10 Mostre da vedere a Milano nella settimana di miart e Milano Art Week

Nella settimana in cui Milano celebra l'arte con la sua Art Week, in concomitanza con miart - fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea del capoluogo lombardo, vogliamo ricordare alcune delle mostre più interessanti che si possono visitare in città, tra Musei, Fondazioni e Gallerie d'Arte, dedicate all'Arte Contemporanea.

Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 Artisti Contemporanei, foto allestimento

Sono coinvolti luoghi istituzionali come Palazzo Reale, il Mudec e la Triennale, importanti sedi espositive come la Fabbrica del Vapore e Pirelli HangarBicocca, e alcune delle più importanti Gallerie cittadine. Per tutti gli altri eventi, più di 350, del programma ufficiale di Milano Art Week, è possibile saperne di più con la nostra pagina dedicata all'evento, ma prima scopri la nostra selezione di mostre da non perdere.

1. Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli

Continua fino al 4 maggio 2025 a Palazzo Reale a Milano la mostra "Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei", che presenta oltre 140 opere di 80 artisti contemporanei. L'esposizione rappresenta un'occasione unica per esplorare i temi della contemporaneità attraverso il punto di vista di alcuni degli artisti tra i più noti a livello internazionale.

La mostra, che fa parte del programma della edizione 2025 di Milano Art Week, esplora l'arte contemporanea attraverso un'analisi di identità, corpo, sessualità e marginalità, coinvolgendo artisti come Wangechi Mutu, Raqib Shaw e Luigi Ontani, che affrontano temi di identità e appartenenza culturale, spesso mescolando tradizione e modernità nelle loro opere. Altri come Roberto Cuoghi e Tammy Nguyen indagano concetti di metamorfosi, mentre Hayv Kahraman e Hiba Schahbaz riflettono sulla diaspora e sul corpo come spazio di memoria. Imran Qureshi e Kiki Smith, invece, esplorano la condizione umana attraverso simbolismo e immagini viscerali.

La seconda parte della mostra include artisti come Tracy Emin e Lisa Yuskavage, che trattano la sessualità e la vulnerabilità femminile, mentre Shadi Ghadirian riflette sulle restrizioni culturali e le tensioni di genere nel mondo islamico. Altri come Muntean/Rosenblum, Martin Maloney e Katja Seib utilizzano l'iconografia popolare per esplorare linguaggi visivi e narrativa. Artisti come Francis Alÿs, Pietro Roccasalva e Andro Wekua trattano temi di viaggio e trasformazione, mentre Giangiacomo Rossetti e Karen Kilimnik riflettono sul concetto di spazio e realtà. La mostra prosegue con Hernan Bas, Nicole Eisenman e Paola Pivi, che creano un dialogo sul corpo, il desiderio e la fluidità, e conclude con Adrian Paci, Marinella Senatore, Massimo Bartolini e Hannah Quinlan, che esplorano esperienze collettive e l'evoluzione dei ruoli sociali. Scopri di più.

2. Valerio Adami. Ripensando la realtà

Valerio Adami

Valerio Adami, 1987, Mnemosine machine à écrire et violon, 225 x 300 cm... leggi il resto dell'articolo»

Passiamo ad un artista che a Palazzo Reale ha esposto nel 2024 e che oggi è protagonista di due personali in altrettante gallerie milanesi. Dep Art Gallery presenta fino al 17 maggio "Valerio Adami Ripensando la realtà", curata da Lorenzo Madaro, dove sono esposte opere realizzate tra gli anni '70 e gli anni 2000 in una alternanza di scene di viaggio e dipinti dove l'artista si pone nell'atto di ripensare alla realtà vissuta, come nell'imponente dipinto "Mnemosine machine à écrire et violon" del 1987.

