La nostra selezione settimanale parte da Milano, dove la Fabbrica del Vapore ospiterà fino a marzo 2025 un originale confronto tra Futurismo e Graffitismo newyorkese. Andiamo poi in Sardegna per ricordare la figura di Costantino Nivola nel confronto con le fonti preistoriche che lo hanno ispirato. Un diverso sguardo sull'arte primitiva è quello dell'americano James Brown, di nuovo a Milano. Conosciamo quindi l'opera di Filippo Galgani alla Certosa di Maggiano (Siena). Terminiamo con le opere Hannu Palosuo che indagano il tema della memoria, in dialogo con la scultura antica del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.
I. Visions in motion. Viaggio dal Futurismo ai Graffiti a Milano
Ha aperto al pubblico sabato 30 novembre alla Fabbrica del Vapore di Milano la mostra Visions in motion – Graffiti and echoes of Futurism, a cura di Carlo McCormick con Edoardo Falcioni e Maria Gregotti. Il progetto espositivo realizza un inedito dialogo tra due movimenti artistici fondamentali del '900, con 150 opere e tanti grandi protagonisti. Balla, Depero, Boccioni, Dudreville, Sironi, Prampolini per il Futurismo, Basquiat, Haring, Crash, Futura 2000, Rammellzee, Lady Pink, Kool Kore e altri per il Graffitismo.
L'idea centrale della mostra è che, pur distanti cronologicamente e geograficamente, il Futurismo italiano di inizio 900 e il Graffitismo newyorkese nato negli anni '70, hanno molti tratti in comune, dall'esaltazione del colore, all'utilizzo delle parole, e soprattutto ad una tensione verso il futuro come come espressione di un'energia continua, che l'artista interpreta esaltando movimento, velocità, e il flusso della sua epoca, diventando testimone del suo tempo. Scopri di più.
II. Sulle spalle dei Giganti: Costantino Nivola guarda alla Preistoria della Sardegna
Costantino Nivola, bozzetto per elementi della decorazione di facciata del Carr's Department Store, West Orange, New Jersey, 1957 ca., lamiera in ottone, Orani, Museo Nivola... leggi il resto dell'articolo»
Uno sguardo decisamente più lontano, fino alle prime espressioni creative rintracciate nella Preistoria, è quello dell'artista Costantino Nivola, nato ad Orani (Nuoro) nel 1911 e scomparso negli Stati Uniti, a Long Island, nel 1988. La storia di Costantino Nivola origina in Sardegna, figlio di un muratore, diplomato come grafico pubblicitario, in seguito direttore dell'ufficio grafico della Olivetti, prima di essere stato costretto dalle persecuzioni antisemite ad abbandonare l'Italia, rifugiandosi dapprima a Parigi, e quindi a New York. Negli Stati Uniti ebbe modo di frequentare Le Corbusier e Jackson Pollock e insegnò in prestigiose università, come Harvard, la Columbia University e Berkeley. Nella sua produzione artistica, il richiamo alle radici e alla sua terra natale si esprime in particolare nella serie delle "Madri", dove richiama la scultura delle civiltà pre-nuragiche, ne riprende la forma archetipa ed essenziale e l'attenzione all'espressività della materia.
Proprio al rapporto tra l'arte di Nivola e la Preistoria della Sardegna è dedicata la mostra "Sulle spalle dei Giganti. La Preistoria moderna di Costantino Nivola", inaugurata il 30 novembre, e che coinvolge due sedi: il Museo Civico Giovanni Marongiu a Cabras e il Museo Nivola a Orani. Attraverso un percorso che mette a confronto capolavori della scultura e dell'architettura eneolitica e nuragica e fondamentali opere di Nivola, la mostra ricostruisce per la prima volta il rapporto tra Nivola e la Preistoria, presentando le sculture dell'artista accanto alle fonti che lo hanno ispirato, grazie a una serie di importanti prestiti provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Continua a leggere.
