la 'scatola nera', ci donano invece una sorta di nuova religiosità contemporanea. I soggetti ripresi dall'artista non sono più figure mitologiche ma persone che incrociamo per strada. E che talvolta evitiamo di avvicinare o incrociare, perché troppo diversi da noi. Sconnessi e indesiderati profughi della vita contemporanea.
Alessandro Ferrari: le opere raggruppate nella serie "Menti pensanti" raccontano di come una parte della popolazione sia oggi condizionabile dalla diffusione di informazioni, notizie, opinioni che si trasmettono attraverso le vie ufficiali di comunicazione. Da questa oscurità si leva però una luce di dignità e consapevolezza che torna a illuminare le menti assopite. Una pittura sobria, elegante, da campiture nere -stese in sovrapposizione di strati con la tecnica dell'acrilico- emergono però riflessi di luce. Ed è proprio nella ricerca della luce che l'artista percorre la via della speranza.
Laurin (Werner Bäumler) presenta la sua personale rivisitazione di una serie di oggetti comuni. Ha una grande inventiva nell'unire frammenti di porcellana grazie a percorsi istoriati con argento e argento nichel, che attraversano le superfici ottenendo risultati preziosi scenografici. Questa sua spiccata manualità lo porta a spaziare dall'architettura alla pittura, dalla scultura alle installazioni. Progetta scalinate, ingegnosi giochi degli scacchi, sculture ambientate nell'oasi della laguna veneta, pitture labirintiche. Un artista eclettico che fa del silenzio lo scudo della propria esistenza.
Note biografiche
Mathieu Veemaels nato il 14 giugno 1967 a Bruxelles, è un artista e pittore contemporaneo che trae ispirazione dai famosi pittori astratti come l'artista americano Mark Rothko. Figlio d'arte: il padre (Jacques Weemaels) pittore e la madre violinista (Jacqueline Rosenfeld), Mathieu Weemaels era immerso in un mondo artistico fin dalla tenera età. Fin da bambino ha disegnato molto ed è stato naturale, quindi, procedere nello studio dell'arte in una delle migliori scuole di Bruxelles, La Cambre. Il suo lavoro si distingue anche per una forte relazione con i materiali che usa.
Gabriella Giuriato, è nata, vive e lavora a Venezia. Negli anni Novanta si specializza nella tecnica mista e nel collage, tecniche che riprenderà più tardi su forme sferiche e opere parietali. Segue corsi di collage, di analisi e stesura del colore, studio dell'arte e delle tecniche miste, frequenta corsi alla Scuola Libera del Nudo, di pittura presso il Liceo Artistico di Venezia diretti dal Prof. Maurizio Favaretto, di disegno e pittura con l'artista Maria Teresa Sartori. Nei primi anni del duemila, si avvicina alle tecniche grafiche. Segue dei corsi di litografia con l'artista Nicola Manfredi. Frequenta corsi e seminari tenuti all'Atelier Aperto del Centro Internazionale della Grafica di Venezia, diretto dall'artista Nicola Sene che la definisce "pittoscultrice, collagista e grafica". All'Atelier Aperto segue inoltre seminari con diversi artisti di spicco, tra cui: Riccardo Licata, l'asturiano Elias Garcia Benavides, l'americana Patricia Moore Segnan, la giapponese Junko Hoshino e la veneziana Roberta Andolfi. Entra a far parte del gruppo degli artisti dell'Atelier Aperto nel 2014. L'attività espositiva dell'artista veneziana ha toccato, con personali e collettive, città italiane ed estere.