La pittura di Valerio Adami, nato a Bologna il 17 marzo 1935, è caratterizzata da un cromatismo e da un disegno marcato che, complice anche il confronto con la pop art, tra il 1961 e il 1964 rafforzerà uno stile che si distingue nell'uso di una materia cromatica in stesure piatte, dentro i netti contorni neri del disegno. Caratteristica della sua pittura sono i contorni netti, le larghe campiture e l'ambientazione in scenari fantastici o ambienti della vita quotidiana: camere da letto e saloni. Le tecniche che utilizza sono l'olio, l'acquerello, l'acrilico e la serigrafia.

Il curatore Lorenzo Madaro descrive con queste parole l'artista: "Colto, ironico, sofisticato, il lungo e complesso lavoro di Valerio Adami ha ribadito che al centro di tutto il suo interesse visivo c'è ininterrottamente un persistente ripensamento della realtà in tutti i suoi aspetti filosofici, culturali, metafisici, ma anche ironici e solo apparentemente banali e quotidiani". Scopri di più.

In questi giorni anche la Fondazione Marconi e Gió Marconi dedicano una mostra all'artista, con Valerio Adami. Laboratorio, un importante omaggio dedicato all'artista, in collaborazione con l'Archivio Valerio Adami, a sessant'anni dalla sua prima apparizione presso lo Studio Marconi di Milano e a novant'anni dalla sua nascita. La mostra si propone di indagare un periodo cruciale della produzione di Valerio Adami, dal 1962 fino ai primi anni Settanta, attraverso un itinerario tematico strettamente intrecciato ai viaggi e ai luoghi visitati dall'artista in quegli anni. Seguendo un ordine cronologico, l'esposizione intende evidenziare l'influenza delle atmosfere di quei luoghi sulla sua opera e sul processo creativo. Scopri di più.

3. James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986

James Brown

James Brown. Prehistoric New York 1981 1986, foto allestimento opera in mostra - courtesy Galleria Scaramouche

Restiamo nell'ambito delle mostre allestite da gallerie d'arte per ricordare un evento che è in chiusura sabato 5 aprile presso la Galleria Scaramouche. Si tratta di James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986, dedicata ad una selezione di opere museali dell'artista statunitense James Brown, nato nel 1951 a Los Angeles e morto tragicamente in un incidente stradale insieme alla moglie Alexandra Condon in Messico nel 2020.

Attraverso più di trenta lavori storici – tra cui tele di grandi dimensioni, opere su carta, legni incisi, terrecotte policrome e grafiche originali – l'esposizione si pone l'obiettivo di celebrare e analizzare il linguaggio dell'artista californiano nei sei anni più rilevanti e acclamati della sua ricerca, quelli del Graffitismo newyorkese. Dopo gli studi all'Immaculate College di Hollywood in pittura e tecniche di stampa, e un soggiorno a Parigi dove frequenta l'École de Beaux Arts, Brown nel 1979 si trasferisce a New York, dove entra in contatto con gli artisti del nascente movimento Neo-Espressionista dell'East Village come Jean-Micheal Basquiat, Keith Haring, Julian Schnabel, Kenny Scharf e Futura 2000. Questi incontri, sommati alle influenze derivanti da altri importanti artisti dell'epoca quali Antoni Tàpies e Cy Twombly, plasmano il linguaggio di Brown che si rivela al pubblico come un tentativo di trovare una personalissima idea di equilibrio tra la figurazione e l'astrazione. Scopri di più.

4. Dal muralismo alla street art. MUDEC Invasion

Mudec

Dal muralismo alla street art. MUDEC Invasion

Dal Graffitismo anni '80 di New York ci spostiamo verso la street art contemporanea, con la nuova mostra del Mudec, Dal muralismo alla street art. MUDEC Invasion, che vede dieci artisti di fama internazionale trasformare gli spazi del museo con opere murali site-specific visibili per soli tre mesi, fino al 29 giugno 2025.

