Nell'appuntamento di questa terza settimana con i "5 fatti sull'Arte in Italia" partiamo dall'inaugurazione di una mostra a Trento, che vede protagonista un grande del Rinascimento nordico, Albrecht Dürer, per proseguire in Maremma con una spettacolare installazione scultorea di Mauro Staccioli, toccare poi le due Isole maggiori, con Oristano in Sardegna e il Castello di Donnafugata a Ragusa in Sicilia, e chiudere a Roma, alla Galleria d'Arte Moderna, per una mostra sull'Espressionismo italiano.
I. Il Castello del Buonconsiglio festeggia il centenario con Dürer
A.Durer, Il Castello del Buonconsiglio, British Museum, Londra (parziale)
Si intitola "Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all'Adige" la mostra inaugurata sabato 6 luglio al Castello del Buonconsiglio a Trento, dedicata all'incontro tra Dürer e i nordici con l'arte veneta e italiana, circostanza che crea l'originale laboratorio del Rinascimento Alpino. La mostra rappresenta anche l'evento simbolo del Centenario del museo, nato nel 1924. Dürer scoprì Trento e il Trentino negli anni 1494-95, restando affascinato dai paesaggi e dalle atmosfere di questi luoghi, catturandone l'essenza in una celebre serie di acquerelli. Nell'esposizione, la presenza di Dürer in Trentino è ricordata da disegni, acquerelli, tra questi la magnifica veduta proprio del Castello del Buonconsiglio proveniente dal British Musuem, incisioni e dipinti. Partendo dallo spettacolare "caso Dürer", il percorso espositivo si estende poi ad indagare le origini di quel Rinascimento originale, sui generis, che si sviluppa in Trentino tra 1470 e 1530/40. A prendere forma è uno stile nuovo, o meglio, l'insieme di tanti nuovi linguaggi, influenzati da artisti, opere, mode e modi che risalgono dall'Italia alla Germania, alle Fiandre e viceversa. Scopri di più sulla mostra.
II. Una nuova opera di Mauro Staccioli arriva in Maremma
Mauro Staccioli, Senza Titolo (Prospettiva Cielo) - Courtesy Hypermaremma e Archivio Mauro Staccioli... leggi il resto dell'articolo»
Un lavoro di Mauro Staccioli realizzato nel 2004, Senza Titolo (Prospettiva Cielo), grazie all'iniziativa di Hypermaremma, in sinergia con l'Archivio dell' artista, la Galleria Il Ponte di Firenze e la Galleria d' Arte Niccoli di Parma, dal 6 luglio ha trovato una nuova collocazione ed una nuova luce, nella "Valle d'Oro" in località Giardino (Capalbio), lungo l'asse ideale che collega il mare all'entroterra collinare della Maremma.
Si tratta di un'imponente installazione in acciaio cor-ten, costituita da tre elementi piramidali, alti nove metri e disposti circolarmente in posizione equidistante, che d'ora in avanti si staglieranno sul paesaggio maremmano con la nettezza delle forme che contraddistinguono il lavoro di Mauro Staccioli, tutto imperniato sull'idea di arte come dispositivo di segnalazione sociale, politica e culturale.
Ricordiamo che la Maremma non è nuova ad accogliere spettacolari opere di Staccioli. I suoi "dischi" si possono ammirare sotto il colle di Volterra, nel cuore della Maremma Pisana. In quel caso l'attenzione dello spettatore non viene spinta verso il cielo, come nel caso di "Prospettiva Cielo", ma ad ammirare la bellezza dello "skyline" della città di origine etrusca.
Scultura Mauro Staccioli nelle campagne circostanti Volterra - Foto © Itinerarinellarte.it
III. Dromos Festival: a Oristano va in scena l'Arte Contemporanea
Silvia Mei, Dall'eco Shardana, 2021
Si è inaugurata venerdì 5 luglio a Oristano, nell'ambito della ventiseiesima edizione del festival Dromos, la mostra d' arte internazionale "F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato". La mostra, che rimarrà aperta fino a tutto settembre, presenta oltre settanta opere di ben trentadue artisti, con nomi anche internazionali come Marina Abramović, Damien Hirst, Roberto Sebastián Matta, Hermann Nitsch, Martin Parr, e altri. Il festival Dromos si aprirà invece qualche giorno più tardi, dal 19 luglio e fino al 25 agosto 2024, e si snoderà secondo la una formula itinerante tra Oristano e altri centri e località della provincia. Quest'anno il festival si riconosce sotto il titolo Change. Puoi: un titolo che suona come un invito a riflettere sullo stato attuale del mondo e sull'urgenza di un cambiamento profondo e necessario. Da qui anche il titolo apparentemente provocatorio della mostra d'arte contemporanea, curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, che è stata alimentata dal contributo del collezionista cosmopolita Antonio Manca, dell'Associazione culturale OGHAM, oltre che dal collezionista Giuseppe Demara.
