Un percorso espositivo per ripercorrere il legame della famiglia Vasari con le antiche ceramiche aretine e una selezione di testimonianze documentali per seguire la genesi di una delle opere architettoniche più notevoli realizzate da Giorgio Vasari nella sua città natale. Sono due le inaugurazioni in programma a giugno per "Arezzo. La città di Vasari", il sistema di mostre, eventi e celebrazioni che fino febbraio 2025 renderà omaggio al maestro aretino in occasione dei 450 anni dalla morte.
Entra nel vivo l'iniziativa, partita a maggio, promossa da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D'Arezzo, in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.
Opening il 12 giugno al Museo Archeologico Nazionale "Gaio Cilnio Mecenate" per la mostra "I Vasari "vasai" e la produzione ceramica aretina di età antica". Il nome "Vasari" deriva infatti dal mestiere di vasaio esercitato dal nonno del più celebre Giorgio, Giorgio di Lazzaro Taldi. Sulla traccia letteraria della vita di Lazzaro, la mostra ripercorrerà il rapporto fra l'attività del nonno e le ceramiche aretine antiche, che egli studiò e imitò e di cui indagò, come un archeologo ante litteram, le officine in località le Carcerelle, luogo ben noto alla letteratura archeologica. Un'occasione per visitare il recente allestimento delle sale dedicate ai celebri vasi in terra sigillata ricchi di ornamenti e temi mitologici – particolarmente significativi nell'avvio delle relazioni fra la famiglia Vasari e la casata dei Medici – ora arricchite di un'apposita sezione a illustrare la relazione tra l'attività di Lazzaro e gli Arretina vasa, a cura di Maria Gatto (fino al 2 febbraio 2025, orari: lun-sab 9.00-19.30, dom e festivi 9.00-14.00, prima domenica del mese 9.00-19.30)
Secondo vernissage il 27 giugno presso la Fraternita dei Laici, con un itinerario curato da Francesca Chieli dal titolo "Honorata e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari" che illustrerà, tramite una ampio corpus documentario, lo sviluppo di una delle imprese più importanti portate avanti dal Vasari architetto ad Arezzo. L'allestimento valorizzerà il vasto repertorio cartaceo della Fraternita sull'ars edificatoria vasariana, con particolare riguardo alla costruzione delle Logge di piazza Grande, opera che per la centralità del luogo costituisce nel XVI secolo un vero e proprio rinnovamento urbanistico. Dalla tavola con il San Rocco di Bartolomeo della Gatta (1479), che documenta la consistenza edilizia della piazza prima dell'opera di Vasari, al celebre modellino in legno delle logge, commissionato dai rettori a Giorgio Vasari con una lettera del 19 luglio 1572, dall'assenso del Granduca alla realizzazione dell'opera a tutte le vicende relative all'iter costruttivo. Presenti inoltre preziose testimonianze sulla vita dell'artista – a cominciare dall'atto di battesimo sino alla copia del testamento rogato il 25 maggio 1568 da Raffaello Eschini presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze. In mostra anche il Ritratto di Giorgio Vasari di Pietro Ermini, le effigi di coloro che hanno contribuito con i loro lasciti alla realizzazione dell'opera e documenti che attestano l'idea "tutta vasariana" di condurre l'acqua in Piazza Grande e che vedrà impegnata la Fraternita nella nuova impresa dell'acquedotto (fino al 2 febbraio 2025, orari: tutti i giorni 10.30-18.00).
"Arezzo. La città di Vasari" gode del patrocinio di Ministero della Cultura, partner dell'iniziativa Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e San Sepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour. Progetto grafico a cura di Wml design.
INFO
Fondazione Guido d'Arezzo
Corso Italia 102 – Arezzo... leggi il resto dell'articolo»
info@fondazioneguidodarezzo.com
Comunicato stampa
Pubblicato il 13/05/2024
Itinerarinellarte.it