La Mostra Collettiva Internazionale "Venezia in Maschera" esplora il tema della maschera quale necessaria concordanza di opposte tendenze, quell'intrinseca contrapposizine fra "apollineo" e "dionisiaco", per il filosofo Nietsche doppia natura umana: l'elemento positivo e selvaggio, di contro a quello fallacemente razionale.
Dei due è quello più irregolare a rivelare la vera essenza dell'uomo, e a sussistere più vicino all'"essere", e dalla fusione necessaria e impermanente fra questi estremi si origina la tragedia di Eschilo e di Sofocle, quel riavvicinamento al "tragico" che è condizione imprescindibile della vita. La maschera quindi, come necessario rispecchiamento, il doppio, l'ombra, l'urgenza di soccorrere, con il travestimento dell'"io", il tragico nascosto nell'"inconscio", così come affermava Schopenauer. E mentre Freud ravvisava nella psichiatria il necessario ausilio per trovare la guarigione, Pirandello si interrogava sulla ricerca dell'identità, nell'epoca della sua dispersione: alla maschera della "collettività", nel secolo scorso, si sostituì quella dell'"individualità", frammentaria e rapidamente deperibile.
Il problema della "verità" e della sua "rappresentazione" si presenta attualmente pertanto quale ricerca di ogni soggettiva verità, costruita attraverso molteplici maschere, sfaccettature, che siamo portati ad assumere nel contesto delle incombenze quotidiane della nostra vita.
Per Nietsche l'arte è fra le espressioni umane quella maggiormente vicina all'"essere" per il suo stesso carattere simbolico, in quanto, prefigurandoci un "oltre", ci allontana dall'ambito della finta ragione, per farci intuire l'esistenza del vero.
La storia della maschera, fin dalle sue origini più remote, nel Paleolitico Superiore (40.000 – 10.000 anni fa), alla Venezia del Carnevale dal 1200 in poi e fino alla sua interruzione dopo l'invasione napoleonica nel 1797, e ripresa nel 1979, la vede adoperata quale strumento rituale funerario, sacro, guerresco, artificio adottato per celarsi, per imitare qualcuno, ausilio al gioco e al divertimento.... leggi il resto dell'articolo»
La mostra in oggetto mira a mettere in evidenza le "maschere" peculiari di ciascuno degli autori in esposizione, affinché le opere raccontino, attraverso il linguaggio artistico, le innumerevoli sfumature policrome caratterizzanti ogni singola personalità.
In mostra opere degli artisti: Abo Alberto Nori, Adele Schiazza, Adolfo Passione, Alexandra Van Der Leeuw, Alfredo Bonetti, Andrea Gabriele Musicò, Andrea Pisano, Antonella Turci, Chiara Pradella, Davide Clementi, Doi Coimbra, Elena Dunaeva, Emanuela Degan, Fabio Di Rosa, Franca Fabrizio, Francesco Delli Noci, Gabriella Szabev, Gabriella Zedda, Giovanni Bacchetti, Jacek Rozmiarek, Jacopo Rumugnani, Laura Bonomo, Luca Boddi, Maiya Petra, Marco Manzoni, Maria Chiara Valenziano, Maria Proto Hernandez, Massimo Panese, Monica Antiga, Oriana Papais, Patricia Bidi, Raiquen Arduini, Rosanna Aloise, Sabrina Regazzo, Sebastiano Magnano Steve Magnani.
Durante l'inaugurazione avrà luogo la performance "fake_face" dell'artista Antonella Turci – schizophrenic art, e il concerto di chitarra classica del maestro Alessandro Lamberti.
Mostra: Venezia in Maschera
Venezia - Palazzo Pisani Revedin
Apertura: 13/02/2024
Conclusione: 13/02/2024
Curatore: Maria Palladino
Indirizzo: San Marco 4013A - 30124 Venezia (VE)
Inaugurazione: Sabato 27 Gennaio ore 17:00. Durante l'inaugurazione avrà luogo la performance "fake_face" dell'artista Antonella Turci – schizophrenic art, e il concerto di chitarra classica del maestro Alessandro Lamberti.
Orari: Lunedì – Sabato 10.30 – 13:30, 14:30 – 18:30. Chiuso la Domenica.
Ingresso libero
Per info: Maria Palladino - 3341695479 - audramsa@outlook.it
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