Venice International Art Fair. 20th edition

ITSLIQUID Group, in collaborazione con ACIT Venezia - Associazione Culturale Italo-Tedesca, presenta la 20ª edizione di VENICE INTERNATIONAL ART FAIR, che verrà inaugurata a Venezia presso Palazzo Albrizzi-Capello il 5 dicembre 2024. La mostra rimarrà aperta fino al 20 dicembre 2024.

La VENICE INTERNATIONAL ART FAIR offre agli artisti e agli espositori un'opportunità unica per presentare le proprie opere a un pubblico internazionale di professionisti, come curatori, galleristi, collezionisti, editori e giornalisti, che cercano di acquisire, pubblicare e promuovere i migliori talenti dell'arte contemporanea.

VENICE INTERNATIONAL ART FAIR 2024 esplora il legame tra corpo e spazio, indagando la fusione delle identità nei contesti culturali, fisici, sociali e urbani della contemporaneità, attraverso due sezioni principali: LIQUID ROOMS e FUTURE LANDSCAPES.

LIQUID ROOMS si concentra sugli aspetti più nascosti della nostra essenza, offrendo un'esperienza immersiva nei complessi labirinti della nostra coscienza. Il corpo umano è un sistema dinamico che ci connette con gli altri e con lo spazio che ci circonda, un linguaggio di comunicazione in continua evoluzione, capace di esprimersi in modi infiniti.

FUTURE LANDSCAPES è una sezione che esplora concetti astratti e infiniti, che evocano una sensazione di libertà senza confini. Questi spazi, vissuti principalmente a livello mentale, sfumano i limiti e le frontiere, trasformando la superficie in un flusso continuo di idee. Il focus è sulle dinamiche tra corpo, mente, anima, natura umana e città, spazio e terra.... leggi il resto dell'articolo»

Tra gli artisti presenti, Tina Weaver esplora la relazione tra identità personale e collettiva, partendo dalla filosofia secondo cui "tutto è connesso". Le sue opere invitano a scoprire l'interazione tra amore, luce e forze invisibili che modellano la nostra esistenza. Attraverso strati di texture e accenti metallici come oro, argento e rame, che si trasformano con la luce, le sue creazioni assumono una presenza vitale, intrecciando dimensioni personali e universali. Alenka Slavinec, con un approccio che fonde fotografia, cinema e media visivi, cattura energie invisibili dell'anima, offrendo un viaggio intimo verso la riflessione interiore e un legame universale. La sua arte aspira ad una società più equilibrata e compassionevole, celebrando la delicata armonia dell'esistenza condivisa.

FXHQ, noto per la serie Tortured Viola, reinterpreta il concetto di spazio come terreno di possibilità infinite. Unendo artigianato tradizionale e espressione contemporanea, i suoi lavori carichi di intensità emotiva, simboleggiano la resilienza attraverso le manipolazioni degli strumenti. La serie diventa una potente metafora delle lotte interiori, esprimendo trasformazione e forza nei momenti di crisi. Josep Sanmartín, invece, introduce una prospettiva multidisciplinare che attraversa fotografia, scultura, scenografia e film documentario, esplorando il dialogo tra mito, identità e narrazione audiovisiva, riflettendo sulle sfide dell'intimità e della narrazione culturale nell'era digitale e ponendo interrogativi sui confini tra tradizione e contemporaneità.

Nel suggestivo contesto di Palazzo Albrizzi-Capello, dove il passato si intreccia con l'arte contemporanea, Melis Ragusin presenta la serie "Tell me who you really are", un'indagine sulla scoperta di sé, l'autenticità e la forza interiore. Le opere mostrano figure avvolte da volti e ombre, simboleggiando il conflitto tra l'autocoscienza e la percezione esterna, e invitando gli spettatori a riflettere sulla propria essenza con la domanda: "Chi sono io?".

In linea con il tema Future Landscapes, Günther Bächler, con la sua serie "There is a crack in everything", ridefinisce le narrazioni tradizionali attraverso forme fratturate e crepe che evocano un viaggio personale tra ambiguità e consapevolezza emotiva. Miguel Ribeiro, invece, con la sua fotografia, esplora il corpo umano come simbolo di identità e azione, creando una connessione tra sé e il mondo circostante. Le sue opere astratte sfidano i confini tra l'individuo e l'ambiente, offrendo una riflessione filosofica sulla nostra posizione nell'universo.