Dalle radici del muralismo, il percorso ci accompagna alla scoperta dell'evoluzione dell'arte urbana fino ai giorni nostri, attraverso 10 opere di 10 artisti muralisti che hanno interpretato in modo unico e personale il tema del "Viaggio": Luca Barcellona esplora gli alfabeti come porte d'accesso alle culture; Zoer trasforma il colore in una dimensione temporale; Capo.Bianco gioca con labirinti geometrici per raccontare il viaggio nello spazio; Hitnes porta sulle pareti il movimento fluido della migrazione animale; Mazatl offre una riflessione sul viaggio metafisico; Neethi esplora il tema del pellegrinaggio e della devozione; Cinta Vidal sfida la prospettiva per raccontare il viaggio di leisure; Agus Rucula riflette sul concetto di souvenir; Aya Tarek immagina il concetto di viaggio nell'epoca del neocapitalismo e Mohammed L'Ghacham cattura l'essenza di ricordo e memoria.

Oltre alle opere murali, in mostra sono presenti una serie di video, in cui gli artisti raccontano in prima persona il loro processo creativo e la loro esperienza; un occasione imperdibile per approfondire il "making of" di queste opere uniche e irripetibili. Scopri di più.

5. John Giorno: a labour of LOVE

John Giorno

Foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano

Anche la Triennale Milano partecipa al programma della Milano Art Week con l'esposizione John Giorno: a labour of LOVE (aperta al pubblico dal 15 marzo), che offre un'esplorazione delle tante forme di amicizia, dialogo e supporto nel mondo della cultura, con materiali dal ricco archivio dell'artista americano, in sintonia con il tema di miart 2025 - among friends. La mostra raccoglie una selezione di circa 100 documenti resi accessibili da Giorno Poetry Systems (GPS), l'organizzazione no-profit fondata dal Giorno nel 1965 per supportare artisti, poeti e musicisti, e che oggi sovrintende anche all'eredità dell'artista e ai suoi vasti archivi.

Da questi emergono le tracce delle innumerevoli amicizie e collaborazioni di Giorno con alcune delle figure più significative dell'arte, della letteratura e della musica del Novecento: William S. Burroughs, John Cage, Allen Ginsberg, Keith Haring, Allan Kaprow, Jasper Johns, Patti Smith, Michael Stipe, oltre ai già citati Rauschenberg e Warhol, e solo per citarne alcuni. La selezione include anche Dial-A-Poem, l'opera d'arte iconica e interattiva con cui l'artista ha reso per la prima volta disponibili attraverso la linea telefonica le voci di poeti, artisti e musicisti intenti a leggere le sue poesie. Originariamente prodotto nel 1968, oggi fa parte della collezione permanente del MoMA a New York. Scopri di più.

6. Yukinori Yanagi e Tarek Atoui

Yukinori Yanagi

Yukinori Yanagi "ICARUS". Veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025. Primo piano: Article 9, 1994. Secondo piano: Project God-zilla 2025 The Revenant from "El Mare Pacificum", 2025.©YANAGI STUDIO Courtesy l'artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio

Altro luogo dedicato all'arte tra i più interessanti nel campo del contemporaneo, Pirelli HangarBicocca presenta la prima antologica in Europa dell'artista giapponese Yukinori Yanagi (dal 27 marzo) accanto alla personale dell'artista e compositore Tarek Atoui

Yukinori Yanagi è noto per l'esplorazione di temi legati alla sovranità, alla globalizzazione e ai confini, che indaga attraverso installazioni site-specific di grandi dimensioni. L'artista si addentra sovente anche nella storia giapponese, confrontandosi tuttavia con tematiche universali legate al nazionalismo e all'impatto della modernizzazione e della tecnologia sulla società. Icarus è il titolo della mostra che raggruppa un corpus di lavori risalenti agli anni novanta e duemila insieme a lavori più recenti che ripercorrono la carriera dell'artista.