Non solo per chi abita ad Oristano e nei comuni limitrofi, ma anche per gli amanti dell'arte che trascorrono le vacanze in questa zona della Sardegna, il festival e la mostra rappresentano un'occasione davvero ghiotta di estendere la loro esperienza di questa bellissima terra, ricca di storia e di bellezza naturale, con uno sguardo all'arte contemporanea. Continua a leggere.
IV. "Arianna è il filo", una nuova opera al Parco del Castello di Donnafugata
Alessia Forconi, Arianna è il filo
Ci spostiamo dalla Sardegna alla Sicilia, altra splendida terra intrisa di storia e di bellezza naturale, più precisamente a Ragusa, al Castello di Donnafugata. E' stata presentata sabato 6 luglio alle ore 18.00, presso il giardino del Castello, la scultura "Arianna è il filo" di Alessia Forconi, che ha preso il posto di Asterione, il Minotauro Bambino, al centro del labirinto del Castello, come terza tappa di Labyrinthus, rassegna che propone, dal 18 maggio al 30 ottobre 2024, cinque diverse interpretazioni dei miti dedalici, affidate agli scultori Luigi Citarrella, Emanuele Scuotto, Alessia Forconi, Fulvio Merolli e Giacomo Rizzo. Ideata e curata da Andrea Guastella, realizzata da Studio M'arte col patrocino dell'Assessorato Regionale della Funzione Pubblica e delle Autonomie Locali e del Comune di Ragusa, la mostra si articola quindi in un tempo di sei mesi.
Le diverse opere vengono installate al centro del labirinto, a rotazione, per un intero mese, per poi venire spostate nel giardino. Per vederle, sarà dunque necessario "perdersi" nei meandri del labirinto, riflettendo in questo lento percorso sui miti e sulla loro attualità. Nella scultura di Alessia Forconi, realizzata in una trama di metallo, Arianna è il filo: lo strumento attraverso cui ciascuno, smarrito nel labirinto della vita, può trovare (ma non è detto vi riesca) la sua strada. Scopri di più.
V. L'espressionismo italiano protagonista alla Galleria d'Arte Moderna di Roma
Emilio Vedova Il caffeuccio veneziano, 1942 olio su tela, 43,2x55 cm Photo: Studio Vandrasch Courtesy Collezione Giuseppe Iannaccone
Dopo il Castello del Buonconsiglio, un'altra grande sede espositiva italiana si appresta a celebrare il suo centenario. Si tratta della Galleria d' Arte Moderna (1925-2025) a Roma, che per l'occasione ha scelto di raccontare una delle stagioni più originali della cultura artistica italiana della prima metà del XX secolo, ovvero l'espressionismo italiano degli anni Venti-Quaranta che, pur sviluppato in gruppi e sodalizi più o meno definiti e longevi, ha apportato alla ricerca artistica contemporanea un contributo di fondamentale rilievo. A questa esperienza estetica e poetica a cavallo fra le due guerre è dedicata la mostra "L'estetica della deformazione. Protagonisti dell'espressionismo italiano", inaugurata sabato 6 luglio 2024 e che resterà allestita fino al 2 febbraio 2025.
Fra gli artisti presenti: Afro, Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Bruno Cassinari, Gigi Chessa, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Marino Mazzacurati, Roberto Melli, Francesco Menzio, Ennio Morlotti, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Aligi Sassu, Scipione, Luigi Spazzapan, Ernesto Treccani, Italo Valenti, Emilio Vedova, Alberto Ziveri. Alcuni artisti – come, ad esempio, Guttuso e Levi – si muovono all'interno di più d'uno di questi scenari, invitando a un approccio più fluido e trasversale che non strettamente topografico. Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 07/07/2024
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