10 luoghi per l'estate dove incontrare l'arte

Con un occhio verso le località più frequentate per le vacanze estive, ma non solo, vogliamo riportare all'attenzione dei luoghi in cui l'arte si può incontrare all'aperto, spesso liberamente, per ricordarci che l'arte non è pensata e creata solo per popolare le pareti e le sale di musei e gallerie, ma anche per sfidare i nostri preconcetti e risvegliare il nostro spirito critico in luoghi che non sono spazi espositivi.

CVTA2024 - Artist Snik Photo © Ian Cox 2024. Opera visibile a Civitacampomarano

Partiamo da un territorio tra i preferiti come meta delle vacanze estive dagli italiani, e non solo, come le spendide Dolomiti, per esplorare anche borghi e luoghi lontani dalle mete più frequentate, ma che sanno raccontare storie uniche e preziose.

I. Ortisei e Val Gardena e la Biennale Gherdëina

Diana Policampo, 2024

Diana Policarpo, Anguane's Fountain, 2024. Mixed media sculpture. 280 x 120 x 120 cm. // Anguane's Fountain, Stream (COBRACORAL), 2024. 6 multi-channel audio installation. Commissioned by Biennale Gherdëina 9. Photo by Tiberio Sorvillo

La mostra Biennale Gherdëina dal 2008 porta l'arte contemporanea internazionale nel contesto unico delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco, articolandosi in diversi spazi di Ortisei per espandersi nelle zone circostanti della Val Gardena. La nona edizione di Biennale Gherdëina, a cura di Lorenzo Giusti, organizzata dall'associazione Zënza Sëida presieduta da Eduard Demetz, è in corso e proseguirà fino al 1° settembre 2024.

Dal seicentesco Castel Gardena a Selva di Val Gardena fino al centro di Ortisei, dall'area industriale di Pontives, Laion fino a Dantercepies la 9ª edizione di Biennale Gherdëina si sviluppa attraverso diversi format: nuove produzioni, performance, mostre personali e collettive, collaborazioni con istituzioni culturali regionali e laboratori aperti al pubblico.

Approfondisci: Biennale Gherdëina 9 - The Parliament of Marmots


II. La val di Fiemme e il parco d'arte Respirart

Vedo non vedo... leggi il resto dell'articolo»

Luca Prosser, Vedo non vedo, Pampeago - foto Mauro Morandini

Restiamo nello splendido scenario del Patrimonio Unesco delle Dolomiti, per ricordare RespirArt, il parco d'arte più alto del mondo, che si trova in Val di Fiemme a Pampeago, a 2200 m s.l.m..

Nasce grazie alla collaborazione tra la giornalista - scrittrice Beatrice Calamari e l'artista Marco Nones. Si sviluppa lungo un percorso ad anello di circa 3 km fra il Rifugio Monte Agnello e il Rifugio Caserina, in cui è possibile ammirare le installazioni artistiche create da artisti di fama internazionale quali Hidetoshi Nagasawa, Aldo Pallaro, Federico Seppi, Thorsten Schütt.

Ogni anno, durante il periodo estivo, vengono realizzati nuovi capolavori, mentre quelli degli anni precedenti vengono lasciati alla natura e al suo automatico processo di mutazione. La presenza stessa delle opere diventa continuo gesto creativo dell'artista che l'ha creata prima, e della natura che ne continua la creazione in un "panta rei" d'arte collaborativa tra uomo e natura. Un gesto creativo, simbolico, con lo scopo di rappresentare i continui cambiamenti della natura e della vita.

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III. L'antico borgo di Civitacampomarano

artist-anders-gjennestad

CVTA2024 - Artist Anders Gjennestad Strøk - Photo ©Ian Cox 2024

Il borgo in provincia di Campobasso dal 2016 ospita un festival di urban art, nato dalla visione di Alice Pasquini, che nel corso degli anni ha fatto del piccolo paese in provincia di Campobasso il simbolo del Molise che "resiste". L'edizione di quest'anno ha visto protagonisti artisti provenienti da Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, e Grecia.

Nell'immagine sopra una delle opere realizzate nel corso di questa edizione, ad opera di Strøk, nome d'arte di Anders Gjennestad, artista norvegese che si distingue per le sue creazioni surreali e poetiche. Si tratta di "A Tale of Two" ("Una storia di due") e fa parte di una serie che esplora i temi dell'affetto, dei confini e della fiducia, e, in generale, della lotta per l'accettazione.

Ogni anno il paese offre i propri muri, porte e scorci, come tela per creare opere inedite e site specific, andando a creare così una vera galleria d'arte su strada in continua evoluzione, che conta oggi oltre 70 opere d'arte.