Tarek Atoui. Improvisation in 10 Days è il titolo della mostra, la prima personale in Italia, di Tarek Atoui, artista e compositore elettroacustico che utilizza il medium del suono per innescare nel pubblico reazioni fisiche e intellettuali e sollecitare attività di percezione, esperienza e conoscenza. Attraverso installazioni, ambienti acustici complessi e performance collaborative, Tarek Atoui è promotore di sperimentazioni capaci di ampliare il concetto di ascolto e porta avanti una costante ricerca artistica che trae origine da differenti contesti geografici, storici e sociali. Scopri di più.

7. Revival: Denzil Forrester, Kate Spencer Stewart e Phoebe Collings-James

Revival

Revival, 2025, with works by Phoebe Collings - James, Denzil Forrester, and Kate Spencer Stewart, curated by Giulia Civardi Exhibition view at Francesca Minini, Milan Ph. Andrea Rossetti

Fino al 10 maggio. la mostra REVIVAL presso Francesca Minini, presenta le opere di Phoebe Collings-James, Denzil Forrester e Kate Spencer Stewart. Si tratta della prima di una serie di mostre che esplorano i dialoghi intergenerazionali e le connessioni tra arti visive e suono. Considerando la galleria come un dispositivo che modella i valori culturali e le tendenze di mercato, nonché le narrazioni storiche e personali, REVIVAL mette in discussione le idee di atemporalità, i cicli di consumo e di scambio. Questi dialoghi cosa risvegliano, invitano a rivivere o a rinnovare? E cosa rivelano di un preciso momento?

Denzil Forrester è un artista nato nel 1956 a Grenada, nei Caraibi. Si è trasferito in Inghilterra nel 1967, all'età di 10 anni. Il lavoro di Forrester è noto per immortalare l'energia dinamica della scena reggae e dub dei nightclub londinesi degli anni '80, un tema che ha caratterizzato la sua pratica artistica per oltre quattro decenni.

Kate Spencer Stewart (nata nel 1984 a Phoenix, AZ, USA) vive e lavora a Los Angeles. Ogni suo dipinto rappresenta il tentativo di Stewart di dipingere "nulla o il vuoto". Il suo processo si dispiega attraverso la creazione di segni ripetitivi su sfondi contrastanti. Attratta dall'impossibilità di catturare l'ambiente e l'atmosfera, Stewart stratifica i materiali più terrosi e sintetici per offrire una visione verso la trascendenza.

L'artista britannica Phoebe Collings-James (nata nel 1988) è un'artista multidisciplinare che lavora con la scultura, la pittura e il video. Collings-James sceglie di usare tutto il suo corpo nella creazione dei suoi dipinti, sia che lo usi per stendere la pittura a olio su una tela non tesa, sia che schiacci le uova con i piedi o calpesti un pigmento nero avorio e vi tracci le sue impronte. Le sue opere esplorano la violenza, la sessualità e desiderio.

Partendo dalla struttura della musica dub, che narra di rottura e riparazione, di qualcosa che si perde e ritorna, la mostra proposta da Francesca Minini osserva attraverso le pratiche pittoriche di Denzil Forrester, Kate Spencer Stewart e scultoree di Phoebe Collings-James, i gesti ripetuti, sentiti e rivisti sotto nuove forme visive. Scopri di più.

8. Ming Smith. I paint with light

Ming Smith

M77 Ming Smith I paint with Light ph. Lorenzo Palmieri

Continuiamo ad occuparci delle proposte più interessanti offerte dalle Gallerie d'Arte in città, per segnalare la mostra, appena inaugurata, di M77, dedicata Ming Smith, una delle fotografe più influenti e innovative del panorama contemporaneo. "Ming Smith - I Paint with Light" è la sua prima esposizione in Europa, e ripercorre e celebra l'intero percorso artistico di Ming Smith, raccogliendo oltre cinque decenni di produzione fotografica, dalle sue prime opere del 1972 fino ai lavori più recenti.

