In questo nuovo numero della nostra Settimana portiamo all'attenzione nuove mostre dedicate a grandi artisti già storicizzati, italiani e non, nati a ridosso o nell'ambito del decennio degli anni Quaranta. Partiamo da Salvo, e dalla grande mostra a lui dedicata alla Pinacoteca Agnelli, scopriamo le sculture dell'artista britannico Tony Cragg in mostra a Roma, proseguiamo con la ricerca sul rapporto tra Architettura e Natura di Ugo La Pietra, e con la pittura di matrice statunitense di Mary Heilmann. Infine, facciamo un salto nella mondo della fotografia contemporanea, con gli scatti di Ivana Sunjic, nata in Croazia nel 1972, ma stabilitasi in Italia dal 2001.
I. Salvo: una grande mostra alla Pinacoteca Agnelli
Le sua "valli" sono diventate da alcuni mesi l'oggetto del desiderio del mercato dell'arte internazionale, ma il percorso artistico di Salvo, pseudonimo di Salvatore Mangione (Leonforte 1947 – Torino 2015), comincia da molto lontano alla fine degli anni '60, nell'ambito dell'arte concettuale e della fotografia. Tra questi, la fotografia Autoritratto come Raffaello e la serie 12 autoritratti in cui inserisce con fotomontaggi il proprio volto su immagini tratte da giornali, presentate nel 1970 alla Galleria Sperone, nella sua prima mostra personale. Parallelamente alle fotografie, nell'ambito dell'Arte Povera, Salvo esegue lapidi in marmo su cui sono incise parole o frasi. Tra queste la serie dei 40 nomi, con un elenco di personaggi illustri che da Aristotele giunge fino a Salvo stesso.
Arrivare in tempo, allestita alla Pinacoteca Agnelli dallo scorso 1° novembre, è la più grande mostra dedicata all'opera di Salvo e documenta tutto il suo percorso artistico, cominciato nel contesto dell'Arte Povera (si era trasferito a Torino dalla Sicilia nel 1956) e dei linguaggi dell'arte concettuale, per poi svilupparsi dal 1973 utilizzando esclusivamente la pittura, con una traiettoria assolutamente originale. L'esposizione intende sottolineare con uno sguardo inedito come la pittura di Salvo non sia in contrapposizione con il suo primo periodo concettuale, ma ne assorba caratteristiche e intenzioni, inserendosi coerentemente nel suo percorso artistico. Continua a leggere.
II. Tony Cragg e le sue "Infinite forme e bellissime"
Tony Cragg. Infinite Forme e Bellissime, Installation view, Terme di Diocleziano, Roma, 2024, Ph. Monkeys Video Lab
Tony Cragg, è uno scultore britannico classe 1949, che fin dagli anni Settanta sperimenta forme sorprendenti accanto a materiali e tecniche inedite, e che da sempre concentra la sua ricerca artistica sulle infinite possibilità del disegno e della scultura, in un confronto inarrestabile con la natura, con i suoi processi creativi e le sue strutture evolutive. Da sabato 9 novembre il Museo Nazionale Romano, alle Terme di Diocleziano, gli dedica una grande mostra personale dal titolo "Infinite forme e bellissime", a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Verger.... leggi il resto dell'articolo»
Tony Cragg preleva, crea, manipola e distorce continuamente la forma, per dar vita a sculture assolutamente sorprendenti che, muovendosi tra astrazione e figurazione, possono evocare paesaggi naturali quanto rappresentare corpi umani e oggetti quotidiani. Negli spazi delle Terme di Diocleziano sono presentate diciotto sculture, di medie e grandi dimensioni, realizzate negli ultimi due decenni in bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio: forme che ora rinviano al mondo minerale e vegetale, ora alla geologia e alla biologia, evocando le onde del mare, le strutture geometriche di una pianta o di una conchiglia, che entrano in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale. Scopri di più.
III. Ugo La Pietra: Architettura / Natura
Classe 1938, architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, Ugo La Pietra è un instancabile ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, dedicandosi in particolare allo studio dell'ambiente urbano. Artisticamente i suoi esordi sono legati al Gruppo del Cenobio, fondato a Milano nel 1962 dagli artisti Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Ettore Sordini, Angelo Verga e Arturo Vermi e dal poeta Alberto Lùcia. Il gruppo, che ebbe vita breve sciogliendosi già l'anno seguente, prende il nome dalla Galleria Cenobio di Milano, luogo dove gli aderenti al gruppo tennero una serie di mostre nel 1962.
