XS e XXL
arte moderna e contemporanea in Romagna

Dal 6 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025 al Mercato Centro Culturale ci sarà la mostra XS e XXL | arte moderna e contemporanea in Romagna.

La mostra è a cura di Franco Bertoni, di seguito la sua introduzione:

"Una selezione di artisti figurativi romagnoli o significativamente attivi in Romagna nella modernità e nella contemporaneità. Scopo parallelo, se non primario, della mostra è quello di sollecitare il pubblico dei visitatori a esercitare una sorta di "esercizio dello sguardo".
Agli artisti invitati non è stato chiesto di presentare opere conformi a un preciso e prestabilito argomento ma di partecipare con alcune che, a loro avviso, ben li rappresentano. A questa esposizione libera e senza tema è stato dato un unico vincolo: che si trattasse di opere di grande dimensione o, al contrario, di opere estremamente piccole. Un vincolo dimensionale che recupera, da un lato, un filone monumentale che anche in Romagna ha avuto episodi di rilievo e, dall'altro, un altrettanto significativo indirizzo più intimo, personale e minimo.

L'eterogeneità delle rappresentazioni figurative e il libero alternarsi di opere molto piccole o molto grandi hanno lo scopo di coinvolgere il pubblico stimolandolo a libere associazioni, a giochi visivi, a rimandi e a, vere o presunte, scoperte di segrete relazioni, affinità o intriganti contrasti seguendo il pendolo degli avvicinamenti e degli allontanamenti. Invertendo questo esercizio, anche fisico, si scopriranno dettagli significativi anche nelle opere di maggiori dimensioni e grandiose linee di componimento anche nelle opere più piccole. Cannocchiale e microscopio si confonderanno.
Inoltre - in un momento in cui gran parte dell'arte contemporanea necessita sempre più di testi esplicativi e apparati didascalici a favore di forme di espressione enigmatiche e di un pubblico altrimenti inerme di fronte a opere in cui prevalgono elucubrazioni e concettosità della più varia origine - in questa mostra la figura del curatore quasi scompare per lasciare liberamente parlare le opere.
Senza il supporto della critica e di un "velo di Maya" che ha la presunzione di spiegare e di convincere, i visitatori sono abbandonati a se stessi in una azione di visione e di giudizio.
In questo modo, vengono sbloccati tutti quei freni che impediscono un libero "esercizio dello sguardo".

Tutto questo anche per affermare un persistente primato dell'arte figurativa su quella parte di arte contemporanea di origine concettuale che, per sua natura, non può offrirsi a risultati estetici o percettivi.
In mostra: opere a tema religioso e profano, figure, paesaggi e nature morte senza soluzione di continuità. Ad unirle è unicamente uno sguardo sul "vero".
Qualcuno ha detto che ogni vera opera d'arte si riconosce anche solo avendone a disposizione un decimetro quadrato. Questa è un'occasione per sperimentarlo."... leggi il resto dell'articolo»