Questa ampia selezione di immagini mostra come l'artista abbia saputo affermarsi come una delle voci più autentiche e innovative della fotografia contemporanea. Prima fotografa nera ad essere acquisita dalla collezione permanente del MoMA, ha avuto il coraggio di esplorare e rappresentare l'esperienza afroamericana con uno sguardo straordinariamente personale, attraverso un approccio intuitivo e profondamente poetico. Le sue immagini non solo documentano ma esplorano le sfumature emotive, culturali e sociali di una realtà complessa, affrontando temi come l'identità, la memoria, la resilienza e la lotta per il riconoscimento. Scopri di più.

9. Les Monstres Amis. Emilio Scanavino e la X Triennale

Emilio Scanavino

Les Monstres Amis. Emilio Scanavino e la X Triennale, Installation view

La neonata Fondazione Emilio Scanavino a partire dal 4 aprile presenta nella sua sede di Milano la mostra Les Monstres Amis. Emilio Scanavino e la X Triennale, a cura di Michel Gauthier e Marco Scotini, che rivisita un momento fondamentale della storia dell'arte e del design. L'esposizione si concentra sulla partecipazione di Scanavino e di altri artisti di rilievo dell'epoca alla X Triennale di Milano del 1954, dedicando particolare attenzione alla sezione della ceramica, importante occasione di dialogo tra arte e design industriale.

Les Monstres Amis ricrea l'ambiente della sala delle ceramiche della Triennale, che nel 1954 ospitava opere realizzate ad Albisola nell'estate precedente da artisti come Enrico Baj, Sergio Dangelo, Corneille, Asger Jorn, Roberto Matta, Lucio Fontana e lo stesso Emilio Scanavino, all'interno di una scenografia curata da Joe Colombo. La sezione, inserita in un contesto dedicato a design industriale e funzionalismo, si proponeva di sfidare il predominio di quest'ultimo con un progetto che anticipava il Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, un'idea che sarebbe poi evoluta nell'Internazionale Situazionista. Scopri di più.

10. Luis Gómez Armenteros. Comanche

Luis Gomez Armenteros

Un Sueño Sufí, instalación, 2011

Il 5 aprile alla Fabbrica del Vapore di Milano si terrà l'evento conclusivo della mostra Comanche (The Enemy of Everyone) dell'artista cubano Luis Gómez Armenteros: una visita guidata con l'artista. L'evento offrirà ai visitatori un'esperienza immersiva con una esplorazione guidata della mostra, che vedrà la partecipazione dell'artista Luis Gómez Armenteros, del curatore Giacomo Zaza e della direttrice della Fabbrica del Vapore, Maria Fratelli.

Luis Edgardo Gómez Armenteros è un artista visivo e multidisciplinare cubano nato nel 1968 a L'Avana. La sua pratica artistica abbraccia diversi media, tra cui disegno, pittura, scultura, installazioni, fotografia, arte concettuale e video. Gómez Armenteros è noto per la sua esplorazione critica delle dinamiche di potere all'interno del mondo dell'arte, evidenziando spesso le incongruenze e le manipolazioni presenti nel sistema. Le sue opere affrontano temi legati alla politica, al linguaggio come strumento di potere e alle condizioni sociali e umane, caratterizzate da un approccio sperimentale e irriverente

La doppia personale dell'artista, che oltre alla Fabbrica del Vapore di Milano e coinvolge anche lo spazio The Place a Bergamo, presenta opere installative e site-specific, che utilizzano vari media mettendo a confronto l'arte, il ruolo dell'artista, la società e le inevitabili questioni che circondano l'arte e le forme di consumo. Il progetto espositivo pone attenzione sugli stimoli che può dare la componente concettuale ed elaborativa dell'arte al giorno d'oggi.  Nelle due mostre l'artista presenta una selezione di opere, alcune inedite e altre distinte nell'ultimo decennio da una incredibile "libertà di coscienza" e un'analisi dei meccanismi contraddittori della sfera artistica. Scopri di più.

Pubblicato il 02/04/2025

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