III. L'influenza dell'arte primitiva su James Brown negli anni del Graffitismo: una mostra alla galleria Scaramouche di Milano
James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986 - opera in mostra - courtesy Galleria Scaramouche
James Brown, artista nato nel 1951 a Los Angeles, nei primi anni '70 si trasferisce a Parigi dove studia all'École de Beaux Arts. E' qui che subisce il fascino dell'arte primitiva esposta nelle collezioni pubbliche e nei musei etnografici e ammira artisti quali Henry Matisse, Pablo Picasso e Jean Dubuffet che da prospettive differenti esplorano il cosiddetto "primitivismo", elemento che diverrà cruciale nella sua successiva produzione artistica. Di ritorno negli Stati Uniti, nel 1979 si trasferisce a New York, dove entra in contatto con gli artisti del nascente movimento Neo-Espressionista dell'East Village come Jean-Micheal Basquiat, Keith Haring, Julian Schnabel, Kenny Scharf e Futura 2000. Questi incontri, sommati alle influenze derivanti da altri importanti artisti dell'epoca quali Antoni Tàpies e Cy Twombly, plasmano il linguaggio di Brown che si rivela al pubblico come un tentativo di trovare una personalissima idea di equilibrio tra la figurazione e l'astrazione.
L'arstista, scomparso nel 2020 in Messico, è protagonista della nuova mostra dal titolo "James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986", presso la galleria Scaramouche di Milano, inaugurata sabato 30 novembre. Attraverso più di trenta lavori storici – tra cui tele di grandi dimensioni, opere su carta, legni incisi, terrecotte policrome e grafiche originali – l'esposizione si pone l'obiettivo di celebrare e analizzare il linguaggio dell'artista californiano nei sei anni più rilevanti e acclamati della sua ricerca, quelli del Graffitismo newyorkese. Continua a leggere.
IV. Il dialogo tra antico e contemporaneo di Filippo Galgani alla Certosa di Maggiano
Bassa marea phi 11, marmo bianco Carrara cm. 34x70x29
Violetti Arte Contemporanea, in collaborazione con la Certosa di Maggiano, a partire dal 29 novembre presenta la mostra personale "Kairos" di Filippo Galgani, artista di Siena classe 1970. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Carrara con Piergiorgio Balocchi, l'estetica del frammento permea la sua arte, in un dialogo continuo tra antico e contemporaneo, nella ricercha di fermare l'attimo della tensione emotiva. Kairos, è il tempo che è degno di essere ricordato, ovvero ciò che nel tempo è eternamente degno di essere.
In mostra 12 sculture in marmo, bronzo e geomalta sono esposte all'interno degli spazi trecenteschi dell'ex monastero a Maggiano (Siena). L'elemento centrale è la ricerca della bellezza assoluta come simbolo di perfezione spirituale. Non vuole avere corrispondenza con il reale ma, grazie all'ispirazione costante al mondo antico, può essere un valido strumento per elevare l'animo dell'osservatore verso i più alti valori spirituali. Scopri di più.
V. Hannu Palosuo dialoga con la scultura antica del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps
Immagine tratta dal volume 'Hannu Palosuo – What If', 2024 - Maretti Editore
L'artista finlandese Hannu Palosuo, che da oltre trent'anni vive e lavora in Italia, è protagonista di un progetto espositivo site-specific, nel dialogo con la prestigiosa collezione di scultura antica che ha sede nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps a pochi passi da Piazza Navona, aperto al pubblico dal 30 novembre 2024 al 19 gennaio 2025. Con circa quaranta opere di pittura e scultura, la mostra ripercorre il percorso intrapreso dall'artista nella personale ricerca espressiva circa il rapporto dialettico con la memoria, in quell'eterno dualismo che anima la vita, nell'idea della fine terrena della condizione umana.
"Hannu Palosuo - What If" è anche il titolo del volume edito da Maretti Editore, pubblicato in occasione della mostra. Dalle parole dell'artista: "La memoria ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel mio lavoro artistico, anche perché è governata dal conflitto tra la vita e la morte [...] Per me il ritratto è come uno specchio che riflette chi siamo e cosa siamo. Le persone nei ritratti ci raccontano qualcosa solo perché abbiamo sentito così tanto parlare di loro? E se la faccia dipinta nel ritratto fosse solo un'immagine vuota? O se fosse invece vuota la nostra memoria?".
Ricordiamo che il Museo di Palazzo Altemps ospita capolavori assoluti di scultura antica appartenenti a collezioni nobiliari famose e di grande pregio pervenute in proprietà statale. E' visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.00.
Redazione
Pubblicato il 02/12/2024
Itinerarinellarte.it