Partiamo da una festa di luci d'artista che si è accesa a Torino lo scorso venerdì, proseguiamo con una straordinaria installazione d'arte in movimento a Palazzo Strozzi a Firenze. Scopriamo poi la storia di Stefania Beretta e Annegret Soltau, due artiste legate dal tema dell'impuntura sulla fotografia, il surrealismo fotografico di Bart Herreman e infine l'affascinante arte tessile di Teodolinda Caorlin.
I. Luci d'Artista: l'arte contemporanea illumina Torino
Venerdì 25 ottobre Torino è tornata a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico. Luci d'Artista nasce nel 1998 per volontà della Città di Torino con la convinzione che l'arte dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi. Quest'anno, per la sua 27° edizione, Luci d'Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti: Luigi Ontani e Andreas Angelidakis con le rispettive luci Scia'Mano e VR Man.
L'opera VR Man di Andreas Angelidakis, realizzata in occasione e con il supporto di Torino 2025 FISU Games Winter, è ripresa dall'iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui l'artista lavora da molti anni. L'opera Scia'Mano del Maestro Luigi Ontani è, come dichiarato dal titolo, legata alla figura dello Sciamano ed è connesso al lavoro su figure, immagini e concetti universali su cui Ontani ha sempre lavorato. Ma il soggetto è anche un tributo alla dimensione magica e letteraria a cui la città di Torino è sempre stata accostata. Scopri di più.
II. Shy Society: la nuova installazione nel cortile di Palazzo Strozzi
DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio
Dopo gli Angeli caduti di Anselm Kiefer, il cortile di Palazzo Strozzi torna ad incantare i visitatori con una suggestiva installazione del duo olandese DRIFT, un progetto immersivo e site-specific dal titolo "Shy Society". La loro ispirazione nasce dalla natura, e dall'idea di movimento che in essa si trova, alla ricerca di una riconnessione dell'essere umano con l'ambiente naturale, ma anche con gli altri individui. Shy Society trae ispirazione dall'affascinante fenomeno naturale noto come "nictinastia" per cui alcune specie di piante e fiori si chiudono durante la notte e si riaprono all'alba per autodifesa e per conservare le proprie risorse. L'opera è composta da sette grandi elementi inseriti nello spazio aperto del cortile, che si muovono lentamente e sinuosamente, aprendosi e chiudendosi in una coreografia originale che segue una suggestiva colonna sonora, un brano sinfonico del compositore contemporaneo statunitense RZA. Il continuo movimento dei fiori si intreccia con una colonna sonora che si apre su delicati suoni di arpa, seguiti da pause. Natura, tecnologia e umanità si uniscono in una sincronizzazione che avvolge i sensi. Scopri di più.... leggi il resto dell'articolo»
III. La fotografia cucita di Stefania Beretta e Annegret Soltau
Paesaggi improbabili 44, 2015, inkjet print cucito 55x70cm, © Stefania Beretta
Stefania Beretta (Svizzera - 1957) e Annegret Soltau (Germania, 1946) sono artiste mitteleuropee che hanno scelto di utilizzare il medium fotografico con intervento di cucito. Stefania Beretta utilizza il filo colorato su fotografie di paesaggi che si presentano come echi e risonanze di luoghi che perdono la loro identità originaria, per divenire Paesaggi Improbabili, Stitched Landscapes, come risposta all'esigenza dell'artista di superare la bidimensionalità e la produzione in serie dell'opera fotografica.
Annegret Soltau, artista pioniera nel campo dell'arte, femminista attiva sull'area della performance, del segno grafico, dei collage e della metafora, utilizza invece fotografia e cucito in una ricerca della propria identità fisica e mentale. Volti e corpi che rappresentano se stessa o membri della famiglia vengono de-costruiti e ri-assemblati dando vita a strane forme amorfe e composizioni organiche che superano le definizioni di genere tradizionali divenendo metafora dell'interiorità e della condizione esistenziale dell'essere umano.
Annegret Soltau, Selbst (1975 2016)
La mostra "Photographie en Pointure #3", a cura di Christine Enrile, proposta da c|e contemporary a Milano, espone opere delle serie più note di Annegret Soltau, fra le quali gli autoritratti degli anni Settanta della serie Selbst. Per saperne di più continua a leggere.
IV. Le fotografie surreali di Bart Herreman
Bart Herreman, Villa Gelsomino
Anche in omaggio al surrealismo, che nel 2024 festeggia il centenario dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme per mano del critico francese André Breton, vogliamo segnalare una mostra allestita presso la sede di Banca Generali Private in via XX Settembre 42 a Genova, visitabile su appuntamento negli orari di apertura, dedicata al fotografo, belga di nascita e milanese d'adozione, Bart Herreman.
Bart inizia la sua carriera fotografica alla fine degli anni Sessanta, dedicandosi a diversi ambiti, come moda, reportage, arredamento e architettura, ma con l'avvento del digitale la sua ricerca artistica si è concentrata su un mondo di fantasia, di ascendenza onirico surrealista. L'esposizione, organizzata dalla Galleria Open One di Pietrasanta, dal titolo "Esefossevero 2024/2025", presenta 46 immagini, alcune di grande formato, che descrivono il percorso creativo di un'artista, padrone delle tecniche di Photoshop, che usa la sua macchina fotografica, ma anche lo smartphone, per cogliere alcuni particolari della realtà per re-inventarli e collocarli in un nuovo mondo, del tutto irreale e immaginifico. Per saperne di più continua a leggere.
V. L'arte tessile di Teodolinda Caorlin
Teodolinda Caorlin, Liaison, 1996
A Biella lo scorso sabato è stata inaugurata una retrospettiva dell'opera di Teodolinda Caorlin (1946, Venezia), uno dei pilastri della fiber art internazionale, attiva dagli anni Sessanta. Prodotta da Fondazione Sella e allestita nello storico Lanificio Maurizio Sella, "Trame di Vita. L'Arte Tessile di Teodolinda Caorlin" espone importanti lavori a telaio, che svelano l'abilità tecnica e l'attenzione meticolosa dell'artista nell'esplorare le intricate "trame della vita".
In mostra 33 opere realizzate in trama e ordito dal 1985 a oggi, tra cui grandi arazzi che compongono figure umane. Il progetto espositivo è arricchito da un calendario ricco di eventi realizzati con la collaborazione di diversi enti locali e non. L'artista ha inoltre donato al Fondo Edo Tempia tre opere da mettere all'asta per sostenere i laboratori d'arte per malati oncologici (9 e 23 novembre dalle 10 alle 12).
Cristina Acidini scrive nel suo testo critico: "Con le sue tessiture diafane e rarefatte, Teodolinda Caorlin innova con indiscutibile originalità un "genere" artistico, quello dell'arazzo, arte di rango principesco dal Medioevo in poi, che ha nella sua lunga e nobile tradizione tutt'altri requisiti: spessore, compattezza, peso talvolta insostenibile per l'arazzo stesso, che cede e si sforma se appeso troppo a lungo. Nella rivisitazione di Caorlin, invece, gli arazzi divengono snelli e radi stendardi dove s'intrecciano tela e gobeline su ordito libero, con effetti di armoniosa levità, a rappresentare figure a grandezza naturale che acquistano la suggestione onirica di apparizioni." Continua a leggere.
Redazione
Pubblicato il 27/10/2024
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