Non ci concentreremo necessariamente su grandi eventi, mostre e artisti, anzi spesso saranno fatti che potrebbero passare in secondo piano, ma che ci sembrano significativi dei diversi modi in cui l'arte, soprattutto l'arte contemporanea, può generare momenti di incontro col pubblico non scontati, o destinati a trasformare un luogo e lasciare il segno. Ne è certamente esempio l'intervento che trasformerà l'ex marmeria IMARFA in Puglia, a Fasano, che abbiamo scelto come primo fatto della settimana n.25 di questo 2024, conclusa domenica 23 giugno.
I 5 protagonisti di questa settimana sono: Michelangelo Pistoletto, Andrea Bianconi, un esempio di Urban Art, un evento a Urbino e Louise Bourgeois.
I. L'intervento di Michelangelo Pistoletto all'ex marmeria IMARFA in occasione del Vertice G7
Michelangelo Pistoletto. Love Difference
La Fondazione San Domenico Onlus, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Città di Fasano, ha presentato il recupero dell'ex IMARFA e la sua futura trasformazione in un centro per la cultura e l'arte contemporanea con un'installazione luminosa di Michelangelo Pistoletto. Il complesso industriale, situato lungo la litoranea tra Torre Canne e Savelletri, era in passato adibito alla lavorazione di marmi e graniti, e l'area e gli edifici esistenti verranno riconvertiti in un centro con 1250 mq di spazi espositivi e una vasta area all'aperto, che sarà adibita anche a eventi dal vivo, come concerti e spettacoli teatrali.
A segnare l'inizio del percorso di valorizzazione di questo territorio attraverso l'arte è un lavoro di Michelangelo Pistoletto – significativamente installato in occasione del G7 per il messaggio politico e sociale di cui è portatore – che rimarrà visibile fino al 20 ottobre 2024. Love Difference è una monumentale e variopinta installazione luminosa composta da 20 scritte al neon, in cui la frase "amare le differenze" è tradotta nelle lingue più diffuse del mondo.
Questo lavoro, concepito per la prima volta nel 2005 come parte di Luci d'Artista a Torino, nasce nell'ambito del più ampio e articolato progetto del 2002 Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, nato per promuovere il rispetto e la comprensione reciproca tra le diverse culture attraverso l'universalità dell'arte. Continua a leggere.... leggi il resto dell'articolo»
II. Andrea Bianconi interviene nella Chiesa di Santa Marta a Magnano
Andrea Bianconi, 0-24 - Chiesa di Santa Marta a Magnano (BI)
"0-24" è il titolo del progetto espositivo che Andrea Bianconi presenta per gli spazi della Chiesa di Santa Marta a Magnano dal 21 giugno al 16 luglio 2024. Oggetto di questa mostra temporanea è il tempo, e il luogo è appunto una Chiesa, simbolo di un'esperienza con due dimensioni del tempo: quello infinito legato alla fede e alla convinzione che la vita abbia una proiezione nell'eternità, e quello circoscritto, scandito per secoli dal suono delle campane, al passare di ogni ora. E' proprio questo l'aspetto dell'intervento artistico di Bianconi, artista nato ad Arzignano, in provincia di Vicenza, nel 1974, che vive e lavora tra New York e l'Italia, e che dal 2003 è rappresentato da una galleria di Houston, Texas, che ci ha colpito, tanto da includere la mostra nella nostra "short list" settimanale.
Ecco quindi la grande freccia retroilluminata, puntata verso l'alto alto e posizionata proprio sotto la cupola, che indica esplicitamente l'aspirazione a un infinito, i numeri indicatori delle ore disposti in ordine sparso su un'altra lastra retroilluminata (in dettaglio nell'immagine di apertura), o la grande tela dove l'artista trascrive l'intera sequenza degli anni, dall'anno zero al 2024, in modo caotico, per rappresentare la non linearità del tempo storico. Una simbologia semplice, quindi, che può ottenere un effetto spiazzante sui visitatori che devono confrontarsi con un intervento artistico tutt'altro che consueto in un abiente tipicamente abitato da arte sacra. Per vedere altre immagini delle opere in mostra continua sulla scheda dell'evento.
III. La Urban Art di CVTà Street Fest trasforma un piccolo borgo del Molise
CVTA2024 - Artist Anders Gjennestad Strøk - Photo ©Ian Cox 2024
Si è conclusa da pochi giorni la IX edizione del festival internazionale che vede protagonista l'antico borgo di Civitacampomarano, in provincia di Campobasso, e che ha visto protagonisti artisti provenienti da Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, e Grecia. L'idea del festival nasce nel 2016 dalla visione di Alice Pasquini, che nel corso degli anni ha fatto del piccolo paese in provincia di Campobasso il simbolo del Molise che "resiste".