Stefano Reolon nasce a Padova nel 1964. Si laurea all'Accademia di Belle Arti di Venezia in scenografia. È scenografo, costumista, pittore e fotografo. Ha Lavorato in laboratori teatrali realizzando scenografie sia pittoriche che scultoree. Ha lavorato come costumista collaborando con M. L. Amadeu all'Arena di Verona ed è stato assistente scenografo di Gaetano Castelli per RAI1 a Roma. Ha esperienza più che trentennale nel campo della pittura, della grafica e del disegno. E' presente in diverse mostre personali e collettive. Collabora con diverse gallerie d'arte e con diversi enti, come docente in Workshop sul colore e sull'anatomia. Continua una ininterrotta passione e ricerca nel campo della grafia: dal disegno anatomico di "rubensiana" definizione al tema dell'architettura a "stecca e squadra". Tutto nella sua produzione passa attraverso il disegno che realizza e progetta totalmente ex novo.
Giulio Malfer è nato a Rovereto. Studia Agraria all'Università di Padova e Architettura all'Università di Firenze, dove frequenta il corso di fotografia alla Scuola Internazionale "f 64" e, sempre a Firenze, frequenta il corso di fotografia di moda diretto da Leonardo Maniscalchi. A Milano, Bologna, Firenze, frequenta vari stage con fotografi di fama internazionale. Nel 1990 inizia l'attività di fotografo nel campo pubblicitario e industriale, collaborando con diverse agenzie. Dal 1995 si dedica esclusivamente alla fotografia di moda. Collabora in modo continuativo con varie istituzioni pubbliche e musei, tra cui il Museo Storico della Guerra, la rassegna Montagna Libri, la rassegna Internazionale Film Archeologia, i Musei Civici di Rovereto, l'Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, il Museo Retico, l'Istituto Culturale Ladino. Collabora con il Centro internazionale d'arte "ArteStruktura" di Milano realizzando una ricerca fotografica sul ritratto ad artisti che durerà 5 anni. Nel 1996 con il progetto "Sguardi dall'Alto" inizia i lavori ritrattistici che lo portano ad impegnarsi per anni su temi diversi: "Partigiani", "Senza Ritorno", "Indagini Alpine", "Lavoro Sporco", "Bosnia", "Adotto un'Anima", "Touch" (realizzato con la collaborazione del fotoreporter Piero Cavagna). Collabora all'installazione di Franco Vaccari "Transiberia" a Transart Rovereto e partecipa alla performance dell'artista Greta Frau ad Arco. Suoi lavori sono conservati presso il Centro internazionale arte "ArteStruktura", il Museo Ladino, l'Archivio del Museo di Meubourge, l'Archivio Fondazione Querini Stampalia, la collezione del Museo del territorio Biellese, l'Archivio del Museo Civico di Rovereto, il Museo Retico. Attualmente vive tra Rovereto e il resto del mondo.
Alessandro Ferrari nasce a Genova, frequenta la Scuola Internazionale di grafica a Venezia e la scuola libera del nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Laurin (Werner Bäumler). Autodidatta, artista eclettico presente nella scena artistica già dal 1965 nel campo dell'Architettura, pittura, scultura e installazione. Ha sviluppato progetti per Venezia in particolare studi sul fenomeno dell'acqua alta. Geniale sono le sue strutture tridimensionali sul gioco degli scacchi. Scale e scalinate sono spesso nel suo percorso di artista in vari progetti all'aperto e modelli sculture eseguite in diversi materiali costruttivi. Da molti anni vive nella laguna di Venezia dove nel suo studio sperimenta l'uso dei materiali quali vetro, argento, bronzo, acciaio, piombo.
Mostra: Unione dei Popoli. Rapporti, comportamenti, abitudini
Venezia - Galleria Visioni Altre
Apertura: 01/08/2024
Conclusione: 30/08/2024
Curatore: presentazione critica a cura di Barbara Codogno
Indirizzo: Campo del Ghetto, Novo 2918 - 30121 Venezia
Inaugurazione: sabato 3 agosto 2024 ore 19.00
Orari: da mercoledì a domenica 10 -14 | 17 - 20
Per info: infovisionialtre@gmail.com - +39 3498682166
Sito web per approfondire: https://www.visionialtre.com
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