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IV. L'Oasi Dynamo a San Marcello Piteglio e l'OCA Oasy Contemporary Art and Architecture

OCA Oasi Dynamo

OCA, Tayou, Oasi Dynamo, ©Mattia Marasco

L'Oasi Dynamo è una riserva naturale affiliata WWF creata in un un territorio prevalentemente boschivo, dove vivono una grande varietà di animali selvatici e tante specie di piante rare. In parte dedicata alle tradizionali attività dell'allevamento e dell'agricoltura, l'oasi si è aperta negli anni anche all'ospitalità, all'eco turismo, alla divulgazione di una cultura sostenibile dell'ambiente. E in quello che fino ad un anno fa era una grandissima stalla per le mucche, è nato lo spazio-museo, l'OCA Oasy Contemporary Art and Architecture, a cui si accede solo dopo una camminata nel bosco di circa 30 minuti. Dal 30 giugno, in collaborazione con Galleria Continua, ospita la mostra Love Letter, a cura di da Marco Bazzini e Emanuele Montibeller, con opere di Pascale Marthine Tayou, artista "produttore" che concepisce un'arte senza confini e norme, nutrendosi delle proprie radici culturali (è nato in Camerun nel 1966 col nome di Pascal Marthin) ma anche dei tanti viaggi fatti. In uno scambio continuo tra arte e vita, ha deciso nei primi anni Novanta di cambiare il proprio nome in Pascale Marthine, entrambi tipicamente femminili, cosciente della mutevolezza e non staticità dell'identità personale.

Presto, nel parco, arriveranno anche installazioni ambientali di Alejandro Aravena, Stefano Boeri, Michele De Lucchi con Mariangela Gualtieri, fuse*, Kengo Kuma, Davide Quayola, Diana Scherer, Matteo Thun e Edoardo Tresoldi. Dopo avere lasciato la macchina in località Croce di Piteglio, l'immersione nella natura per il visitatore sarà totale e le installazioni artistiche parteciperanno con il pubblico a questa immersione.

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V. Santo Stefano Quisquina e il Teatro di Andromeda

foto Teatro Andromeda

Christian Reina, foto del Teatro Andromeda

Santo Stefano Quisquina si trova nei monti Sicani, in Sicilia. Qui l'artista Lorenzo Reina ha creato la sua "Fattoria dell'Arte Rocca Reina", e un teatro, costruito in una zona panoramica della città, a quasi 1.000 metri sul livello del mare, con un palco circolare e dei posti a sedere costituiti da blocchi di pietra che riproducono in numero (108) e disposizione le stelle della costellazione di Andromeda, verso cui è rivolto. Da qui il nome di Teatro di Andromeda. Il teatro venne presentato alla XVI edizione della Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia. Al contempo la Fattoria annovera un laboratorio d'arte e un museo a pianta ottagonale. 

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VI. San Quirico d'Orcia e gli Horti Leonini

Comfort zone

Stefania Vichi, opera site-specific Comfort Zone per "Forme nel Verde"

Nell'incantevole Val d'Orcia, dove si trova uno tra i paesaggi più belli del mondo, dichiarato da tempo Patrimonio Unesco, precisamente a San Quirico d'Orcia, per idea del giornalista Mario Guidotti, dal 1971 si svolge una manifestazione artistica dal titolo "Forme nel Verde" che un armonico rapporto di arte e natura.

Gli artisti che espongono, accolgono la sfida di confrontarsi con la storia e le geometrie dei celebri Horti Leonini, il cinquecentesco giardino all'italiana realizzato da Diomede Leoni, che resta il luogo principale della manifestazione, e in questo modo continua ad assolvere alla funzione di promotore di arte immaginata dal suo creatore.

Nel 2024, ad essere scelta per questo intento dal curatore e direttore artistico della mostra Carlo Pizzichini, prima donna per questa rassegna, è stata la giovane artista italiana, nata nel 1986 a Città di Castello, Stefania Vichi, che per l'occasione ha preparato un percorso composto da sculture e installazioni. Il titolo dato alla mostra è "Comfort Zone", a sottolineare la tematica concettuale che l'artista utilizza per indagare il rapporto tra l'uomo e le sue abitudini. Negli Horti Leonini sono installati i monoliti di Lex Italica, un nucleo di sculture che caratterizzano l'estetica di Stefania Vichi e la sua puntualizzazione cromatica. Attorno al monumento storico di Cosimo III, che si trova al centro del grande giardino, l'artista ha scelto di costruire un monumentale recinto scultoreo, l'opera site-specific Comfort zone, che dà il titolo alla mostra. 

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VII. Todi, il Parco delle sculture e il Festival delle Arti

Parco delle scuture a Todi

Beverly Pepper Todi Columns, 1979 – 2019 Acciaio cor-ten (ca 12 m ogni colonna) Parco di Beverly Pepper, Todi (foto George Tatge) © Beverly Pepper. All rights reserved

L'Umbria con i suoi splendidi Borghi medievali rappresenta una delle mete preferite da chi ama il turismo d'arte, ma fuori dalle grandi città. Rievocazioni storiche, festival, oltre ad un'offerta enogastronomica invidiabile, rendono questa regione molto attrattiva per i turisti italiani e stranieri. La città di Todi, in provincia di Perugia, ospita il Beverly Pepper Park, che rappresenta il primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria e il primo dell'artista americana nel mondo. Beverly Pepper, nata a Brooklyn nel 1922, è stata una scultrice e pittrice statunitense, vissuta e scomparsa a Todi nel 2020. Questa circostanza ha creato le condizioni per la creazione di questo parco immerso nel verde tra le mura medievali della città, che offre un percorso di 20 sculture ideate, restaurate per l'occasione e donate dall'artista. Si tratta di opere monumentali create con materiali differenti (ferro, acciaio inox, pietra) che raccontano la carriera dell'artista americana dal 1960 agli anni 2000.