Nell'immagine sopra una delle opere realizzate nel corso di questa edizione, ad opera di Strøk, nome d'arte di Anders Gjennestad, artista norvegese che si distingue per le sue creazioni surreali e poetiche. Si tratta di "A Tale of Two" ("Una storia di due") e fa parte di una serie che esplora i temi dell'affetto, dei confini e della fiducia, e, in generale, della lotta per l'accettazione.
Ogni anno il paese offre i propri muri, porte e scorci, come tela per creare opere inedite e site specific, realizzate con tecniche poliedriche, alla costante ricerca di nuove interazioni con i luoghi e con la comunità, in un legame ideale tra passato e contemporaneità. Si crea così una vera galleria d'arte su strada in continua evoluzione, che conta oggi oltre 70 opere d'arte di artisti come David de la Mano, Alex Senna, Nespoon, Jan Vormann, Add Fuel, Martin Whatson, Biancoshock, Icks, Uno, Gola Hundun solo per citarne alcuni. Guarda altre immagini delle opere di quest'anno.
IV. Urbino celebra Federico Barocci
Fuga di Enea da Troia (Roma, Galleria Borghese)
Dopo due esempi di arte che trasforma luoghi e paesaggi, ed un esempio di arte contemporanea che interviene in uno spazio legato alla religione e alla tradizione, torniamo ad occuparci di una mostra nel senso più tradizionale del termine, che vuole celebrare "L'emozione della pittura moderna". Si tratta di una mostra monografica dedicata a Federico Barocci che per oltre quattro mesi, dal 20 giugno fino al 6 ottobre 2024, occuperà ii sontuosi spazi di Palazzo Ducale.
Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, per quasi un secolo Barocci (1533-1612) segna la scena artistica italiana ed europea, nonostante la scelta, inconsueta all'epoca, di restare nella sua città natale. Articolata in sezioni tematiche, la mostra ospita eccezionali capolavori provenienti dai musei di tutto il mondo ed è impreziosita da un ampio focus sui disegni dell'artista che dimostreranno lo studio lungo e accurato che precedeva la realizzazione di ogni sua opera.
Artista certamente meno noto al grande pubblico rispetto ad altri contemporanei che hanno operato nelle grandi capitali dell'arte del tempo, è una mostra e un'operazione di "riscoperta" da parte di un pubblico vasto che ci sembra meritevole di attenzione. Scopri di più sulla mostra.
V. Louise Bourgeois protagonista in Italia
Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria, Installation View, Galleria Borghese. © The Easton Foundation/Licensed by SIAE 2024 and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph. by A. Osio
Protagonista a Firenze e Roma fino alle fine dell'estate, il pubblico italiano ha l'occasione di scoprire quest'artista franco-americana (1911, Parigi - 2010, New York), che lungo sette decenni ha fatto progredire in modo significativo le discussioni critiche sull'arte contemporanea, incorporando i temi della psicoanalisi e del femminismo che da allora sono diventati centrali. Negli anni Sessanta, dopo un periodo di intensa psicoanalisi, inizia a lavorare con forme biomorfe, sperimentando il lattice, il gesso, la cera e altri materiali. All'inizio degli anni Novanta presenta il suo primo gruppo di Cells, strutture autonome, alcune simili a stanze, composte da elementi scolpiti, oggetti trovati e oggetti conservati nel corso della sua vita. Sono dell'ultimo decennio della sua carriera le opere realizzate con i tessuti.
A Louise Bourgeois è dedicata una mostra monografica alla Galleria Borghese di Roma, "Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria", con un'appendice della mostra anche all'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, che presenta due opere, l'installazione No Exit e l'arazzo Sainte Sébastienne nel Salone di lettura, eccezionalmente aperto al pubblico. Circa 20 opere scultoree, invece, sono esposte alla Galleria Borghese, in dialogo con l'architettura unica del Casino Borghese e con la sua collezione, incentrate sui temi della metamorfosi, della memoria e sull'espressione di stati emotivi e psicologici.
Praticamente stesso giorno di inaugurazione, tra il 21 e 22 giugno, per la mostra organizzata a Firenze, che si protrarrà un po' più della mostra romana, fino al 20 ottobre 2024. "Louise Bourgeois In Florence. Do Not Abandon Me / Cell XVIII (Portrait)" il titolo dell'esposizione, che anche in questo caso vede coinvolte due sedi espositive: il Museo Novecento e il Museo degli Innocenti. La mostra Do Not Abandon Me, al Museo Novecento, la cui gestazione risale a sei anni fa, occupa quasi per intero l'edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano, e costituisce la più estesa e importante rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino. In via del tutto eccezionale, il chiostro del Museo ospita Spider Couple (2003), uno dei celebri grandi ragni dell'artista, realizzato in bronzo. Il Museo degli Innocenti ospita invece Cell XVIII (Portrait) (2000), in suggestivo dialogo con alcune delle opere più iconiche della collezione.
Scopri di più sulle tre mostre:
Redazione
Pubblicato il 24/06/2024
Itinerarinellarte.it