Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause

  • Quando:   07/05/2021 - 13/06/2021
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a BolognaAgnettiMAMbo


Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause
Vincenzo Agnetti, NEG, 1970, Strumento e amplificatore / instrument and amplifier, Archivio Vincenzo Agnetti

La nona edizione di ART CITY Bologna propone tra i main project Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause a cura di Luca Cerizza negli spazi del Padiglione de l’Esprit Nouveau, partner Banca di Bologna. La mostra presenta a Bologna, grazie al lavoro svolto nel 2019 dall’Archivio Vincenzo Agnetti in collaborazione con l’azienda Recipient.cc di Milano, il NEG. Concepito e brevettato da Agnetti e poi costruito in collaborazione con la nota azienda di elettronica Brionvega nel 1970, il NEG è stato utilizzato per la realizzazione di una sola opera dal titolo Vobulazione e Bieloquenza NEG (1970), video a quattro mani con Gianni Colombo realizzato in occasione della mostra Telemuseo a cura di Tommaso Trini alla Triennale di Milano, e perduto dopo la morte dell’artista.

Nel video Agnetti e Colombo lavorano due macchine e segnali diversi. Il pattern di base adottato dal primo viene modificato attraverso il “Vobulatore”, uno strumento elettronico tramite cui è possibile deformare il segnale televisivo; Agnetti utilizza invece il NEG per rivelare le pause all’interno di un testo da lui stesso pronunciato che spiega l’opera e la funzione stessa del NEG. Nelle parole dell’artista il NEG è un “rivelatore di pause”, “un pausometro”, uno strumento per fare della “musica in negativo”. Agnetti ha infatti modificato un giradischi stereofonico per far sì che, in mancanza di suono che lo attraversasse, la macchina producesse un rumore bianco che desse così rilevanza al silenzio, alle pause della musica o del discorso.

Frutto di un’operazione concettuale, il NEG nasce dalla riflessione critica sulla società e sul consumo, e dall’interesse sviluppato da Agnetti a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta per il tema del “negativo” nel quale convergono: l’inclinazione per forme di rarefazione estetica di matrice concettuale, la filosofia di T. W. Adorno, la critica all’industria culturale e l’alienazione dell’uomo moderno, l’attenzione alla parola e al linguaggio, mediata dalla filosofia analitica di Ludwing Wittengstein.

La mostra si muove intorno al NEG in due direzioni: una storica e l’altra contemporanea. Da una parte una selezione di opere cronologicamente e tematicamente vicine al NEG presenti in mostra tramite materiali d’archivio in parte inediti, ricostruisce il contesto in cui il NEG va inserito nella carriera di Agnetti quali il già citato Vobulazione e Bieloquenza NEG (1970), e quattro Assiomi dei primi anni Settanta, quadrati di bachelite nera su cui sono incise laconiche frasi assiomatiche, accompagnate talvolta da sintetici motivi grafici, derivati dal linguaggio della geometria e della musica. In mostra anche il Libro dimenticato a memoria (1970), uno dei grandi volumi nei quali Agnetti ha rimosso la parte testuale lasciando un vuoto enigmatico al centro e trasformando la scrittura in possibilità immaginativa, dando corpo al silenzio cui la scrittura e la parola sono sottoposte. Brevetto/NEG (1970) è invece il risultato dell’atto con cui l’opera è stata brevettata presso un notaio rappresentando così l’idea che anticipa la realizzazione.

Dall’altra parte la mostra vuole portare il NEG e l’intuizione di Agnetti nel contesto contemporaneo dando suono e immagine a una pausa lunga cinquant’anni e finalmente interrotta grazie al contributo di alcuni musicisti di diversa estrazione (avanguardia, elettronica, improvvisazione, rock sperimentale) invitati a comporre brani appositamente pensati per essere concepiti ed eseguiti insieme al suono-pausa del NEG. Nel percorso espositivo sono visibili infatti le performance musicali di Bellows (Giuseppe Ielasi & Nicola Ratti), Ricciarda Belgiojoso & Walter Prati, Gea Brown, Manuele Giannini & Alessandro Bocci (Starfuckers), Alessandra Novaga, registrate in audio da Attila Faravelli e in video da Matteo Frittelli (Alto Piano) negli spazi di Standards a Milano.

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Mostra: Vincenzo Agnetti. NEG: suonare le pause

Padiglione de l’Esprit Nouveau - Bologna

Apertura: 07/05/2021

Conclusione: 13/06/2021

Curatore: Luca Cerizza

Indirizzo: Piazza Costituzione 11 - 40128 Bologna

Promossa da:
Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
In collaborazione con Archivio Vincenzo Agnetti e Standards
Partner Banca di Bologna

Nell’ambito di: ART CITY Bologna

Apertura:
venerdì 7 maggio 2021 h 15
nell'ambito di ART CITY Bologna 2021

Orari di apertura
Dal 10 maggio al 13 giugno venerdì, sabato, domenica h 15-20 (prenotazione obbligatoria)
Orari di apertura straordinari in occasione di ART CITY Bologna 2021:
Venerdì 7 maggio h 15-20 (prenotazione obbligatoria), sabato 8 e domenica 9 maggio, h 10-20 (prenotazione obbligatoria)

Ingresso:

gratuito

prenotazione obbligatoria ai numeri 051 6496632 / 6496637

nelle seguenti giornate e orari: 3 e 4 maggio h 16- 20; 5, 6 e 7 maggio h 10-20

per sabato 8 e domenica 9 maggio nelle seguenti giornate e orari: 3 e 4 maggio h 16- 20; 5, 6, 7, 8 e 9 maggio h 10-20

dal 10 maggio al 13 giugno: venerdì, sabato, domenica h 15-20 con prenotazione obbligatoria allo 051 6496611

Informazioni su modalità di accesso e misure di sicurezza Covid-19:
https://www.culturabologna.it/vincenzo-agnetti-neg-suonare-le-pause

Istituzione Bologna Musei:
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei



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