"È con immensa gioia che guardo a questo progetto per Todi, una nuova energia per la città che sposa la sua storia con il mio percorso di artista, impegnata da sempre nei progetti di Land Art a creare un legame vitale tra le sculture ed il contesto naturalistico. Arte e natura che stimolano l'uomo in una ricerca interiore che tende all'infinito". Beverly Pepper.

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Da sottolineare anche che dal 24 agosto la città accoglierà la nuova edizione del Festival delle Arti, e una mostra personale dedicata all'artista Mark di Suvero, diffusa nella città, e che porterà in piazza del Popolo la grande scultura Neruda's Gate (2005), dedicata al poeta cileno, composta da un enorme portale, alto circa 8 metri, verniciato di rosso, attraversato da una lunga trave di acciaio.

VIII. La Maremma e le sculture di Staccioli

Staccioli a Volterra

Scultura Mauro Staccioli nelle campagne circostanti Volterra - Foto © Itinerarinellarte.it

La località Giardino, nel comune di Capalbio, nella Maremma Grossetana, e le campagne circostanti Volterra, nel cuore della Maremma Pisana, sono accumunate dalla presenza di spettacolari sculture di Mauro Staccioli. Era il 2009 quando la città di Volterra dedicava una grande mostra all'artista nato nella città toscana nel 1937, esponendo 20 grandi installazioni-sculture, concepite appositamente per l'evento e ambientate nel paesaggio, di cui 10 rimaste in forma permanente andando a creare una sorta di museo a cielo aperto. Le sculture permanenti sono state in seguito oggetto di restauro (dall'autunno del 2022 a gennaio 2023).

Più recente è invece la collocazione di un lavoro di Mauro Staccioli, realizzato nel 2004, nella "Valle d'Oro" in località Giardino (Capalbio), lungo l'asse ideale che collega il mare all'entroterra collinare della Maremma. Si tratta di un'imponente installazione in acciaio cor-ten, costituita da tre elementi piramidali, alti nove metri e disposti circolarmente in posizione equidistante, che d'ora in avanti si staglieranno sul paesaggio maremmano con la nettezza delle forme che contraddistinguono il lavoro di Mauro Staccioli, tutto imperniato sull'idea di arte come dispositivo di segnalazione sociale, politica e culturale.

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IX. Forte di Civezzano in località Tagliata superiore, Trento

Rifugio temporaneo

Solomostry, Rifugio temporaneo, foto allestimento - courtesy Cellar Contemporary

Torniamo verso le montagne, al Forte di Civezzano, che si trova in località Tagliata superiore, appena fuori dalla città di Trento. Edificato tra il 1869 e il 1872 come parte di un complesso fortificato, nei pressi del paese di Civezzano, che si articolava in tre opere, è opera di Daniel von Salis da Soglio, che lo utilizzò come laboratorio di ricerca di nuove soluzioni per le fortezze di montagna. La Tagliata stradale superiore è visitabile dopo il restauro nel 2016, ed oggi è divenuta palcoscenico di una "rappresentazione" di arte contemporanea, dove il giovane artista contemporaneo Solomostry (nato a Milano nel 1988), è protagonista della mostra "Rifugio Momentaneo". Il progetto espositivo, aperto al pubblico venerdì 19 luglio, è stato pensato appositamente per questi spazi e per l'atmosfera intima e di sospensione del tempo che essi offrono.

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X. Il Castello di Donnafugata e il suo labirinto

Arianno è il file

Alessia Forconi, Arianna è il filo

Torniamo nella splendida Sicilia, questa volta a Ragusa, al Castello di Donnafugata, per scoprire il giardino del Castello e una rassegna d'arte, dal titolo "Labyrinthus", che propone, dal 18 maggio al 30 ottobre 2024, cinque diverse interpretazioni dei miti dedalici, affidate agli scultori Luigi Citarrella, Emanuele Scuotto, Alessia Forconi, Fulvio Merolli e Giacomo Rizzo. Ideata e curata da Andrea Guastella, la rassegna prevede che le diverse opere vengano installate al centro del labirinto, a rotazione, per un intero mese, per poi venire spostate nel giardino. Per vederle, è dunque necessario "perdersi" nei meandri del labirinto, riflettendo in questo lento percorso sui miti e sulla loro attualità. La scultura in esposizione in questo periodo è di Alessia Forconi, realizzata in una trama di metallo, dal titolo "Arianna è il filo": lo strumento attraverso cui ciascuno, smarrito nel labirinto della vita, può trovare (ma non è detto vi riesca) la sua strada.

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Pubblicato il 07/08/2024

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