Già protagonista a Saronno con una doppia mostra dal titolo "L'oggetto significante", dedicata alla sua produzione di opere in ceramica e di disegni correlati, da sabato 9 novembre è presente anche alla galleria E3 Arte Contemporanea di Brescia, con la mostra "Architettura / Natura", che propone le ultime opere dove il maestro affronta il tema "La natura vince sempre sull'architettura".
L'architettura si ostina a costruire case, strade, quartieri, città introducendo nel costruito "il verde", inteso come elemento capace di assolvere o "risolvere" diverse funzioni, l'architettura dimentica sempre che il verde, al contrario del costruito, ha una vita propria e un proprio sviluppo e nel tempo ha sempre avuto la meglio. Abbiamo bisogno di progettare un modello che tenga conto della fragilità della vita su questo pianeta. (Ugo La Pietra)
Ecco quindi che il "gazebo" è il soggetto di inediti dipinti realizzati con acrilico su tela, inteso come luogo di decompressione all'interno dello spazio urbano, luogo in cui il soggetto urbanizzato può rifugiarsi per trovare spazio dal troppo rumore, troppe relazioni, troppo inquinamento, troppi stimoli, troppo caos. Continua a leggere.
IV. La GAM di Torino presenta Mary Heilmann
La GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino è lieta di presentare la prima grande mostra italiana dedicata all'artista americana Mary Heilmann, nata a San Francisco nel 1940. La mostra ripercorre i sessant'anni della sua carriera attraverso sessanta opere, dai primi dipinti geometrici degli anni '70 fino alle recenti tele sagomate in colori fluorescenti. Ogni sala è stata pensata per evocare l'emozione e il "suono" cromatico di un determinato periodo, riflettendo sul concetto dell'artista: ogni mio dipinto può essere visto come un marcatore autobiografico, uno spunto, con cui evoco un momento del mio passato o del mio futuro proiettato.
La mostra comprende i primi dipinti dell'artista risalenti agli anni '70, tra i quali troviamo forme come quadrati e griglie; opere ispirate soprattutto a dettagli architettonici degli interni di studi e di case di amici. Il dipinto più storico della mostra è Chinatown del 1976, che prende il titolo dal quartiere dove Heilmann vive i suoi primi anni a New York. La mostra presenta poi opere dalla fine degli anni '80 fino ad oggi, molte delle quali si ispirano a momenti chiave della vita dell'artista, facendo emergere il suo amore per la cultura popolare, per la musica e il cinema, fino alle ultime pitture di soli paesaggi oceanici solcati da onde, con verdi vivaci e blu profondi che si ripetono come un mantra memore dello spirito surfistico praticato in California. Scopri di più.
V. Ivana Sunjic. Reborn a Torino
Ivana Sunjic - Sadhu in a Death Hostel
La Rotonda di Talucchi, della Pinacoteca Albertina di Torino, dal 7 novembre presenta la mostra personale "Reborn – Through India To My Soul" della fotografa Ivana Sunjic, docente Nikon School e autrice di libri bestseller. La mostra è un percorso che comprende una selezione di 80 scatti fotografici realizzati nell'autunno del 2023 dall'artista fotografa, in un unico piccolo ghetto di Varanasi nel Nord dell'India, considerata la capitale spirituale del paese e lì dove il fiume sacro Gange costituisce l'unico posto della terra in cui gli Dei, secondo l'induismo, permettono agli uomini di sfuggire al Samsara e al Mokcha, un perpetuo ciclo di vita, morte e rinascita, da cui ogni anima è imprigionata.
Ivana, con il tema della rinascita, ha incontrato storie, paesaggi, tradizioni e sguardi di un Paese dalla storia millenaria e, con lo stile essenziale e mai ovvio che la caratterizza, ha restituito le suggestioni del suo obiettivo in immagini intitolate «Reborn». In esse vita e morte, inizio e fine, acquistano un sapore unico e inscindibile: una stagione tra le infinite stagioni si consuma tra le strade più affollate del globo, in un Paese dai mille contrasti e in cui l'accentuata componente spirituale è proverbiale. Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 11/11/2024
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